mercoledì 14 novembre 2012

LA PROCURA DI TRANI, IL DEBITO PUBBLICO E LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE


Parto subito fornendo il mio totale appoggio ad un’iniziativa promossa dal sito NoCensura: inviare un’e-mail all’indirizzo tribunale.trani@giustizia.it per far sentire il nostro sostegno, ringraziamento, la nostra vicinanza alla Procura di Trani, che lunedì scorso 12 novembre ha rinviato a giudizio ben 7 importanti responsabili delle agenzie di rating americane Standard&Poor’s e Fitch. Servirà a poco, forse a niente, ma secondo me è sempre utile in un periodo così turbolento e confuso dichiarare apertamente da che parte stare e mandare un segno di riconoscenza a chi si presume stia lottando con grande impegno e determinazione dalla nostra stessa parte, riuscendo pure a passare dal piano astratto delle parole a quello concreto dei fatti: tutti noi ci proponiamo a parole di riformare il mondo della finanza, eliminare il conflitto di interesse fra enti controllori e controllati, arrestare il processo in corso di finanziarizzazione spinta dell’economia, regolamentare l’intero settore, svelare i complotti e i retroscena che si nascondono nell’intreccio micidiale fra politica e affari, ma poi alla prova dei fatti siamo ancora incapaci di promuovere a livello istituzionale una singola azione di riforma. I magistrati di Trani, nel silenzio e nell’indifferenza più assoluta, sono invece riusciti a mandare un segnale forte al potente mondo finanziario, con tanto di carte bollate. E devo dire che conforta parecchio sapere che esiste ancora qualcuno in Italia capace di schierarsi con la parte debole, i cittadini, i consumatori, il popolo italiano contro chi in forza del suo enorme prestigio internazionale agisce spesso in modo truffaldino e in violazione della legge per frodarli.


Come recitava il titolo di un film americano di qualche anno fa, tutti noi dovremmo avere una personale “guida per riconoscere i nostri santi” e a mio parere i magistrati della Procura di Trani meriterebbero un posto d’onore nella lista, perchè sono dei segugi eccezionali e instancabili che da anni indagano sui crimini palesi o occulti commessi dal settore finanziario e bancario, dall’anatocismo all’usura, alle truffe dei prodotti derivati, all’aggiotaggio, fino all’attuale denuncia delle società di rating per manipolazione del mercato. Secondo l'accusa, coordinata dal pubblico ministero Michele Ruggiero, le agenzie di rating avrebbero con una serie di annunci abusato di informazioni riservate e violato più volte le regole del mercato finanziario rivelando in anticipo l'imminente intenzione di declassare il rating dell'Italia, cosa questa che ha dato avvio alla svendita in massa di titoli del debito pubblico italiano da parte dei grandi operatori del settore e procurato gravi perdite per i piccoli risparmiatori. Le prime dichiarazioni di Ruggiero sono abbastanza esplicite in questo senso: “Le agenzie di rating hanno tentato di destabilizzare l’immagine, il prestigio e il merito creditizio dell’Italia sui mercati finanziari, alterando il valore delle obbligazioni italiane a causa dei continui deprezzamenti”. Tutti sanno che le società di rating lavorano al servizio delle banche, vengono finanziate dagli istituti che dovrebbero giudicare, basano i loro giudizi sulle informazioni fornite dalla banche e forniscono addirittura consulenza alle stesse banche sui metodi migliori per ottenere un buon rating, ma sono sempre pochi quelli che hanno il coraggio di denunciare apertamente questo gigantesco conflitto di interesse strutturale. Entrando nel merito della questione, cerchiamo però adesso di capire meglio su quali circostanze si basa la Procura di Trani per formulare la sua accusa.



