lunedì 1 ottobre 2012

ANATOCISMO ED USURA: COME LE BANCHE STANNO DISTRUGGENDO LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE


Andando per strada e incontrando gente impari molte più cose che stando a casa a leggere libri o scrivere articoli. Questa è una verità che difficilmente potrà essere smentita e non è un caso che il saggio Molière ci ricordava spesso che “tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico”. Ed io di amici ne ho incontrati tanti durante questo lungo giro per l’Italia, ognuno con la propria storia da raccontare e le proprie esperienze da condividere. Con un unico filo conduttore: la speranza. La speranza che le cose possono e devono cambiare, la speranza che la coscienza umana non ha prezzo e non può essere acquistata, la speranza che quando si uniscono le forze e si fa rete non esiste ostacolo o avversario che non possa essere abbattuto, piegato, contrastato. La speranza che l’Italia è ancora un grande paese e non merita la sorte a cui sembra essersi già rassegnata, fra la delirante austerità della gabbia europeista e i continui attacchi alle istituzioni democratiche e al tessuto produttivo sferrati dalla finanza internazionale. Questa speranza non deve morire, deve essere nutrita, deve unire al di là delle differenze, ed è il vero bene scarso che siamo obbligati a tramandare ai posteri, come segno tangibile della nostra esistenza.


Parafrasando una canzone di Vasco Rossi, posso dire con certezza perché ne ho le prove che in Italia c’è ancora “chi dice no!”. E lo fa mettendo a rischio la propria sicurezza personale, la stabilità emotiva, il proprio tornaconto economico, la serenità della propria famiglia, facendo scelte drastiche e coraggiose che meritano innanzitutto il rispetto di tutti noi e in secondo luogo il diritto di essere ascoltate. Quando uomini e donne, da soli o in gruppo, a mani nude o con equipaggiamenti leggeri, si mettono contro un intero esercito agguerrito, implacabile, compatto, ramificato in tutto il mondo, costituito oggi dai poteri forti finanziari e bancari, di cui la classe politica attuale rappresenta soltanto l’ultima propaggine, significa che la guerra fra democrazia e finanza di cui tante volte abbiamo parlato non è ancora persa e va combattuta fino in fondo. Se sul piano politico il processo di creazione di un nuovo movimento unitario contro la dittatura della finanza, la follia dell’euro, per il recupero della sovranità monetaria, economica, democratica va ancora a rilento perché spesso prevalgono gli egoismi, i personalismi, le ambizioni individuali, i dibattiti sterili rispetto alla necessità di fare fronte comune, a livello pratico posso invece constatare con estrema soddisfazione che stanno nascendo sul territorio realtà insieme politiche ed economiche che giorno per giorno lottano concretamente per arginare e contrastare efficacemente lo strapotere finanziario dei grandi colossi bancari, che rischia di mettere in ginocchio (e in molti casi purtroppo lo ha già fatto) le nostre piccole e medie imprese. Il cuore pulsante dell’economia nazionale.



In questo senso mi ha fatto molto piacere partecipare al workshop organizzato dalla società SDL Centrostudi di Brescia, che nel giro di pochi anni è riuscita a creare una struttura di professionisti, avvocati, ingegneri, esperti in economia capace di fornire una valida e competente assistenza legale e finanziaria a tutti quei piccoli e medi imprenditori che vengono continuamente vessati dalle truffe sistematiche e dalle richieste spesso assurde del settore bancario. Da almeno tre anni, in seguito allo scoppio della crisi finanziaria globale, la guerra fra banche e piccole e medie imprese italiane viene combattuta al grido di mors tua vita mea e in assenza di un adeguato supporto queste ultime sono destinate a soccombere. La causa principale dell’ineguale disparità di forze messe in campo, a parte la maggiore disponibilità finanziaria delle banche derivante dal loro controllo monopolistico sulla creazione e l’emissione della moneta circolante, è l’asimmetria informativa, che nella maggioranza dei casi impedisce agli imprenditori di capire come difendersi dagli attacchi delle banche: soltanto lo 0,7% dei conti correnti affidati viene regolarmente controllato dalle imprese e spesso si riscontra negli imprenditori una totale incapacità a leggere ed interpretare correttamente le voci del semplice prospetto riepilogativo scalare del conto corrente in cui vengono riassunti a cadenza trimestrale gli addebiti per interessi passivi, le commissioni, le spese.


Con queste premesse, la partita viene facilmente vinta già in partenza dalle banche, che puntando appunto sui vantaggi dell’asimmetria informativa, possono continuare ad utilizzare impunemente stratagemmi finanziari per estorcere illegalmente denaro ai piccoli e medi imprenditori: oltre il 90% dei conti correnti analizzati gratuitamente dalla società SDL dal 2010 ad oggi presenta irregolarità ed anomalie finanziarie, quasi tutte riconducibili ai reati di anatocismo ed usura. L’anatocismo (dal greco anà, di nuovo, e tokòs, interesse) è la capitalizzazione degli interessi su un capitale, che diventano a loro volta produttivi di altri interessi: in pratica si tratta del calcolo degli interessi sugli interessi. In particolare la banca applica tecnicamente il metodo di capitalizzazione dell’interesse composto, vietato per legge, al posto dell’interesse semplice, che è l’unico previsto dal Codice Civile italiano (articolo 1283). Per far questo, le banche si avvalgono di una direttiva interna di Banca d’Italia e di una circolare interpretativa del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio, organismo facente capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui vengono attribuiti compiti di vigilanza sul credito bancario e tutela sul risparmio), che adotta il principio di reciprocità: se il calcolo dell’interesse composto viene applicato anche agli interessi attivi del conto corrente allora la banca non commette illecito.


Ora, chi ha un minimo di conoscenza della rotazione del flusso di cassa di un’azienda, che produce saldi attivi solo in particolari periodi dell’anno (quando i prodotti vengono venduti e si passa all’incasso), e l’irrisoria rilevanza degli interessi attivi su quelli passivi, potrà rendersi conto da solo in quale stato di sudditanza e subalternità vive oggi il potere politico rispetto allo strapotere bancario, che cerca in ogni modo di tenere sotto scacco le istituzioni statali e di dettare legge al posto loro. Tuttavia siccome per nostra fortuna il Codice Civile ha maggiore autorità giuridica rispetto a Banca d’Italia o al CICR, che sono organi che non possono legiferare, ecco che SDL Centrostudi appellandosi semplicemente alla legge italiana può vantare un successo pressoché completo su tutte le cause di anatocismo intraprese, che nella maggior parte dei casi si chiudono nella fase di mediazione, con il recupero parziale ed immediato dei soldi estorti dalla banca all’azienda durante il periodo di mantenimento del conto corrente affidato, prima ancora di arrivare in giudizio.


Curioso anche il modo in cui i governi che si sono succeduti negli ultimi anni in Italia, compreso l’ultimo guidato da Mario Monti, hanno cercato di variare i termini della prescrizione per i reati di anatocismo, utilizzando lo strumento del decreto Milleproroghe. L’obiettivo era quello di portare il limite attuale di 10 anni dalla data di chiusura del conto indietro nel tempo fino all’ultima operazione attiva sul conto, che avrebbe di fatto annullato di colpo molte cause di anatocismo già in corso o ancora da istruire. Ad ogni modo, i ricorsi presso la Corte Costituzionale delle associazioni di categoria a difesa dei consumatori e l’ostilità dell’opinione pubblica nei confronti dei continui decreti salva-banche hanno impedito ad ogni passaggio che venisse approvato l’ennesimo colpo di spugna a favore del settore bancario. Inutile ribadire però che l’attenzione intorno a questi argomenti deve essere sempre mantenuta molto alta perché non è escluso che nei prossimi anni, per non dire mesi, i politici collusi e corrotti dell’ancien régime riproveranno a ripartire all’assalto per difendere gli interessi dei loro committenti bancari.


