mercoledì 28 marzo 2012

L’ITALIA NELL’OCCHIO DEL CICLONE, FRA TITOLI DERIVATI, DEBITO PUBBLICO E MORGAN STANLEY


Premetto subito che non sono un catastrofista, anzi ho molta fiducia nel popolo italiano e sono sicuro che in un modo o nell’altro l’Italia riuscirà a tirarsi fuori dal cuore della Tempesta Perfetta finanziaria in cui si trova da diverso tempo. Ma attenendomi ai fatti e alle evidenze scientifiche, posso senz’altro confermare che non saranno i metodi di Monti e della Fornero, né quelli imposti dalla Germania attraverso i patti di austerità intergovernativa, né le acrobazie monetarie della BCE a salvare l’Italia. Anzi. L’Italia rivedrà un po’ di luce quando il suo popolo avrà la forza e la capacità di mandare al diavolo il curatore fallimentare Monti, la fustigatrice Fornero, la tirannia della Germania, la BCE e tutta l’attuale classe dirigente che è stata complice e artefice diretta di tutte queste disgrazie.


Questo processo decisivo di rinnovamento, che per certi versi sarà anche più traumatico di quello attuale, a causa delle cure sbagliate viene solo rimandato di anno in anno, ma alla fine, quando tutti i nodi verranno al pettine, diventerà più che necessario, vitale. Chiunque abbia seguito con discreta attenzione l’evoluzione dei fatti, avrà già capito che l’odierna situazione di stabilità finanziaria, l’abbassamento dello spread e la rinnovata fiducia internazionale, è solo frutto di un’illusione ottica, di un inganno. L’Italia si è spostata lateralmente dalle ali vorticose dell’uragano fino al centro dell’occhio del ciclone, dove tutto sembra calmo, fermo, immobile. Ma se vorrà uscire definitivamente dalla tempesta furiosa da cui è circondata, l’Italia prima o dopo questa stessa tempesta dovrà affrontarla a viso aperto. E saranno dolori per tutti, soprattutto per chi non si è preparato a dovere per affrontare simili calamità.


martedì 27 marzo 2012

COME LA MODERN MONEY THEORY MMT VEDE LA FOLLIA NEOLIBERISTA DELLA CRISI DELL’EUROZONA


Oggi vediamo un altro punto di vista della Modern Money Theory MMT sulla crisi finanziaria dell’eurozona, che coinvolge direttamente anche l’Italia. Si tratta dell’intervento dell’avvocato e professore di economia e diritto William K. Black, docente presso l’University of Missouri Kansas City, pubblicato sul blog New Economic Perspectives e tradotto in italiano sul sito Tlaxcala. Le considerazioni di Black sono molto illuminanti per capire fino a che punto si sta spingendo la follia e l’illogicità neoliberista dei tecnocrati europei.


Nessuno odia l’euro come moneta in se, ma tutti gli economisti e i critici dotati di una certa competenza e obiettività sottolineano come l’euro non abbia nessuna delle caratteristiche necessarie per diventare la moneta unica di un’area valutaria imperfetta e insostenibile come l’eurozona. La pretesa dei tecnocrati europei di trasformare tutti gli stati dell’unione monetaria in esportatori netti, tramite una progressiva deflazione dei salari e dei diritti dei lavoratori, cozza persino contro la più elementare delle evidenze logiche, secondo la quale non tutti i paesi possono diventare esportatori netti contemporaneamente. Non sarà il caso di ricominciare ad occupare democraticamente i nostri stati?

domenica 25 marzo 2012

IL PONTE CROLLATO, IL MERCATO DEL LAVORO E LA FINE DELLA DEMOCRAZIA IN ITALIA


Apro questo articolo parlando del ponte della Colombiera (foto a sinistra), che è crollato in seguito alla disastrosa alluvione di ottobre scorso in Liguria. Fino a qualche giorno fa l’amministrazione pubblica ha detto che non si poteva procedere ai lavori di ristrutturazione del ponte perché mancavano i soldi. Oggi invece la Regione Liguria dice che i finanziamenti sono stati magicamente trovati, non si sa dove e non si sa come, anche se bisogna procedere a un lungo iter burocratico prima di iniziare le opere di ricostruzione del ponte. Insomma la strada è ancora in salita.