I fatti risalgono a maggio 2011 quando Standard&Poor’s lanciò un primo allarme su un possibile declassamento del debito pubblico italiano, diffondendo una “nota” critica nei confronti della manovra finanziaria del governo italiano ancora prima della sua pubblicazione ufficiale: questa presa di posizione creò panico ingiustificato nei mercati e favorì la lenta ma inarrestabile corsa al rialzo dello spread. A settembre 2011, la stessa agenzia di rating procede all’annunciato declassamento, abbassando il rating di un livello fino a singola A. In seguito a questa inequivocabile bocciatura lo spread raggiunge quota 575 punti base a novembre e accelera le convulse fasi di uscita di scena del governo Berlusconi, sostituito in fretta e furia, grazie alla zelante opera di sostegno del presidente Napolitano, dall’esecutivo dei tecnici banchieri guidato da Mario Monti e fortemente voluto da Wall Street, dalla City e dalla trojka UE, BCE, FMI. A gennaio 2012, sempre Standard&Poor’s procede ad un altro downgrade di due tacche del rating sul debito pubblico italiano, abbassando l’asticella fino a BBB- e consentendo al governo Monti di procedere spedito lungo il percorso già tracciato e imposto dall’alto, dai grandi gruppi finanziari e dagli enti sovranazionali, delle riforme delle pensioni, del mercato del lavoro, liberalizzazioni, privatizzazioni e svendita del patrimonio pubblico. A febbraio 2012 è l’altra agenzia di rating Fitch a gettare ombre sulla sostenibilità del debito pubblico italiano, portando il giudizio da A+ a A- e dando ancora più impulso all’azione riformatrice del governo Monti. Fino ad arrivare ai giorni nostri in cui i dati economici dimostrano che l’azione del governo Monti si è dimostrata fallimentare su tutta la linea, lo spread ha ripreso a salire intorno ai 370 punti base, il debito pubblico è cresciuto di ben €88,4 miliardi nei primi 9 mesi dell’anno arrivando ormai a sfiorare di un soffio la soglia psicologica dei €2000 miliardi (1995,1), e l’Italia è di nuovo sotto scacco delle agenzie di rating.


Possiamo già anticipare purtroppo che nel migliore dei casi l’inchiesta della Procura di Trani finirà per dissolversi in un bolla di fumo: dal momento dello scoppio della crisi finanziaria sono state depositate nel mondo circa 60 cause analoghe contro le agenzie di rating che non hanno mai portato ad uno straccio di condanna, dato che i responsabili di queste società si trinceranno spesso dietro l’alibi dell’indipendenza e della fallacità, sostenendo che i loro giudizi sono solo “opinioni” basate su metodi di calcolo statistici e non deterministici. Tuttavia l’iniziativa della procura di Trani dovrebbe farci riflettere su alcune curiose anomalie e sulla tempestività degli interventi delle società di rating: come mai i declassamenti sono avvenuti quando i conti dell’Italia erano ancora in ordine, mentre oggi che tutti i dati virano in negativo le agenzie americane tacciono? Se il problema dell’Italia è il debito pubblico e questo continua ad aumentare, per quale motivo le agenzie non intervengono? Cosa è cambiato oggi rispetto a maggio 2011? E’ cambiato un governo certo, questo lo sappiamo tutti, il caimano Berlusconi ha lasciato il posto al vampiro Monti, che come ci viene ricordato ad ogni ora da tutti i mezzi asserviti della propaganda ha dato più credibilità internazionale al nostro sistema paese. Ma è davvero così? Non dovrebbero essere i numeri a confermare la stabilità di un paese e la buona o cattiva azione di un governo? E se questi numeri sono tutti negativi, dal PIL alla disoccupazione, alla produzione industriale ai consumi, come mai i mercati finanziari si fidano ancora dell’Italia? Cosa si aspettano in verità i mercati dall’Italia e dal governo Monti in particolare? A parte l’esito finale dell’inchiesta dei temerari magistrati della Procura di Trani, il loro lavoro serve principalmente ad inquadrare di nuovo lo scenario complessivo in cui si muove oggi l’Italia, perché se nei loro atti di accusa manca il movente, noi possiamo facilmente azzardare qualche ipotesi e avanzare alcune conclusioni sulla base di ciò che ha fatto e sta facendo concretamente il governo Monti.