Più complessa è la situazione per quanto riguarda l’usura, dato che le norme in Italia rappresentano un’anomalia assoluta all’interno dell’Unione Europea. L’usura, come previsto dal nostro codice, è da sempre stata un reato penale, ma prima della Legge 108 del 7 marzo 1996 non esisteva in Italia un limite quantitativo univoco che identificasse un tasso di interesse oltre il quale un prestito poteva considerarsi usuraio. Con la Legge 108 il Parlamento ha promulgato una normativa specifica per la rilevazione oggettiva dell’usura applicata dagli operatori finanziari equiparandoli all’usuraio delinquenziale e integrando di fatto l’articolo 644 del Codice Penale. La legge prevede oggi usura quando la somma delle passività di un conto (interessi passivi, commissioni, spese) supera il Tasso Soglia, che rappresenta un limite invalicabile e si ottiene sommando al TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio, calcolato periodicamente da Banca d’Italia) una percentuale che funge da “cuscinetto di tutela matematica”. Capite bene che sulla vaghezza di quest’ultima definizione si sono addensate tutte le pressioni del settore bancario sui nostri legislatori, che alla fine hanno dovuto capitolare stabilendo una percentuale aggiuntiva del 50% del TEGM per il raggiungimento del Tasso Soglia di usura, al contrario di ciò che accade nel resto dell’Unione Europea dove questa percentuale è decisamente più bassa e fissata intorno al 25% (per fare un semplice esempio: se il TEGM è il 10% per una specifica attività creditizia, il Tasso Soglia dell’usura in Italia è il 15% mentre in Europa è del 12,5%).


Ma c’è dell’altro. Con un decreto legge d’urgenza, convertito in legge il 12 luglio 2011, il governo italiano guidato da Berlusconi contando sulla maggioranza assoluta del Parlamento ha di nuovo cambiato la normativa sull’usura per venire incontro alle esigenze delle banche, spostando l’asticella del Tasso Soglia ancora più in alto: il limite si raggiunge oggi sommando al TEGM il 25% dello stesso, ma aggiungendo poi un ulteriore 4% netto alla percentuale così ottenuta, per ogni categoria di operazioni considerata (conto corrente, mutuo, leasing etc): riprendendo l’esempio precedente, con un TEGM del 10%, avremo oggi un Tasso Soglia superiore rispetto a prima pari al 16,5% (10%+2,5%+4%). Da notare l’eleganza dei legislatori italiani che hanno voluto adeguarsi alla normativa europea, lasciando però un buco da riempire con la solita meschina corruttela tutta italica. Unica consolazione per i nostri imprenditori vessati e raggirati, la Cassazione ha deciso con la sentenza N°46669 di rendere non retroattivo questo nuovo metodo di calcolo dell’usura, che risulta valido solo per i conteggi effettuati dopo il 1° luglio 2011, mentre fino al 30 giugno 2011 i calcoli devono essere eseguiti con il metodo più restrittivo precedente. Servono ancora altre prove per dimostrare che la nostra classe politica attuale, di destra o di sinistra che sia, tecnica o parlamentare, lavora tutta al servizio delle banche? Con modalità talmente sfacciate e grossolane da risultare spesso ridicole?


Fra l’altro, essendo l’usura un reato penale, a differenza dell’anatocismo che rientra nella casistica dei reati civili, le pene comminate sono assai più severe e arrivano fino a 6 anni di detenzione. In sede di mediazione quindi gli imprenditori che hanno subito danni dall’usura bancaria possono richiedere come risarcimento non solo la quota marginale di denaro che gli è stato estorto durante gli anni di mantenimento del conto corrente affidato, come accade con l’anatocismo, ma anche una cifra molto superiore che raggiunge in certi casi l’intero ammontare del capitale preso a prestito più gli interessi, perché trattandosi di illecito penale, l’usura comporta l’annullamento del contratto stipulato con la banca e la rendicontazione di tutti i danni collaterali, compresi quelli morali o psicologici. Ovviamente tutte queste azioni legali nei confronti delle banche devono rientrare all’interno di una precisa strategia che impedisca all’impresa di rimanere priva di un supporto finanziario che ne decreterebbe la fine nel giro di poche settimane. Quindi, a seconda della strategia perseguita, per l’imprenditore sarebbe molto più conveniente in alcune occasioni trattare al ribasso i criteri per il calcolo del risarcimento in sede di mediazione, per avere altre agevolazioni in termini di allungamento e alleggerimento delle condizioni di rientro delle proprie posizioni debitorie e di annullamento di eventuali decreti ingiuntivi o istanze di fallimento inviate dai vari tribunali all’azienda su iniziativa delle banche. La guerra in corso fra le banche parassitarie e criminali e le piccole e medie imprese italiane non deve essere soltanto campale, ma anche e soprattutto tattica e strategica, perché nella situazione attuale di sproporzione di forza d’urto e assenza di tutela da parte degli enti statali preposti a farlo, le banche hanno ancora il coltello dalla parte del manico e possono usarlo in qualsiasi momento.


Per concludere questa rapida carrellata sui servizi di assistenza legale e finanziaria offerti dalla società SDL Centrostudi di Brescia a cui faccio volentieri pubblicità perché se lo meritano, aggiungo anche che la loro opera di supporto alle aziende italiane in questo periodo di crisi e di aggressione selvaggia non si limita soltanto all’analisi gratuita dei conti correnti affidati per riscontrare eventuali tracce di anatocismo e usura, ma anche alla verifica dei contratti in derivati e swap, venduti spesso in modo truffaldino dalle banche insieme ad altri prodotti creditizi, alle anomalie finanziarie riscontrabili nelle cartelle esattoriali, alle irregolarità presenti nei mutui ipotecari che vengono quasi sempre gestiti con il classico ma illegale metodo dell’ammortamento alla francese, tramite il quale il mutuatario viene costretto a sua insaputa a pagare con le prime rate quasi tutta la quota interessi a dispetto di una bassa quota capitale rimborsata. La ragione di un simile comportamento delle banche è facilmente spiegabile, dato che in caso di insolvenza del mutuatario la banca perderebbe completamente il profitto derivante dagli interessi mentre sulla parte del capitale potrebbe ancora rivalersi sui beni offerti in garanzia e ipotecati.