Ma cosa significa che mancano i soldi? Quale stato può essere ridotto in una simile condizione di impotenza? Per quale motivo i residenti in un certo suolo pubblico delimitato dai confini nazionali decidono di aderire al patto sociale che li rende cittadini di uno stato? Ma soprattutto, cosa significa oggi in Italia la parola “democrazia”? Tornando al ponte, chiunque può facilmente intuire che avevamo già tutto per iniziare i lavori: il cemento, i tondini di ferro, le impalcature, i progetti degli ingegneri, gli operai disoccupati. Eppure mancando il carburante, i soldi, il ponte poteva rimanere lì, a mezz’aria, per anni. Come mai?

giovedì 22 marzo 2012

L’EUROZONA NON E’ UN’AREA VALUTARIA OTTIMALE, IL CROLLO DELL’EURO ERA GIA’ SCRITTO


Forse non tutti conoscono la teoria dell’area valutaria ottimale (AVO in italiano e OCA in inglese, Optimum Currency Area), che descrive i criteri per i quali due o più stati possono avere dei vantaggi e delle convenienze economiche ad abbandonare le loro monete nazionali e ad adottare un’unica moneta comune. Questa teoria è stata tirata in ballo più volte per dimostrare che l’Unione Monetaria Europea non poteva reggere a lungo perché non rispettava quasi nessuno dei criteri richiesti per la creazione di un’area valutaria ottimale.

In un periodo in cui l’euro sta dimostrando tutti suoi limiti e la sua debolezza, forse è bene fare un ripasso della teoria dell’area valutaria ottimale, per dimostrare ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno (e forse in questa fase storica di oscurantismo culturale il bisogno c’è e eccome) che quando l’intelligenza e la razionalità umana si mette al lavoro per descrivere il reale funzionamento dei fenomeni non c’è fanatismo di sorta che regga. Nonostante abbiano tutti i dati e le evidenze contro, i fanatici tecnocrati europei, i loro politici fantoccio, i giornalisti e gli economisti di regime a loro devoti sono infatti gli unici ad essere ancora convinti che l’euro va bene così com’è e indietro non si torna.
    

martedì 20 marzo 2012

LA CRISI DELL’ITALIA, LA PROPAGANDA DI REGIME E GLI ECONOMISTI NON ALLINEATI


Mentre gli opinionisti scodinzolanti di regime continuano ad elogiare l’operato del governo Monti, evidenziando soprattutto (e soltanto aggiungo io) la capacità di avere fatto abbassare lo spread fra i titoli di stato italiani decennali e gli omologhi bund tedeschi al di sotto dei 300 punti base (con rendimenti ancora alti intorno al 4,8%, per via del leggero deprezzamento dei bund), il quadro generale dell’economia italiana diventa ogni giorno che passa sempre più agghiacciante.

Gli ordini per il comparto industriale sono calati rispetto al mese precedente del -7,4% (rispetto ad una previsione molto più ottimistica del -3,2%), le vendite sempre per le industria si sono contratte del -4,9%, riportando l’Italia al suo punto più basso della crisi nel 2009. Le entrate tributarie si sono ridotte in gennaio del -0,5%, i prezzi dei generi alimentari sono in continuo aumento, i consumi sono tornati ai livelli di 30 anni fa, aumentano anche le ore di cassa integrazione, il debito pubblico ha toccato nel mese di gennaio un nuovo picco di 1935 miliardi di euro. E questi sarebbero i dati entusiasmanti del miracoloso effetto Monti?

lunedì 19 marzo 2012

MODERN MONEY THEORY MMT, QUARTA LEZIONE SULLA DIFFERENZA FRA MONETA MERCE E MONETA SEGNO


Il significato della moneta è spesso variato nel tempo in funzione dell’utilizzo e del materiale con cui veniva fatta la moneta stessa (metallo, carta, impulsi elettronici). Tuttavia secondo il professore Randall Wray, uno dei più importanti esponenti della Modern Money Theory MMT, a prescindere dall’utilizzo e dal materiale, la moneta ha avuto da sempre il significato di una promessa di pagamento, un debito/credito fra due controparti, una cambiale (IOU, I Owe You, Io Ti Devo).