Per capire meglio dobbiamo però riavvolgere velocemente il nastro. Ripartiamo dall’inizio: il 15 settembre 2008, giorno della dichiarazione ufficiale di fallimento della banca americana Lehman Brothers, è la data virtuale di inizio della crisi finanziaria globale. Successivamente il governo americano in accordo con la banca centrale Federal Reserve inizia una serie impressionante di operazioni monetarie per iniettare liquidità nei mercati ed evitare il tracollo di tutto il sistema economico e finanziario non solo americano, ma mondiale (a tal proposito consiglio la visione del film Il Crollo dei Giganti, che a parte i soliti aspetti patetici e affettati del nazionalismo americano, ricostruisce abbastanza bene l’intera vicenda). In buona sostanza gli Stati Uniti decidono unilateralmente di non ripagare l’intero ammasso di debito pubblico e privato inesigibile, ma di rilanciarlo rendendo nuovamente liquidi e negoziabili sui mercati i titoli collegati a quel debito. Gli americani possono farlo perché hanno il pieno controllo sovrano della propria politica monetaria e come ammesso dallo stesso governatore della Fed Ben Bernanke, la banca centrale può ricapitalizzare e rifinanziare le banche private accreditando semplicemente i conti di riserve dei singoli istituti presso la stessa banca centrale: i cittadini quindi non sono tartassati dalle politiche di austerità, ma è lo zio Ben che “stampa” soldi pigiando i tasti del suo computer. Qualcuno però deve pagare una parte di quel debito irredimibile sparso per il mondo e nascosto fra gli attivi delle maggiori banche internazionali, chi? Presto detto, chi non ha un computer capace di fare le stesse cose della Federal Reserve: l’eurozona.


La BCE, controllata a vista dagli psicolabili monetaristi tedeschi della Bundesbank, come sappiamo ha infatti maggiori limitazioni sia per quanto riguarda le politiche monetarie espansive nel mercato interbancario che per il sostegno diretto ai debiti pubblici degli stati, impedito per statuto. I governi nazionali sono costretti quindi ad agire in autonomia per salvare le banche fallite, facendo gravare sui cittadini e sul rigore fiscale l’intero peso di questi salvataggi. Tutti gli stati dell’eurozona pagheranno? No, soltanto quegli stati della periferia (i cosiddetti PIGS, Portogallo, Irlanda, Grecia Spagna) che hanno accumulato maggiori sofferenze bancarie e debiti esteri nei confronti dei paesi creditori del centro (Germania, Olanda, Finlandia, Austria). L’Italia in questa prima fase è esclusa dalla furibonda aggressione della finanza nei confronti delle ormai decadenti democrazie, sia perché le sue banche sono ancora solide sia perché il debito estero è abbastanza contenuto e sostenibile (30% circa del PIL). Tuttavia, in un periodo in cui tutte le banche e multinazionali internazionali stanno affrontando grandi perdite a causa della crisi e dell’incertezza che regna sovrana sui mercati, anche l’Italia deve concedere qualcosa ai grandi gruppi privati, che hanno bisogno di investire i nuovi capitali freschi forniti dalle banche centrali per fare investimenti certi e garantiti. Qual è il settore più sicuro in cui possono investire questi gruppi? La captive demand, quei settori pubblici essenziali in cui la domanda è imprigionata, perché i clienti non hanno reali alternative di acquisto: acqua, energia, sanità, telecomunicazioni. Il popolo italiano però, attraverso il voto nei referendum sull’acqua e sul nucleare, si mostra però inconsapevolmente risoluto a rifiutare questo tipo di impostazione spontanea e istintiva dei mercati, che hanno la capacità predatoria di colpire sempre nella massa le vittime più esposte, fragili, indifese, zavorrate. E i mercati si vendicano e puntualmente cominciano ad attaccare il debito pubblico italiano.