Se quella che stiamo combattendo oggi è davvero guerra aperta, gli imprenditori italiani devono sapere che non si trovano soli al fronte e la loro condizione di disagio ed inquietudine dipende spesso da quella maledetta asimmetria informativa di cui abbiamo già parlato: conoscendo le persone e gli strumenti giusti nessuna guerra può essere dichiarata persa in partenza. Certo le armi che hanno a disposizione le banche sono molto più letali rispetto a quelle spuntate di un singolo imprenditore isolato, ma la possibilità di mettersi in rete e scambiare informazioni potrebbe rendere le azioni di questi ultimi molto più agili ed efficaci rispetto a quelle di un monolitico colosso bancario, i cui reparti spesso non comunicano fra di loro e non lavorano in sinergia. Essendo i fornitori ultimi del denaro, le banche possono cambiare in qualsiasi momento le condizioni di fornitura (interessi passivi, spese, commissioni) o richiedere agli imprenditori un rientro più rapido dai fidi concessi, ma grazie al decreto Bersani del 4 luglio 2006 le modifiche unilaterali di contratto devono essere comunicate al cliente con un preavviso minimo di 30 giorni e il cliente ha la facoltà di recedere senza penalità entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione scritta. Siccome le banche hanno la scellerata abitudine di effettuare queste variazioni con data antergata (cioè precedente) rispetto all’invio della stessa lettera di notifica, gli imprenditori o i semplici clienti devono sapere che ciò è espressamente vietato per legge e quindi possono richiedere i relativi danni o la corretta posticipazione della data di decorrenza delle modifiche decise unilateralmente dalla banca.



Fin qui abbiamo parlato di come le banche stanno concretamente combattendo sul territorio per salvare i loro bilanci a scapito delle piccole e medie imprese italiane, che devono essere sacrificate sull’altare della finanza speculativa internazionale. Poi esiste la guerra che a livello più alto stanno portando avanti le istituzioni europee, le commissioni, la BCE per supportare le banche loro alleate e distruggere l’intero apparato democratico degli stati. Ma di questo parleremo più estesamente nei prossimi articoli, perché è chiaro che ciò che accade sul territorio non è disgiunto da ciò che si agita nei palazzi del potere, della politica, degli affari e fa parte di un unico piano egemonico che possiamo così sintetizzare: “Pesce Grande mangia pesce piccolo”. Ma quando i pesci piccoli sono sempre più uniti, informati e incazzati cosa succede al Pesce Grande? Avete mai visto in azione migliaia di piranha inferociti che si avventano sulla carcassa di un enorme Squalo Bianco confuso e in preda al panico? Sapete già chi vince vero?    


37 commenti:

  1. Ringrazio come sempre tutti coloro che in questo periodo di assenza hanno continuato a commentare e ad inviare segnalazioni interessanti...nei prossimi giorni sarà mia cura rileggere con calma tutti gli interventi e fornire risposte ove richiesto...per il resto, io sono tornato come sempre al mio posto di combattimento, più agguerrito e incazzato che mai...se questi balordi in parlamento pensano di cavarsela appoggiando un Monti-bis e mettendosi al riparo per mantenere il posto, si sbagliano di grosso...perchè a dispetto di ciò che dicono i sondaggi, la gente in Italia si è svegliata e ha cominciato a capire contro chi è mossa questa guerra...contro loro stessi, i loro figli, il loro futuro...non voglio essere eccessivamente ottimista, ma secondo me stiamo arrivando a toccare in Italia il punto di non ritorno e si avvicina a grandi passi il momento in cui anche gli italiani dovranno scendere in campo come stanno facendo spagnoli e greci per difendere la loro democrazia...la cosa più importante come sempre è scendere in campo con le armi giuste, gli strumenti adeguati e informati a dovere!!! Quindi continuiamo insieme questo cammino e vediamo dove ci porterà...grazie a tutti di cuore!!!

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  2. "Perdonami Piero" sarà il mio incipit!
    Perché?
    Probabilmente perché da saltuario (ma comunque apprezzante) lettore e commentatore non sarò, ahimé, probabilmente in linea con il presente pensiero "dominante" (qualsiasi cosa esso possa o voglia intendere o significare in questo angolo di Weblog).
    Partirò da un estratto di questo tuo articolo: "...conoscendo le persone e gli strumenti giusti nessuna guerra può essere dichiarata persa in partenza...".
    Poiché questa mi sembra la sintesi più incisiva di ogni disamina o lotta antagonistica sui dogmi altrui imposti...
    Imposti non tanto dal potere ma da una mentalità che si appiattisce al particolare.
    Ed in particolare si post-pone o si autolimita per il volere altrui...nella speranza di un tornaconto o interesse strettamente personale.
    In sintesi il concetto di corruzione e collusione "umano" ed "umanamente percepito"!
    Concetto, oggetto di studi ed approfondite indagini nonché soddisfazioni (legali e giudiziali o meno) di vario tipo nel ns misero ed a volte tristemente volgare Paese!
    Pertanto il mio intervento necessità di un introduzione anomala ma calzante che mi sento di produrre nel seguente link in cui abitualmente commento:
    http://www.stampalibera.com/?p=53167
    Probabilmente non sarà in tale contesto massimamente apprezzato, tanto meno condiviso.
    Se lo propongo è solo per non nascondere le mie personali concezioni della realtà dietro un dito.
    Tra le righe dei commenti da me esposti c'è molto del mio personale pensiero.
    Ciò chiarito...l'argomento presente che punta trasversalmente il dito sull'attacco alla PMI tutta italiana è da me in pieno condiviso.
    Ultimamente attraverso accese discussioni con i miei interlocutori di sorta... lo stesso spettro ho tenuto ad evidenziare.
    Attraverso un'aggressiva e mirata politica monetaria e finanziaria che sottrae liquidità "necessaria" alle imprese per la loro semplice e quotidiana produzione...si sottrae capacità commerciale, fiscale ed imprenditoriale che possa tener botta all'intero sistema.
    L'attacco stesso qui sembra esser sempre più mirato!
    Non sono un fervente sostenitore della MMT come mi par di capire, diversamente, tu possa essere.
    Ciò non toglie che personalmente non riesca a cogliere l'elemento diabolico nell'attuale politica monetaria e finanziaria delle elite al comando.
    Sono un fervente sostenitore del benessere comune, a costo della mia stessa (Forse?!?!? Chissà ?!?!?) vacua e fragile identità. Ciò non toglie che la dignità della persona (la mia compresa) debba per me passare attraverso l'assenza d'ipocrisia e l'affermazione della "condivisione", escludendo a prescindere un interesse che sia "volgarmente" commerciabile!

    Un caro saluto,
    Elmoamf

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    1. Ciao Elmoamf, e innanzitutto complimenti per la tua analisi che mi sembra inappuntabile...è evidente che la politica monetaria e finanziaria sia un argomento complesso, che merita continui approfondimenti e chiarimenti per venirne a capo...per essere sintetici potremmo dire che "il pesce puzza dalla testa", ma anche nella coda, in quello che accade ogni giorno nei rapporti con le banche, non è che le cose vadano molto meglio ed è questo il motivo che mi ha spinto a scrivere questo articolo sull'anatocismo e l'usura, come strumenti normalmente e sfacciatamente usati dalle banche per sottrarre liquidità alle aziende...
      Sulla questione monetaria in genere, MMT o meno, penso che siamo tutti d'accordo nel considerare ingannevole e criminale la gestione privatistica dell'emissione monetaria presso una banca privata come la BCE e le sue associate banche commerciali, con il pretesto della stabilità dei prezzi...una vera banca centrale dovrebbe fornire a noi utenti i mezzi monetari per agevolare gli scambi commerciali soprattutto in un periodo di crisi come questo e non trincerarsi dietro crociate all'inflazione che peraltro non è neppure in grado di condurre...per quel che mi riguarda, fornendo alla moneta le caratteristiche di mezzo di scambio e unità di conto e privandola della proprietà di riserva di valore (valore di che??? che valore ha un bit elettronico o un pezzo di carta senza alcun sottostante???) potremmo forse un giorno venire a capo di tutto l'inghippo...ecco perchè la mia idea, ripresa spesso dal movimento Positive Money più che dalla MMT, di dissociare definitivamente la creazione della moneta dal debito associato potrebbe magari chiarire meglio la questione, affidando questa funzione ad un ente pubblico e non più privato (come peraltro accade negli Stati Uniti con la Federal Reserve)...ma sono anche convinto che tutti i grandi stravolgimenti epocali e culturali avvengono sempre per passi e quindi in questo senso la MMT potrebbe essere molto utile come strumento intermedio e transitorio...per il resto non ci rimane che informarci, scambiare conoscenze, fornire informazioni a chi ne è privo, per assecondare quella rivoluzione culturale di cui vogliamo essere protagonisti...i tempi secondo me sono maturi e non sottovaluterei troppo quelle doti di trasformismo che sono una dote atavica del popolo italiano...ma se alle prossime elezioni dovesse vincere o emergere un movimento antagonista, siamo propri sicuri che gli italiani non si faranno prendere dalla voglia di salire sul carro del vincitore, cambiando atteggiamento nei confronti di argomenti che prima avevano totalmente ignorato???