In questa lezione del professore Wray vengono quindi analizzate le varie fasi storiche e le più importanti mutazioni che ha subito la moneta nel tempo, partendo dai popoli della Mesopotamia, passando per i Greci, i Romani, fino ai giorni nostri, dimostrando in pratica che questa presunta differenza fra moneta merce e moneta segno non sia mai esistita, dato che ha sempre prevalso il valore nominale della moneta (nominalismo) rispetto a quello materiale (metallismo). La lezione originale può essere ritrovata in inglese sul sito New Economic Perspectives, oppure tradotta in italiano nel blog La seconda attenzione, a cura di Niccolò Sgaravatti e Marco Sciortino.

giovedì 15 marzo 2012

SECONDO I BANCHIERI LA CRISI FINANZIARIA DELL’EUROZONA E’ UN PROCESSO SENZA FINE


Per capire meglio in quale guaio si siano cacciati tutti i paesi dell’eurozona forse è opportuno leggere con attenzione i documenti scritti e vergati dagli stessi autori del misfatto: i banchieri, che oggi più che mai hanno in mano il destino di intere nazioni un tempo sovrane. Non è più un mistero infatti che a causa di tante coperture e complicità politiche, oggi l’Unione Europea e l’eurozona in particolare sia un luogo dove la sopravvivenza di un paese è legata indissolubilmente alla volontà delle banche di farlo sopravvivere e respirare. Mentre la correlazione inversa non è più contemplata, perché impedita di fatto dalla presenza costante e vigile della banca centrale, la BCE, che tutela la solidità finanziaria delle banche infischiandosene altamente del declino inesorabile degli stati.

In questo documento del BIS (Bank for International Settlements, Banca dei Regolamenti Internazionali) vengono descritti minuziosamente tutti i processi e fenomeni finanziari che si stanno sviluppando nell’eurozona, che portano poi ad un’unica conclusione. Il BIS per intenderci è un’organizzazione internazionale, con sede a Basilea e strutturata secondo lo statuto classico delle società anonime per azioni (ma chi sono gli azionisti possiamo immaginarlo), che ha il compito di promuovere la cooperazione fra le banche centrali del mondo e di redigere i regolamenti di funzionamento del settore bancario (i famigerati accordi di Basilea). Vediamo quindi come i banchieri stessi vedono la crisi dell’eurozona e poi cerchiamo di capire quali potrebbero essere gli eventuali sviluppi futuri.

mercoledì 14 marzo 2012

POSITIVE MONEY, LA MONETA POSITIVA PRIVA DI DEBITO E LE SOLUZIONI ALLA CRISI BANCARIA





Dopo aver visto il primo video della conferenza del fondatore del movimento inglese Positive Money, Ben Dyson, sui maggiori problemi del sistema monetario, finanziario e bancario moderno, oggi vediamo la seconda parte conclusiva in cui vengono schematicamente presentate le tre principali soluzioni elaborate dal progetto Positive Money.
Molti di questi concetti sono già abbastanza noti, ma Dyson riesce ad inserirli in una prospettiva molto più ampia e completa, che nel caso di un’applicazione concreta del progetto finirebbe per incidere sulla vita di ognuno di noi e sulle scelte future di un’intera società. Vediamo in sintesi quali sono queste tre soluzioni e proposte di Positive Money: 
 

lunedì 12 marzo 2012

EURO E REGIME MONETARIO GOLD STANDARD, IL PAESE CHE ESCE PRIMA VINCE


Abbiamo spesso detto nei precedenti articoli, soprattutto quelli riguardanti la sovranità monetaria e la differenza fra i regimi di cambio rigido e variabile della moneta, che l’euro è una moneta non sovrana a tasso di cambio rigido per tutti i paesi dell’eurozona che adottano la moneta unica, perché nessun paese europeo può decidere di avere più euro da spendere rispetto a quelli che è in grado di ricevere indebitandosi con i mercati finanziari o tramite un surplus delle partite correnti, ovvero un saldo attivo fra le esportazioni e le importazioni con l’estero e i redditi da capitale e da lavoro, investiti nei paesi stranieri.

L’euro si comporta quindi per i paesi dell’eurozona come una vera e propria moneta straniera, al pari della sterlina, del dollaro, o dello yen giapponese, dato che se l’Italia volesse aumentare le sue riserve di dollari dovrebbe applicare lo stesso procedimento seguito per avere più euro: chiedere prestiti in dollari ai mercati finanziari oppure esportare una maggiore quantità di merci nei paesi che utilizzano il dollaro, rispetto ai prodotti importati da questi stessi paesi. Ma c’è un altro aspetto che fa della moneta unica euro un’eccezione anacronistica e del tutto inadeguata per confrontarsi alla pari con le altre valute estere, soprattutto in un contesto così globalizzato e deregolamentato del mercato internazionale dei capitali. 

venerdì 9 marzo 2012

WASHINGTON CONSENSUS: LA GRECIA EVITA IL DEFAULT E FA UN PASSO AVANTI VERSO IL SUDAMERICA


Tanto tuonò che piovve. Il settore dei creditori privati (PSI, Private Sector Involvement) ha accettato ieri sera il concambio (swap) dei vecchi titoli di debito pubblico greco con nuovi titoli, il cui valore nominale sarà ridotto rispetto al precedente con un taglio (haircut) del 53,5%. L’adesione allo scambio è stata massiccia, secondo le ultime indicazioni è stato raggiunto l’83,5% del debito pubblico greco pari a €172 miliardi su un totale di bond da ristrutturare di €206 miliardi.