Improvvisamente i mercati, sulla scia delle frettolose e provvidenziali analisi delle società di rating, si accorgono che l’Italia ha un debito pubblico troppo alto, che alla lunga potrebbe minare la sostenibilità e stabilità dell’intero sistema paese. Dopo vent’anni in cui nessuno si era mai accorto di nulla e i governi italiani erano riusciti progressivamente ad abbattere il debito pubblico attuando politiche di austerità e contenimento della spesa pubblica, a partire da maggio 2011 tutti si svegliano e cominciano a guardare con sospetto alla situazione italiana, indicando appunto nel debito pubblico il maggior problema strutturale del paese. Se sul versante del debito estero e privato i mercati non possono agire per defraudare l’Italia, sul lato del debito pubblico esistono parecchi strumenti di pressione: la questione è stata in effetti sempre in cantiere e bene o male affrontata da tutti i governi, ma adesso l’abbattimento del debito pubblico diventa una vera e propria emergenza nazionale. Come si può ridurre il debito pubblico concedendo ai mercati la possibilità di investire con pochi rischi in Italia? Se l’acqua e il nucleare per il momento sono saltati, esistono però altri settori e metodi ancora più diretti per razziare il popolo e il patrimonio pubblico italiano. I politici italiani devono in pratica portare a compimento la grande opera di privatizzazioni e svendite selvagge iniziata dai governi Amato e Ciampi a partire dai primi anni novanta. Chi deve farsi garante di queste manovre di raggiro? Berlusconi no, perché non è più credibile e ha perso consenso, la sinistra italiana del PD si astiene perché queste politiche impopolari potrebbero far rivoltare i suoi elettori ormai sull’orlo di una crisi di nervi e di identità, serve quindi un personaggio terzo, tecnico, neutrale, apprezzato dai mercati finanziari e incensato dalla propaganda di regime. E chi meglio del professore di economia neoliberista Mario Monti, che ha passato tutta la carriera tra consulenze ai ministeri e a Goldman Sachs, incarichi di commissario all’Unione Europea e posti di prestigio all’interno di organizzazioni lobbistiche internazionali come il Gruppo Bilderberg e la Commissione Trilaterale? Mario Monti è l’uomo giusto per depredare l’Italia e i mercati festeggiano.


Dopo l’antipasto delle riforme delle pensioni e del mercato del lavoro, arriva il momento della grande abbuffata e il governo Monti comincia ad utilizzare dei giochi di prestigio contabili per confondere l’opinione pubblica. Autorizza il passaggio per €10 miliardi dal Ministero dell’Economia alla Cassa Depositi e Prestiti (CdP) delle partecipazioni pubbliche in Fintecna, Sace, Simest. Annuncia a più riprese un colossale piano di svendita del patrimonio pubblico da €15-20 miliardi all’anno, tramite la creazione di una Società di Gestione del Risparmio (SGR), controllata dalla stessa CdP, che si occuperà di acquistare dallo stato i beni patrimoniali e di rivenderli ai privati, i quali a loro volta potranno fare facili profitti affittando di nuovo gli immobili allo stato italiano. La presenza della CdP S.p.A., partecipata per il 70% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e per il restante 30% dalle fondazioni bancarie, rende ancora più opache queste operazioni, perché nel caso della CdP non si capisce mai quale sia il confine fra la società per azioni privata e la banca pubblica di interesse nazionale. Sappiamo che la principale attività della CdP è quella di raccogliere i risparmi dei correntisti postali e finanziare con prestiti o altre forme di investimento le opere pubbliche, le amministrazioni centrali e periferiche dello stato, gli enti locali. La CdP è quindi l’unica banca di diritto pubblico rimasta in Italia, dopo il drastico processo di smantellamento e privatizzazione del settore bancario italiano iniziato con la legge delega Amato-Carli del 1990 e proseguito con il Testo Unico Bancario (TUB) del 1993, promosso dall’allora governatore di Banca d’Italia e poco dopo presidente del consiglio Carlo Azeglio Ciampi.