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  3. http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=1L3TT4

    brunetta il nostro nuovo piccolo grande eroe...?^^


    http://www.sinistrainrete.info/politica-economica/2310-luigi-cavallaro-la-congiura-dei-tecnici.html

    articolo sottilmente giustificazionista del divorzio fra tesoro e banca d'italia sul manifesto
    (gia' discusso su goofynomics) pieno di piccole inesattezze...ad hoc

    in risposta mi viene in mente il nino galloni ...
    http://www.youtube.com/watch?v=6e23Gaz-Jb4

    http://www.youtube.com/watch?v=0WFAQP5cbek

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    1. L'analisi di Brunetta è davvero impeccabile e condivisibile in toto, ma sai bene come la penso riguardo a personaggi come Brunetta, Tremonti etc che stanno cercando di ricostruirsi una verginità e una loro italianità, quando solo un anno fa erano ancora al governo e hanno avallato senza battere ciglio tutti gli accordi vessatori per l'Italia, dal Fiscal Compact al MES...insomma, prima di fare di Berlusconi e Brunetta i miei eroi ne deve passare di acqua sotto i ponti...tuttavia è innegabile che le analisi più lucide e corrette della situazione attuale dell'Italia provengano da quell'area politica e dalle pagine del Giornale e di Libero, mentre dalla sinistra parlamentare e dall'informazione di regime a loro associata è ancora notte fonda...per non parlare della sterile litania castacorruzionebrutta del M5S che ormai non aggiunge al dibattito in corso alcun valore aggiunto...
      Ma vedo che anche il Manifesto cerca disperatamente di tirarsi a lucido facendo precise analisi storiche senza mai giungere alla conclusione...se il divorzio fra Banca d'Italia e Tesoro è stata una decisione funesta per l'Italia, cosa dire allora dell'adesione all'euro che è stato un divorzio monetario su scala europea??? La conclusione di Bagnai, questa sì di vera sinistra, non fa una piega...la lotta di classe che i naufraghi del Manifesto intravedono a livello nazionale, non viene mai portata a livello europeo...chissà come mai??? Forse perchè il sogno dei naufraghi di estrema sinistra in fondo è solo quello di convergere un giorno nel PD, la loro vacca da mungere???? Ritrovando il seggio perduto in parlamento e facendosi magari guidare da un governo tecnico alla Monti, che male non fa, visto che la cosa che sa fare meglio la sinistra italiana è NON GOVERNARE e tirare a campare senza prendere mai delle decisioni o assumersi in proprio le responsabilità... piccoli uomini di pessimo gusto...

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    2. Sì, nel frattempo che fai? Aspetti che il maggiordomo ti porti il partito perfetto su un vassoio d'argento?
      Il 27 c'è una manifestazione in cui si chiede l'abolizione del Fiscal Compact. Poi lì magari uno si fa sentire e cerca di far passare l'idea di una uscita dall'euro ma intanto abolire il fiscal compact sarebbe un buon inizio; ci si conterebbe e si dimostrerebbe che la gente si sta svegliando.
      Tu che fai, vieni? Non vieni? Aspettiamo il ritorno dell'Imam nascosto che ci porti via in volo dal mare di m.... che circonda il nostro isolotto sempre più piccolo o ci buttiamo e cominciamo a nuotare?

      Hic Rhodus hic salta e questo vale per tutti non solo per me o per te.

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  4. "sul piano politico il processo di creazione di un nuovo movimento unitario contro la dittatura della finanza, la follia dell’euro, per il recupero della sovranità monetaria, economica, democratica va ancora a rilento perché spesso prevalgono gli egoismi, i personalismi, le ambizioni individuali, i dibattiti sterili rispetto alla necessità di fare fronte comune"

    Ecco, non avevo dubbi, siamo il paese più imbecille nella storia dell'umanità.

    La stessa cosa mi è capitata sul lavoro dove per anni ho cercato di spiegare a che cosa andava incontro l'azienda per colpa delle trame degli azionisti di maggioranza; non ero l'unico a capire ovvio, ma ognuno pensava a una soluzione diversa impuntandosi sulle stronxate e il massimo che siamo riusciti a fare è stato un "movimento" spalleggiato da un team di avvocati che bombardava l'azienda di cause. Non serviva a niente naturalmente perché il problema era riuscire a unire la categoria in modo da poter richiedere maggiori controlli su una gestione truffaldina; come capita nelle assemblee dei lavoratori ci ho litigato su per un po', poi mi sono stufato, ho mandato tutti a quel paese e mi sono attrezzato in proprio per l'impatto inevitabile. Meno di quattro anni dopo è successo ESATTAMENTE quello che avevo previsto solo che io e pochissimi altri ci siamo potuti permettere, chi per seconde attività chi per soldi di famiglia, di fare una bella pernacchia al nuovo contratto capestro trovandoci situazioni addirittura migliori (nel mio caso molto migliori) mentre i colleghi babbei che non volevano prendere decisioni stanno ancora là con meno soldi, un carico di lavoro molto maggiore e un'azienda che dopo la EVIDENTEMENTE FITTIZIA ristrutturazione dopo nemmeno 4 anni si ritrova nella stessa identica situazione pre-crisi.

    Insomma qual'è la definizione di "coglione irrecuperabile"? Quello che se le cose non stanno esattamente come vuole lui non le accetta e pretende prima di agire, nonostante l'urgenza, di convincere tutti delle sue idee. Invece la persona intelligente SI DA DA FARE COME PUO' e per adesso esiste un solo partito che comunque sia cerca di fare qualcosina di buono ed è PRC che almeno PRETENDE LA CANCELLAZIONE DEL FISCAL COMPACT. Sì, non dice niente sull'uscita dall'euro, Ferrero invita quell'essere di Tremonti per presentare il suo libro, litigano col PDCI, sotto sotto non escludono una possibile intesa con Bersani...MA ALMENO fanno una manifestazione IL 27 OTTOBRE in cui si chiederà appunto l'abolizione del Fiscal Compact il che è già qualcosa che nessun altro osa fare.
    Oh, gli unici teste di minkia d'Europa che stanno nella m.... e che non protestano siamo noi! I Greci protestano, gli spagnoli si inkazzano, i portoghesi invadono le piazze, i francesi scendono in 80.000 per strada e noi? Noi stiamo sui blog a criticare tutti i partiti, a fare le pulci ai vari movimenti, a pretendere di discutere di sottigliezze economiche con dei professori di università che da parte loro non ci pensano nemmeno a muovere le loro accademiche chiappe dalle sedie dove stanno saldamente inchiavardati, non fosse mai che se si alzano per andare con il popolo qualcuno gliela soffiasse.