Problema risolto quindi, faccenda chiusa. Mancano soltanto €25 miliardi di titoli pubblici di diritto ellenico e €9 miliardi di diritto estero, ma per questi particolari titoli il termine ultimo di adesione scade il 23 marzo e il ministro delle finanze greco Evangelos Venizelos (foto a sinistra) ha già annunciato che per i primi €25 miliardi verranno attivate le “clausole di azione collettiva” (CACs, Collective Action Clauses) per costringere alla ristrutturazione anche gli ultimi riluttanti possessori di bond greci. E tutti vissero felici e contenti. Ma come sappiamo  già purtroppo, il libro è ancora ben lontano dalla fine.

giovedì 8 marzo 2012

POSITIVE MONEY, LA CRISI FINANZIARIA E I DIFETTI DEL SISTEMA BANCARIO MODERNO






Su gentile segnalazione di un lettore, pubblico oggi un video in cui Ben Dyson, il fondatore del movimento inglese Positive Money, descrive in modo impeccabile e semplice il sistema bancario moderno, evidenziandone i limiti e i maggiori difetti strutturali. Il video è in inglese con i sottotitoli in italiano (nel caso non dovessero attivarsi automaticamente cliccare sul tasto CC) ed è abbastanza lungo, quindi dovete dedicare un po’ del vostro tempo libero per ascoltare la conferenza di Ben Dyson, ma ne vale sicuramente la pena.

In ogni caso, per chi non ha sufficiente tempo libero da dedicare alla visione del video, cercherò di seguito di sintetizzare i più importanti concetti espressi dal fondatore di Positive Money, che poi sono gli stessi già descritti e condivisi in altri articoli. Innanzitutto Dyson mette in evidenza i tre maggiori limiti legislativi e operativi del sistema bancario commerciale, che con il sostegno dello stato e della banca centrale, si riserva il diritto di creare nuova moneta bancaria e di influenzare pesantemente l’andamento economico di una società, sia in periodi di espansione che di contrazione. In particolare:

mercoledì 7 marzo 2012

MODERN MONEY THEORY MMT, TERZA LEZIONE SUL REGIME DI CAMBIO FISSO E FLUTTUANTE


La lezione di oggi del professore di economia Randall Wray, che riassume alcuni articoli pubblicati sul sito New Economic Perspectives, descrive in particolare le differenze che esistono fra le nazioni che utilizzano un regime di cambio fisso o rigido della moneta e quelle che invece adottano il tasso di cambio variabile o fluttuante. Siccome l’euro è una moneta “strana” che agisce a cambio fluttuante nei confronti delle altre valute estere, ma all’interno di ogni singolo stato dell’eurozona si comporta come una moneta agganciata ad una valuta estera (dato che uno stato può ottenerla solo chiedendola in prestito alle banche private o aumentando il saldo delle sue partite correnti, esportazioni meno importazioni), capire la differenza fra i due regimi di cambio risulta molto importante per noi europei, soprattutto in termini di vantaggi e di svantaggi.

Inoltre secondo molti economisti di una certa fama, non solo gli studiosi americani appartenenti alla corrente della Modern Money Theory (MMT), l’imposizione del pareggio di bilancio prevista dal Fiscal Compact approvato lo scorso 1 marzo comporta un’altra incredibile distorsione: l’euro non solo dovrà essere gestito da ogni singolo stato in un regime di cambio fisso, ma sarà anche limitato a monte per decreto come se le sue riserve fossero esauribili, al pari delle miniere di oro. In un mondo in cui tutte le nazioni utilizzano liberamente la loro moneta fiat creata dal nulla e praticamente illimitata, gli europei sono gli unici che si autoimpongono per decreto il regime di cambio fisso di tipo gold standard (conversione rigida della moneta con un bene finito e non rinnovabile come l’oro), che veniva utilizzato 100 anni fa e portò alla Grande Depressione del 1929. Saranno pazzi questi europei? O sono soltanto masochisti? Oppure i tecnocrati europei vogliono ripristinare le condizioni medioevali di schiavitù della popolazione da cui i nostri antenati si erano liberati combattendo?      