E veniamo dunque al punto più delicato dell’intera faccenda: siamo proprio sicuri che la svendita del patrimonio storico e immobiliare, nonché produttivo, dello stato italiano sia l’unico modo per ridurre il debito pubblico? No. In verità ne esisterebbe un altro, di cui nessuno fino ad adesso ha mai parlato e che vale la pena di esaminare. La CdP, in quanto banca pubblica ammessa per statuto ai finanziamenti diretti della banca centrale, potrebbe ricevere prestiti all’1% dalla BCE da destinare unicamente all’acquisto in asta dei titoli di stato italiani ad un tasso di interesse opportunamente calmierato, ricoprendo in pratica lo stesso ruolo che apparteneva alla Banca d’Italia prima del famigerato divorzio dal Ministero del Tesoro del 1981. In questo caso il Ministero dell’Economia potrebbe decidere di fissare un tasso soglia per ogni asta, accettando soltanto le offerte inferiori e lasciando alla CdP il ruolo di acquirente residuale dei titoli rimasti invenduti. Ovviamente rimarrebbe il problema della differenza di durata fra i prestiti a breve e medio termine concessi dalla BCE e gli impieghi della CdP in titoli di stato con scadenza superiore ai tre anni, ma per coprire le esigenze di liquidità, la CdP potrebbe rivendere successivamente i titoli sul mercato secondario o utilizzare i risparmi dei correntisti postali, promuovendo magari a mezzo stampa una grande campagna di riacquisto del debito pubblico da parte dei cittadini italiani. Il meccanismo di rinnovo del debito pubblico a tassi di interesse più bassi potrebbe favorire un risparmio per le casse dello stato dello stesso importo di quello preventivato con la svendita del patrimonio pubblico, perché ormai anche le pietre in Italia sanno che il debito pubblico è esploso in Italia a partire dal 1981 a causa delle dinamiche della crescita degli interessi e non per le spese pubbliche folli dello stato, che non solo sono cresciute in modo sempre più marginale e ridotto ma sono state spesso compensate da maggiori entrate fiscali, producendo anno per anno avanzi primari da destinare unicamente al pagamento degli interessi.


Ricordiamo che in altri importanti paesi dell’eurozona come Spagna, Francia, Germania esiste da sempre una forte componente di banche pubbliche o a partecipazione statale che svolge automaticamente questa importante funzione di alleggerimento dei costi del servizio del debito pubblico (capitale e interessi). In Germania, come abbiamo già visto in un altro articolo, esiste un’agenzia pubblica collegata al Ministero delle Finanze che in apparente contrasto con i trattati europei ha il compito specifico di manipolare le aste pubbliche dei titoli di stato per tenere artificialmente bassi gli interessi e acquisire momentaneamente i titoli che sono stati richiesti a rendimenti considerati non ragionevoli e vantaggiosi per i bilanci dello stato. Tutti i paesi più importanti utilizzano insomma degli stratagemmi di difesa dall’aggressione dei mercati finanziari, tutti tranne l’Italia, che si fa spennare senza muovere un dito e creando sempre maggiori tensioni sociali. Le nazionalizzazioni delle banche private in crisi non possono essere considerate una soluzione definitiva a tutte le inefficienze e assurdità del settore finanziario, ma storicamente sono state spesso utilizzate come strumento temporaneo necessario per mettere a posto i conti della banca, salvaguardare i risparmi dei cittadini ed evitare il dissesto dell’intero sistema finanziario nazionale (vedi per esempio le crisi bancarie della Svezia nel 1992 e dell’Islanda del 2008). 