    Allora anche se non siamo convinti al 100% andiamo a Roma il 27 ottobre almeno per un'oretta, magari a mettere qualche firma qua e la, a dare un piccolo contributo, a fare numero. Vedrete che se si forma un nucleo di consenso capace di riempire le piazze anche il discorso politico si evolverà in maniera interessante. Chi non fa niente è complice! Anche se pensa e dice le cose giuste!

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    1. Purtroppo sull'imbecillità italica non posso che darti ragione...provenendo da una formazione scientifica e pragmatica, per me la "cultura del fare" è molto più importante della "cultura del dire", ed è per questo motivo che cerco sempre di affiancare all'attività di informazione e divulgazione di questo blog, anche quella di partecipazione attiva ai progetti che sono più vicini alle vere esigenze dell'Italia (non mie...) in questo momento: uscita dall'euro, recupero della sovranità democratica, politica, economica, regolamentazione del settore bancario e finanziario...il cammino è ancora lungo, per gli ostacoli che anche tu hai sottolineato, ma non mi perdo d'animo, perchè avendo un minimo di conoscenza del project managing so che la parte più difficile di un progetto è iniziare, dopo di che tutto andrà avanti più speditamente con il meccanismo dell'inclusione ...non puoi cercare di mobilitare le persone se ancora non esiste un contenitore dove aggregarli e come dico spesso io, datemi un bravo programmatore informatico (ahimè i linguaggi ASP e HTML non sono il mio forte) e vi solleverò il mondo...ma, purtroppo o per fortuna chissà, nessuno ha ancora voluto darmi tutta questa fiducia e rimango in attesa...
      Accolgo volentieri il tuo invito a partecipare alla MANIFESTAZIONE DI ROMA DEL 27 OTTOBRE, ma anche qui il mio spirito pragmatico non può esimersi dal sollevare qualche osservazione: va bene fare una manifestazione "contro" il FISCAL COMPACT, ma "per" proporre in alternativa che cosa? Se non si esce dall'euro è chiaro che avremo ancora altri cento, mille fiscal compact, MES, LTRO, OMT a cui magari cambieranno nome e sigla, ma sempre la stessa cosa sono, perchè l'euro funziona così ed inutile continuare a nascondersi dietro un dito...le mobilitazioni quando giuste e sacrosante sono il veicolo più importante per comunicare il dissenso di un popolo, ma ti sarai accorto che le mobilitazioni spagnole soprattutto sono di un altro livello: gli spagnoli non dicono siamo contro il fiscal compact o il MES, ma BASTA GOVERNO DELLA FINANZA tout court, senza se e senza ma...e se la permanenza nell'euro vorrà dire delega in bianco alla finanza per governare l'Europa, visto che scarseggiano le iniziative di modifica in senso democratico dei trattati europei, USCITA DALL'EURO senza se e senza ma...ecco perchè bisogna ancora stimolare un processo di maturazione e consapevolezza maggiore del dibattito italiano, anche attraverso i blog e i professori universitari, visto che anche la parte più attiva e antagonista della nostra opinione pubblica annaspa ancora nella confusione più assoluta...spesso si attacca disperatamente a qualcosa contro cui combattere, ma non sa assolutamente quale sia lo scopo e l'obiettivo della sua lotta...credo che non sia il tuo caso però, perchè mi sembri una persona sveglia e certe cose mi pare che li abbia comprese perfettamente...

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    2. E l'alternativa qual'è? Restare sul blog a dire "prevalgono gli egoismi, i personalismi, le ambizioni individuali, i dibattiti sterili"? Tu non dici nemmeno quali siano queste forze che potrebbero aggregarsi e se sono ancora innominabili capisci che siamo un tantino in alto mare.
      Ferrero ha detto chiaramente che vuole abolire il Fiscal Compact per rendere possibile una politica di espansione fiscale. Questo sarebbe già un primo risultato che ovviamente non sarà sufficiente; che riesca o meno però sarà un momento di aggregazione nel quale si può anche trovare il modo di far passare proposte più incisive.

      Io per esempio sto preparando una lettera a Ferrero alla quale unirò una donazione di 100 euro per PRC nella quale gli farò presente che a mio avviso la questione dell'uscita dalla moneta unica deve almeno essere messa sul tavolo se non altro perché rappresenta l'unica autentica forza contrattuale di cui si dispone, ma anche perché siccome andremo in recessione nel 2013 con conseguenti gravi conflitti sociali c'è il rischio che qualcun altro si appropri in funzione "populistica" di quella proposta, o la destra berlusconiana o addirittura la destra estrema.

      Allora tu ci dici chi sono queste forze misteriose con cui si potrebbe formare il nuovo movimento? Io credo che non lo dirai e quindi noi comuni mortali dovremmo darci da fare con quello che abbiamo a disposizione.

      Se non siete convinti della politica di PRC, che peraltro è l'unico partito che dica cose abbastanza serie al momento, scrivete TUTTI una lettera a Paolo Ferrero unendo una piccolissima donazione, anche di solo dieci euro, che è una cosa che da molto più peso a quello che si vuole dire.

      Andiamo il 27 a Roma chi può e parliamo sui vari blog della cosa più importante e cioè "con chi possiamo stare?". Di analisi ne abbiamo fatte fin troppe e lo abbiamo capito che "ce vojono frega'".

      Vorrei che si prendesse atto del fatto che è più di un anno che la situazione è chiarissima e l'unica cosa che si è fatta è di criticare elegantemente tutti i partiti dell'arco costituzionale per giungere alla brillante conclusione che non ci va di fare una mazza (blog dei professoroni e professorini compresi).

      Avete idee migliori? Ditemele.