martedì 6 marzo 2012

LA BANCA CENTRALE E LA MONETIZZAZIONE DEL DEFICIT PUBBLICO DELLO STATO


Cosa può fare una banca centrale a moneta sovrana rispetto a una banca centrale a moneta non sovrana? Qual è la vera differenza fra la Federal Reserve degli Stati Uniti e la BCE europea? Come può finanziare i suoi deficit pubblici uno stato sovrano? Per chi vuole capire in quale pasticcio sia cascata l’Italia (o la Grecia) aderendo all’eurozona e rinunciando alla propria sovranità monetaria, queste sono le domande più impellenti a cui bisogna dare risposta.

Un ottimo articolo pubblicato qualche tempo fa sul blog Voci dall’Estero chiarisce molti di questi aspetti e spiega in maniera semplice e diretta in quale modo una vera banca centrale, come la Federal Reserve negli Stati Uniti, può sostenere i disavanzi pubblici dello stato attraverso la monetizzazione del deficit e la creazione di nuova base monetaria (banconote cartacee, monete o riserve bancarie).

lunedì 5 marzo 2012

LTRO II DELLA BCE: LA MANO INVISIBILE DI DRAGHI E LE MANOVRE POLITICHE DELLA GERMANIA


Molti di voi avranno sicuramente sentito parlare da qualche parte di una certa “mano invisibile”, che secondo la teoria classica dell’economia (quella settecentesca di Adam Smith e compagni per intenderci) concede equilibrio al libero mercato, favorisce la crescita e crea occupazione e ricchezza per tutti, lavoratori, imprenditori, e stato. Una sorta di divina provvidenza che cala dal cielo per portare la pace, la fratellanza e la prosperità per gli uomini della terra. Questa concezione mistica dell’economia e della vita per qualche tempo ha messo d’accordo un po’ tutti: i fanatici religiosi, gli atei, gli scettici, i ricchi, i poveri e i poveracci, perché trattandosi appunto di un’entità astratta ognuno poteva dare alla “mano invisibile” il nome che voleva.

Tuttavia, da almeno 100 anni, da quando alcuni pionieri del pensiero libero hanno cominciato a sospettare che dietro la “mano invisibile” ci fosse qualcosa di “umano, troppo umano”, siamo tornati con i piedi sulla terra e abbiamo varcato la soglia dell’epoca del relativismo storico, dove ognuno si cerca le risposte che vuole e non crede più alle mistificazioni che risolvono tutte le domande. Sarà forse per questo motivo che oggi quando si sente parlare di “mano invisibile” veniamo assaliti da un senso di frustrazione, sgomento e angoscia, perché grazie ai mezzi di informazione di massa non solo possiamo vedere la mano che si diverte a manovrare le sorti delle nostre vite ma anche la faccia e non è sicuramente un bel vedere.

giovedì 1 marzo 2012

MODERN MONEY THEORY MMT, SECONDA LEZIONE SUI PRINCIPI DELLA SOVRANITA’ MONETARIA


Continuiamo ad esaminare i principi fondamentali della teoria monetaria della Modern Money Theory MMT prendendo spunto dalle lezioni tenute dal professore di economia Randall Wray direttamente sul sito New Economic Perspectives. Ricordiamo che non si tratta di una traduzione letterale del testo, ma di una sintesi e di una rielaborazione dei concetti principali espressi dal professore Wray riguardo alla nuova teoria monetaria. Per chi volesse approfondire ulteriormente può comunque rifarsi al testo originale delle lezioni. Purtroppo non avendo potuto partecipare al Summit MMT di Rimini, devo per forza rifarmi con lo studio, in attesa di vedere e ascoltare i video della conferenza.

Nella prima lezione il professore Wray aveva stabilito l’equazione di equilibrio fra i tre settori principali dell’economia nazionale (pubblico, privato ed estero), secondo la quale nessun settore può avere un surplus di bilancio se contemporaneamente almeno uno degli altri due settori non ha registrato un deficit di bilancio. L’equazione di equilibrio dei saldi settoriali può essere così espressa:

Bilancio Privato Nazionale + Bilancio Governativo Nazionale + Bilancio Estero = 0

Questa equazione verrà ripresa in parte anche nella seconda lezione, che è incentrata sui principi fondamentali della sovranità monetaria e sulle caratteristiche della moneta moderna fiat, che ricordiamo viene creata dal nulla senza alcun corrispettivo di scambio in oro o in altro bene materiale.