        
In un paese “normale”, l’azione della CdP potrebbe essere quindi rafforzata da tutti gli istituti bancari in difficoltà che attraverso i salvataggi pubblici successivi passano sotto il controllo dello stato, anche se sappiamo già che nella situazione "anomala" in cui ci troviamo imprigionati oggi una simile eventualità sarà sempre impedita dai rigidi vincoli ideologici agli interventi dello stato nei mercati finanziari, presenti nei trattati europei e nell’eurozona in particolare. Se confrontiamo il paradossale e assurdo caso di salvataggio pubblico della Monte Paschi di Siena con quello che è avvenuto recentemente in Gran Bretagna con la Royal Bank of Scotland, ci possiamo rendere conto della differenza abissale che esiste fra un paese ingabbiato in un sistema folle di annientamento dello stato e difesa dei dogmi del libero mercato, e un paese anch’esso spregiudicatamente neoliberista, dove però esiste un maggiore equilibrio fra le prerogative pubbliche e private. Il governo italiano ha salvato Monte Paschi di Siena sborsando €3,9 miliardi praticamente a fondo perduto, il governo inglese invece ha salvato la Royal Bank of Scotland fornendo £20 miliardi di sterline, acquisendo il controllo con il 60% del capitale sociale e entrando con i suoi funzionari nel consiglio direttivo della banca. L’ex amministratore delegato della MPS Giuseppe Mussari ha dato le dimissioni ed è stato promosso a presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), l’amministratore delegato della RBS si è dimesso senza chiedere nulla in cambio e scusandosi con i clienti della banca: “Mi dispiace per il costo finanziario molto concreto e quindi umano che stanno pagando coloro che hanno investito nella nostra banca e riconosco quanto gravemente questa situazione abbia pesato sulla fiducia degli azionisti di RBS. E mi dispiace anche se uno qualsiasi dei nostri clienti ha sofferto di ansia e inquietudine a causa della situazione attuale”.


Detto questo, ricollegandoci con l’inchiesta della Procura di Trani, bisogna ribadire che il debito pubblico non è mai stato il vero problema dell’Italia, ma soltanto un pretesto per estorcere rapidamente alle casse dello stato e ai risparmi degli italiani soldi, diritti, concessioni, patrimoni reali, lucrose partecipazioni in aziende strategiche. E in particolare, bisogna avere chiaro un concetto: oggi come oggi una persona davvero interessata al bene del paese dovrebbe vagliare continuamente altre alternative e sapere che esistono alcune tecniche finanziarie per aggredire il debito pubblico senza depredare il patrimonio pubblico o chiedere ulteriori sacrifici al popolo italiano. La nazionalizzazione delle banche più in difficoltà e l’utilizzo di queste banche per rendere più sostenibile e graduale il rimborso del debito pubblico, potrebbe essere una di queste strade. A tal proposito riporto di seguito un articolo scritto da Jacopo Castellini e pubblicato sulla rivista PuntoZero (Nexus Edizioni), dove viene analizzata in dettaglio la proposta di utilizzare le banche statali o nazionalizzate per creare un meccanismo virtuoso di abbassamento progressivo dei tassi di interesse con cui viene rifinanziato il nostro debito pubblico. E’ chiaro che si tratta di misure tampone temporanee, perché l’unica soluzione definitiva per liberarsi dalla stretta mortale della finanza rimane sempre l’uscita dall’euro, il recupero della nostra moneta sovrana lira, la nazionalizzazione della Banca d’Italia e il successivo matrimonio di quest’ultima con il Ministero dell’Economia. Ma in attesa di questo fatidico momento liberatorio in cui l’Italia riconquisterà la sua dignità di paese democratico e sovrano, potremmo magari non farci fregare dagli sciacalli mercenari del governo Monti.                  