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    3. Sai che mi hai convinto...non a dare i soldi a Ferrero per dare più peso a quello che voglio dire (casomai dovrebbe essere il contrario), ma a partecipare alla manifestazione in funzione anti-Monti e anti-europeista, che poi sono la stessa cosa...sulla faccenda del movimento, non stiamo facendo i preziosi ma proprio siamo in alto mare per i problemi di imbecillità di cui abbiamo già detto...ma posso sicuramente anticiparti che noi non aggreghiamo forze (che cosa sono queste forze??? I partiti??? No, grazie), ma semplici cittadini che hanno idee e contenuti, una vera rivoluzione in Italia (sì, lo so, c'è stato già Grillo, ma con tutto il bene che voglio ai grillini, a livello di idee e contenuti mi sa che sono abbastanza latitanti...poi se la loro politica economica viene affidata a Beppe Scienza e Benetazzo, abbiamo già capito in quale fogna sguazzano...)...
      Per quanto riguarda una mia adesione ad uno dei partiti storici italiani, fatti anche di brave persone come il PRC, non ci penso neanche per sogno, perchè questi sono gli stessi che al momento dell'ingresso dell'Italia nell'euro e della svendita dei diritti dei lavoratori parlavano di "processo storico di unificazione ineludibile"...ora per usare un linguaggio colorito, una puttana non può diventare vergine con quattro manifestazioni e due parole ben messe contro il Fiscal Compact, ma serve ben altro...anni e anni di mea culpa dentro un convento di suore di clausura e poi vediamo il risultato...
      Se poi pensi che io sia uno di quegli strani personaggi che si trincerano dietro un blog, costruendosi un'aura di infallibilità e inafferrabilità, ti sbagli di grosso, perchè io vado in giro come una trottola per cercare di cavare un ragno dal buco e ci metto la faccia in tutto quello che faccio e dico, a costo di fare anche figuracce...il blog è solo un luogo dove portare avanti certe idee e colmare quel vuoto di informazione e conoscenza che in Italia purtroppo è molto molto profondo...ma ripeto, il blog è solo un mezzo, mentre il fine è un altro: cercare di fare camminare le idee sulle gambe della gente e creare quel benedetto contenitore politico che ancora purtroppo stenta a partire...in mancanza dell'avvio di questo progetto, concordo con te che la MANIFESTAZIONE DEL 27 OTTOBRE A ROMA, può essere un modo per far sentire che siamo ancora vivi e uniti nella stessa sciagurata sorte con spagnoli, greci, portoghesi, irlandesi...e nel mio piccolo cercherò di pubblicizzare l'evento...sperando che non vada a finire come la manifestazione dell'anno scorso, con gli "Er Pellicia" vari a fare casino inutile e controproducente!!!

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    4. Oh, sono contento! Solo confrontandosi si riesce a mettere insieme un piano valido e bisogna sempre ricordarsi che il partito perfetto non esiste.
      Se ci pensi siamo in un momento storico straordinario: la classe dominante si è splittata in due, da una parte quelli che Della Valle chiama "i furbetti cosmopoliti" e dall'altra gli imprenditori legati inscindibilmente alla produzione e al territorio. Questi ultimi rischiano come noi di essere spazzati via dalla storia e per la prima volta si presenta l'opportunità di fare fronte insieme contro un nemico comune. Possibile che nessuno pensi all'eccezionale occasione di unire le forze stabilendo nuovi rapporti di lavoro e nuovi rapporti sociali? Si resta sul vago, anche quelli del GOD smadonnano a gran voce ma il massimo che hanno detto, tramite il loro gruppo DRP, è di votare Bersani alle primarie...mi sembra poco dopo i proclami roboanti che hanno messo online. Facci sapere gli sviluppi dei tuoi tentativi e magari qualche dettaglio in più.

      P.S.: Non sono iscritto a PRC ma ho deciso di sostenerlo perché al momento non vedo niente di meglio in concreto. Come ho detto di gente che fa analisi intelligenti ce n'è fin troppa, sarebbe ora di quagliare.

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  5. ci sarò', non ho proprio niente contro Ferrero e molto contro il Fiscal Compact, perciò' va bene...è poi e' una buona occasione per andare a trovare e catechizzare le zie Piddine ( impresa disperata ) e magari conoscere voi...

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    1. Ci vediamo a Roma allora...e magari ci portiamo le zie piddine al convegno, sperando che vengano fulminate sulla via di Damasco, all'angolo con Trinità dei Monti-bis...

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  6. Conosco bene l'argomento in esame, poichè da qui è nata, anni addietro, la mia attività di studio della tematica bancaria a seguito della passione per Pound, nonostante io mi occupi di tutt'altro settore.
    Indi, i miei complimenti per un articolo chiaro che forse potrà anche aiutare qualcuno a sentirsi un pò meno solo.

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    1. Grazie Cyrano, era proprio questo l'obiettivo dell'articolo...far sentire meno soli e sprovveduti chi per adesso si trova sotto tiro da parte delle banche e non sa a che santo votarsi...sembra strano che sia così, ma la legge in Italia è tutta dalla loro parte e contro gli usurai bancari, quindi non si devono perdere d'animo, ma continuare a combattere con le unghia e con i denti per difendere i loro diritti di cittadini e vittime di reato...

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  7. perdonatemi , non conosco nulla dell'impostazione economica del partito di rifondazione comunista
    quindi ora apro il loro sito e cosa trovo :

    Crisi industriale, l'euro non c'entra

    http://web.rifondazione.it/home/index.php/prima-pagina/14163-crisi-industriale-leuro-non-centra

    una analisi patetica ....


    poi cosa vedo :

    http://web.rifondazione.it/materiali/2012/pdf/120809volantino_speculazione.pdf

    '...si batte per contrastare la speculazione che sarebbe possibile fermare se la bce
    acquistasse direttamente i titoli degli stati membri sul mercato primario al tasso di
    interesse ufficiale dello 0.75%'

    WOW praticamente quello che diceva tremonti ! gli eurobond ! ma allora tremonti è comunista!GULP!
    solo che tremonti non è crebile perchè è tremonti... ma il partito di rifondazione perchè dovrebbe essere CREDIBILE da dove proviene la sua credibilita'^? e quella di ferrero ? di avere fatto carriera grazie al governo prodi ? o essere stato dirigente negli ORRENDI sindacati italiani che non sono meno orribili della confindustria?

    Tra l'altro tremonti dice e diceva della cose anche un poco piu' sensate riguardo alla politica economica...

    non ho mai stimato particolarmente tremonti nè berlusconiano ma piu' vedo cosa rappresenta questa pseudoalternativa grillo ferrero ecc...piu' auguro a tremonti e berlusconi successo (che non verra'ovviamente) in via eccezionale e per il bene degli italiani ...sperando che dopo si possa costruire qualcosa di meglio e con uomini nuovi di valore (che non saranno i ferrero)

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    1. Oramai chiunque (Geithner in testa) chiede alla BCE di fungere da acquirente residuale delle obbligazioni emesse dal Tesoro degli Stati dell'Eurozona.
      Il problema reale è che a mio giudizio questo potrebbe essere un passo avanti, ma temo non basterà a fare l'Europa.
      Guardiamo in faccia la realtà: in estrema sintesi, un'area valutaria ottimale è tale in quanto sussite una alta mobilità della forza-lavoro.
      In assenza di ciò, qualunque shock asimmetrico di qualsivoglia tipo avrà gli effetti che vediamo.
      Questo però vuol dire anche un'altra cosa: per evitare la pressione al ribasso sui salari reali, i lavoratori PIIGS dovrebbero emigrare in massa in Germania, Austria, Finlandia, Olanda e Belgio.
      Per ora la barriera linguistica è ancora un ostacolo a questa soluzione radicale, ed io aggiungo per fortuna: rendiamoci conto che sarebbe un'ecatombe.
      Potrebbe sembrare razzista, ma l'idea che milioni di persone vengano sradicate dalla loro Comunità e lasciate a seguire i flussi nel nome di un'utopia parasocvietica come l'Euro non mi piace.

      Elimina
  8. http://web.rifondazione.it/materiali/2012/pdf/120809volantino_speculazione.pdf

    si batte per politiche che ridistribuiscono la ricchezza perchè la crescita delle disuguaglianze con 15 punti di pil che sono passati dai redditi da lavoro dai profitti alla rendita è causa non solo di una societa' sempre piu' ingiusta ma la ragione di fondo della crisi economica

    questo passaggio mi fa infuriariare per disonesta intellettuale di questi falsari e venditori di (cattivo) fumo! perchè l'euro e prima l'aggancio e lo sme e le politiche neoliberali non sono LA BASE su cui è passata
    la crescita delle disuguaglianze? no quello non si puo' dire ...tutti i trattati sono stati fatti per quello ma il massimo che riescono a dire è eurobond (come tremonti) ma che non si possa fare politica economica all'interno di questa europa anche con una bce come prestatore di ultima istanza per gli stati , no quello non lo possono capire ...perchè si sa ciampi prodi andreatta amato gli amici nostri sono...

    (ma sicuri che non sono testimoni di geova o scynthology questi di RCI ? belle intenzioni pessimi risultati...)

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  9. a dimenticavo la cancellazione della scala mobile e la guerra all'inflazione ovviamente l'ha fatta tremonti su ordine di berlusconi non amato a capo del primo governo tecnico composto da ex comunisti (vado a spanne non ho memoria storica dell'evento)

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    1. NON sono iscritto a Prc ma:

      A) Lascia perdere quei link e comprati il libro di Paolo Ferrero intitolato PIGS uscito se non sbaglio a luglio 2012 e giudica su quello. Poi mi dici; io trovo che l'unica pecca è il fatto che non si prende in considerazione l'uscita dall'euro ma per adesso,fra i partiti politic,i PRC è il soli che dica almeno qualcosa di giusto

      B) inutile stare a criticare tutti i partiti. Che proposte hai tu? E se non ne hai tocca adattarsi al meno peggio che almeno PRC il 27 scende in piazza per chiedere l'abolizione del Fiscal Compact. Non vorrei che questa moda generale di dire male di tutti i partiti senza eccezione quasi atteggiandosi a fini sommellier di economia politica diventi involontariamente la scusa per nin mettersi in gioco.

      Posso sbagliarmi e anzi lo speron vivamente ma temo che fra pochissimo non sarà più possibile fare il pesce nel barile e si dovrà decidere chiaramente con chi stare.
      Quindi suggerisco a chi critica di fornire anche le sue alternative

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    2. Lo scetticismo di Robert sul PRC mi trova pienamente d'accordo, ma secondo me in questo caso deve prevalere la voglia di dimostrare il dissenso a Monti e alla sua cricca, rispetto ai particolarismi di sorta...in fonda non si tratta di una manifestazione organizzata dal PRC, ma di un movimento popolare contrario alla fobia del debito pubblico e dell'austerità, a cui mi associo convintamente...sul fatto invece della mancanza di alternative valide, ripeto che anche se con grande ritardo stiamo cercando di colmare il vuoto quanto prima, visto che in Italia manca ancora una voce autorevole che si pronunci sull'uscita secca dall'euro, senza se e senza me, basandosi sui dati di fatto e non solo sugli umori istintivi della pancia...abbiamo aspettato tanto, quindi serve un altro pò di pazienza, perchè non possiamo rischiare di bruciarci subito in partenza e di fare il passo più lungo della gamba, senza sapere bene dove esattamente si vuole arrivare...

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  10. E oggi la Corte dei Conti ha emesso il suo verdetto: l'austerità impedisce la crescita, quindi nel 2013 saremo in recessione e azzardo che chiederemo gli aiuti ESM ossia il colpo di grazia finale sulle tenui speranze già brutalmente azzoppate dal Fiscal Compact.
     Sono finiti, non hanno più nessuna capacità progettuale; hanno allungato il brodo per decenni con le vendite a rate che gli sono scoppiate in mano con la crisi dei subprime e ora cercano disperatamente di mantenere almeno la posizione di privilegio rovesciando furiosamente tutte le aporie del loro sistema su una massa di persone che cresce sempre di più, che si inkazza sempre di più, che ormai li circonda da ogni lato. Ma sanno anche loro di trovarsi in mezzo al guado con alle spalle il popolo che comincia a rumoreggiare e davanti i dati tecnici che gli lampeggiano impietosamente "Game Over". Arriveremo divisi come sempre, litigiosi, ognuno attaccato alla propria analisi ed è un doloroso errore ma il bello è che nonostante tutto la festa sarà divertente lo stesso e ci sarà da levarsi tante soddisfazioni. Non so cosa ne pensate ma direi che la seconda metà di novembre ci converrà cominciare ad allacciarci le cinture di sicurezza.

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  11. Pur apprezzando la passione civile e la sacrosanta e benedetta voglia di combattere di Cuncta Stricte, non posso che dare ragione a Piero e R°#, anche Ferrero e il suo PRC, hanno fanno parte del diabolico inganno dell'euro, con convizione e soprattutto senza se e senza ma!!!!!
    Anche loro dovranno pagare amaramente per questo terrificante inganno, e non vedo ancora nessun mea culpa pubblico e nessun spargimento di cenere sul capo!!!
    Anche loro etichettavano come populisti o addirittura sporchi e puzzolenti e pericolosi fascisti, coloro che osteggiavano l'euro, e la sua imposizione antidemocratica, antipopolare e antisociale.
    Già chi è contro l'euro è un pericoloso populista, proprio come dice il super governo massonico Gold-Monti!!!! peccato che non dica che è pericoloso per gli interessi di cui egli è putrido servo, cioè l'Alta Finanza, e le elite olicarchiche che ci stanno affossando!!!!

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  12. Nicola, ok. ALTERNATIVE???

    Quindi andiamo almeno un' oretta a fare presenza il 27 ottobre e sforziamoci di far passare idee nuove.

    Poi se Piero o altri hanno delle proposte diverse le dicano che io sono apertissimo a qualsiasi novità.

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  13. Ma state parlando del NO MONTY DAY ? Non mi risultano manifestazioni organizzate da PRC..

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    1. Sì Elvira, ma almeno fino a qualche giorno fa l'unico "partito" che aderiva era PRC.

      ---------(Usb, Rete 28 aprile-Opposizione Cgil, Cobas, Cub,Unicobas, Usi, Sicobas), il Comitato No Debito che è stato un pò il motore di avvio di questa iniziativa, organizzazioni politiche come Prc, RdC,Sc, Pcl, Carc, Alternativa, C-SP, PC; reti sociali come il Forum ambientalista, il Forum Diritti-Lavoro, centri sociali come l’Insurgencia di Napoli----------

      Naturalmente manca ancora qualche settimana e forse ci saranno nuove adesioni (di cui oggi non mi pare di aver trovato traccia) quindi "in concreto" considero importante la partecipazione di PRC che a mio avviso è il miglior candidato a fare il polo di aggregazione, altrimenti si rischia la solita accozzaglia di gruppuscoli eterogenei.

      Ripeto: se qualcuno ha proposte migliori le faccia, per adesso secondo me è importante andare a questo NO MONTI DAY, e fare presenza.

      P.S.: Ricordo che di grandi economisti critici verso l'austerità ma ancora possibilisti sul mantenimento dell'euro ce ne sono molti: Cesaratto, Bellofiore, Piga, Krugman...quindi eviterei posizioni "di pancia" sull'uscita dalla moneta unica. Sì, è opportuno parlarne e usarla come una minaccia, forse un giorno anche realizzarla, ma che questo non diventi l'ennesima scusa per rimanersene a casetta a grattarsi gli zebedei.