Crisi economica: la soluzione perfetta che non piace ai banchieri

Di Jacopo Castellini   

                          
Molti avranno sentito o letto in questi mesi che la Banca Centrale Europea non può prestare denaro direttamente agli Stati, ma solo alle banche e alle organizzazioni finanziarie. Questo è sancito dall’articolo 21.3 dello Statuto della BCE e dal Trattato di Lisbona. Quest’ultimo infatti, all’articolo 123, vieta espressamente la possibilità di finanziare direttamente gli Stati, che si trovano così costretti a finanziarsi attraverso le banche private. Queste però acquistano i titoli del debito pubblico ad un tasso d’interesse del 6%, attraverso i finanziamenti erogati loro dalla BCE ad un tasso dell’1%. Una vera e propria manna dal cielo, se si pensa che solo rifinanziando lo Stato le banche europee guadagnano il 600% rispetto agli interessi richiesti dalla BCE. Ma questo costringe gli stati ad indebitarsi a tassi del 600% superiori a quelli a cui la BCE potrebbe erogare loro credito, se le fosse possibile. Ma siamo davvero sicuri che non lo sia? L’articolo 123 del Trattato di Lisbona, recita: Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell’Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l’acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali”.


Parrebbe proprio di sì. Ma usiamo il condizionale perché qualcuno non è d’accordo. Si tratta di Loris Palmerini, indipendentista veneto che ha fatto una scoperta davvero incredibile. Infatti, se si continua a leggere l’articolo 123, di cui sopra abbiamo riportato il primo paragrafo, si scopre nel secondo che “le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell’offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati”. Le banche di proprietà pubblica, quindi, possono veder erogati prestiti a loro vantaggio da parte della BCE al tasso dell’1%, esattamente come tutte le altre banche. Quindi lo Stato potrebbe essere finanziato all’interesse dell’1% (il 600% in meno degli interessi sul debito attuali) semplicemente creando una banca pubblica, di proprietà statale, e richiedendo alla BCE l’erogazione del prestito in base alle norme citate, in parità di trattamento con gli istituti privati. Incredibile che, invece, i governi della zona Euro continuino ad indebitarsi al tasso del 6% quando potrebbero usufruire di una tale possibilità offerta loro dalle stesse norme vigenti.

Così facendo, invece, le uniche a guadagnare sono le banche, che non solo si arricchiscono con tassi esagerati ai danni dello Stato (cioè dei contribuenti), ma usano parte del prestito elargito loro dalla BCE per investimenti in titoli ad alto rischio, in grado di moltiplicare il già misero interesse richiesto loro dall’istituto di Francoforte. Lo Stato italiano, ad esempio, potrebbe risparmiare dai 18 ai 20 miliardi l’anno: un danno erariale enorme che, secondo Palmerini, dovrebbe essere denunciato alla Corte dei Conti e che spinge l’Italia direttamente verso la bancarotta finanziaria. Diversamente, il governo italiano potrebbe nazionalizzare le banche private a rischio fallimento ed utilizzarle per richiedere prestiti all’1% alla Banca Centrale Europea, con cui finanziare i servizi statali e varare una linea di credito produttivo nei confronti delle aziende e dei privati italiani. Loris Palmerini fa notare però come anche gli enti locali possano fare la stessa cosa, istituendo banche comunali, provinciali o regionali. Un progetto a cui, secondo il giornalista Luigi Gandi, che ha ospitato Palmerini in diverse puntate della sua trasmissione su Antenna 3 Nordest, sarebbe costato caro a Jorg Haider, morto in un incidente misterioso nel 2008.