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    2. Mi perdoni Cuncta Stricte,
      Non intervengo certamente con l'intento di tarpar le ali al suo entusiasmo o meglio alla sua voglia di esporsi giustamente e responsabilmente in prima persona.
      Cosa tra l'altro, non solo encomiabile ma effettivamente apprezzabile.
      Semmai dovessi però esporre un osservazione questa certamente riguarderebbe l'eccessiva enfasi sul "veicolo" del dissenso stesso.
      Per quanto, ripeto, possa apprezzare il suo fervente interventismo...diversamente posso comprendere il fervore nei confronti della formazione partitocratica cui Lei sembra aggrapparsi.
      Condivido certamente la necessità della presenza in questa fatidica data del 27 p.v. (che per inciso...nulla toglierà o aggiungerà probabilmente al programma già imposto e prezzolato...se non altro avremo sicuramente tentato un antagonismo alternativo!)
      Sarei più lieto però se iniziassimo a parlare per termini quali: "benessere comune".
      Non certo per slogan o sigle come quella anacronistica, a mio avviso, del PRC.
      Cosa rappresentano questi archetipi se non sterili contenitori di "indirizzamento coatto" di quel dissenso.
      Alla stregua di un movimento amorfo come il famigerato M5S, tra l'altro probabilmente mosso e manovrato da politiche di marketing oculatamente studiate a tavolino.
      Mi scuso per lo scetticismo ma sono abituato a pesare e soppesare "pesantemente" le parole e non mi basta quel "dissenso"... fine a se stesso, se dietro non vi sia una reale, sostanziale, fragrante e concreta consapevolezza.
      Mi perdoni ancora per l'eventuale divagazione!

      Un saluto,
      Elmoamf

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    3. Ti assicuro che qui nessuno si sta grattando gli zebedei, perchè fare o cercare di fare un blog di informazione chiara e onesta non è un lavoro da poco...non solo per me, ma anche e soprattutto per chi commenta e mi fornisce continuamente nuovi stimoli, argomenti e dati su cui riflettere...ho già detto e scritto nel successivo articolo che aderisco e parteciperò al NO MONTI DAY, ma con tutte le precisazioni del caso di cui già ti ho parlato...leggi bene l'articolo e capirai come la penso su Monti, l'euro, il Fiscal Compact, Ferrero e compagnia bella...

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    4. @Elmoamf

      Ti posso dare tranquillamente ragione ma mi devi dare un'alternativa e non lo hai fatto. Gli scetticismi blasé servono a poco quindi più che dire che sono apertissimo a idee migliori delle mie non posso fare ma bisogna che me le diate sennò si parla del nulla.

      Sto dicendo che per adesso chi si muove è PRC e quindi una via è partecipare provando a far passare le proprie idee, altro non mi viene in mente.

      PRC forse è un modo di canalizzare il dissenso ma non offrire proposte alternative significa rinunciare a dissentire ossia, in termini più chiari, accettare in toto lo status quo. Non si scappa.

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    5. Caro Cuncta Stricte
      Come probabilmente avrai potuto notare nel mio intervento sull'articolo a questo successivo... sto tentando, nel mio piccolo, di dare tutto il necessario risalto alla manifestazione del 27 p.v.
      Se vogliamo parlare di alternative però...potrei accennartene almeno un paio, condivisibili o meno tu possa ritenerle, pur sempre esistenti.
      Basta volersi informare!
      La prima si richiama a tal sito (perdonami Piero per la pubblicità indiretta e se lo riterrai opportuno potrai intervenire come meglio credi visto che mi trovo in casa tua e credo doveroso rispettarne le regole)...anzi (auto censurandomi) a tal nome: "Indipendenti"...facenti capo al Sig. Luca Ciarrocca (cercare in rete per info naturalmente).
      Il secondo, un poco più distante rispetto alle posizioni del primo, in termini più generali di politica economica e sociale, si richiama a Monia Benini e porta il nome altisonante di "Per il Bene Comune".
      Ve ne sarebbero altri...ma su di una cosa concordo e mi ripeto: le sigle non bastano servono i comportamenti "seri e responsabili", soprattutto da esempio al ns prossimo!

      Un caro saluto,
      Elmoamf

      Elimina
  14. @Emoamf

    Seguirò i siti che mi hai indicato.
    Devo però informarti che in "Per il bene comune" l'ultimo articolo è di luglio.

    Rischiamo di finire così:

    http://www.youtube.com/watch?v=ovF5j8zfuMI&feature=fvwrel

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  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  16. Buongiorno a tutti, ho letto l'articolo e lo trovo molto interessante, come anche i commenti precedenti. Tuttavia non mi trovo d'accordo su un aspetto, per carità forse marginale rispetto ai concetti trattati, ma vorrei richiamare l'attenzione su di esso: l'ammortamento alla francese sui mutui. E' una questione che è stata sollevata altre volte, la stessa Adusbef presieduta dal Sen. Lannutti lo ha fatto, ma poi è stata contraddetta da un legale. A me risulta che l'ammortamento alla francese non solo è legale e non prevede anatocismo, ma è il più utilizzato perché prevede un ammortamento con rata costante (attenzione: costante come concezione, non in assoluto, perché poi se uno sceglie il tasso variabile....)sicuramente più adatto al richiedente medio (leggi lavoratore dipendente). La storia che la banca con l'ammortamento alla francese incamera gli interessi prima perché le fa comodo così è una fesseria: basta confrontare i due tipi di ammortamento per capire come funzionano. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate sull'argomento e spero di non aver dato troppa importanza ad un aspetto marginale rispetto ai temi ben più importanti trattati nell'articolo. Grazie a tutti voi.

    RispondiElimina
  17. Il 90 % dei mutui e leasing in circolazione sono indeterminati affetti da anatocismo o usura!
    Ed è tutto dimostrato e depositato presso un notaio
    Sono Stefano lavoro in una fondazione antiusura chiamatemi per avere consigli
    Le clausule di salvaguardia alle quali la banca si autotutela non sono valide
    Se la banca vi ha fatto firmare polizze assicurative sommatele al tasso corrispettivo perché spesso vanno oltre il tasso di interesse consentito dal legislatore ed annullano la clausula degli interessi,non dovete più interessi alla banca!
    Stefano cell 3295688805 cfabbrici103@libero.it

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  18. In un determinato momento la banca ha bisogno di recuperare dei soldi e che fa? Vede sul mercato Tizio e Caio ed ingaggia freelance a pagamento Quando accendiamo un mutuo la banca il giorno dopo si è ripresa già i soldi
    Nel momento in cui andiamo a fare un mutuo la banca lo ha già rivenduto ad un altro rivedendo il rischio ed assicurandolo
    I fondi:per la banca è un gioco, un gioco a scommessa Io scommetto che questo mutuo te lo paga, io scommetto al 50 % che questo mutuo non te lo paga, quanto costa questa scommessa il 10 %?
    Allora ti do il 90 % di questo mutuo te lo pago ed il 10 % me lo tengo
    Nel frattempo la banca quel 10 % lo assicura ed ha un 10 % coperto su un mutuo da 100
    90 + 10
    Il mondo finanziario funziona così, lo scarico del rischio
    Scendendo più a valle ci sono gli interessi e da qui nasce la legge 108 del 1996 sull'usura bancaria
    Hanno equiparato gli istituti di credito agli usurai delinquenziali
    Il 90 % dei nostri conti bancari sono affetti da anatocismo ed usura!
    Chiamatemi per avere consigli lavoro in una fondazione antiusura
    Stefano cell 3295688805
    cfabbrici103@libero.it

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  19. Buongiorno
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