Palmerini non è l’unico che si appella alle norme vigenti per porre fine all’indebitamento senza freno, che porta all’adozione delle politiche di austerità e di repressione fiscale. In un articolo di Le Monde del 2 gennaio scorso, intitolato “Perché gli stati devono pagare 600 volte più delle banche?”, l’ex primo ministro francese Michel Rocard e l’economista Pierre Larrouturou proponevano una soluzione in grado di assicurare agli stati liquidità a costo pressoché nullo, senza violare l’articolo 21.3 dello Statuto della BCE. Questo infatti impedisce di finanziare direttamente gli stati, ma non le organizzazioni finanziarie, quale è la Banca Europea degli Investimenti (BEI). La BEI, secondo i due, potrebbe quindi ricevere finanziamenti allo 0,01% dalla BCE (lo stesso tasso richiesto dalla FED alle banche statunitensi), con cui rifinanziare i governi europei al tasso dello 0,02%. Ciò significherebbe per gli stati europei liquidità a costo quasi nullo, temporaneo arginamento del debito pubblico, senza rischio di default e soprattutto senza modificare lo Statuto della BCE. Il silenzio di Francoforte, di Bruxelles e dei governi europei in merito alla proposta la dice lunga su quanto queste istituzioni siano al servizio delle banche e non dei loro cittadini, costretti a fare le spese di tagli allo stato sociale e di tasse sempre più elevate, che potrebbero invece essere evitate. Loris Palmerini, dal canto suo, ricorda che la sudditanza italiana nei confronti degli usurai affonda le sue radici nella nascita stessa dello stato unitario, decisa a tavolino per derubare gli stati preunitari delle loro riserve auree (vedi Così nasceva una nazione pp. 68-69, Nexus New Times n. 98).


83 commenti:

  1. bisogna volerti molto bene per leggere tutto il
    lungo post e assimilarlo:questo è il segno della
    mia stima.complimenti GFC

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    1. BD, in effetti sto mettendo alla prova la vostra pazienza, però devi ammettere che non vi tartasso tutti i giorni con un nuovo post e vi do tutto il tempo di assimilare...il problema è che io parto sempre con idee concise e concrete, ma poi è tanta la mia foga, la mia convinzione che non riesco più a controllare la favella...però so che mi volete bene, come io ne voglio a voi, dato che ancora riuscite a sopportarmi!!!

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  2. Caro Piero,

    grazie di cuore! Questa è una proposta concreta per dare ossigeno all'Italia, senza violare i sacri trattati europei(manco fossero la bibbia, che non si può manipolare e modificare a seconda delle mode e dei trend moderni).
    Ma sia nelle primarie che nei dibattiti televisi italioti, di tali proposte concrete e perfettamenti attuabili, non se ne parla minimante, si preferisce parlare letteralmente del sesso degli angeli!!! Cioè aspetti completamente marginali se non addirittura montati ad arte ipocritamente, pur di non parlare di cose serie e davvero concrete come questa proposta citata nel tuo articolo.
    Per non parlare poi di tutti i media asserviti al partito unico dell'euro!!! Uno squallore vomitevole degno della pravda ai tempi dell'URSS.
    Ma del resto i giornalisti devono ben obbedire alle direttive che piovono dall'alto, mica crediamo davvero che la stampa e i media siano davvero indipendenti e liberi di denunciare e fare autentiche inchieste agghiaccianti sul Vero Potere? Addirittura si disvelò persino Lucia Annunziata, quando presa dalla foga e dall'ira, in uno scontro verbale con Michele Santoro ad Anno Zero, gli disse in modo acido e sprezzante: "del resto lo sai benissimo anche tu, caro Michele, che il nostro mestiere, più che informare, è quello di EDUCARE i cittadini!!!"

    Hai capito caro Piero, loro ci devono bene educare, anche a costo di sacrificare l'informazione, quella vera e autentica ovviamente.

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    1. Sul livello imbarazzante dell'informazione in questo paese stendiamo un velo pietoso, perchè questi giornalisti sono ancora più mercenari dei politici che ci hanno ingabbiato in questo incubo dell'eurozona...la rabbia più forte è proprio quella che se avessimo una classe dirigente minimamente competente e interessata alle sorti di questo paese, potremmo già fare pressioni all'impostazione europeista rimanendo ancora nei confini dei trattati...quindi si capisce che non c'è proprio la volontà o la capacità di affrontare questi problemi e dobbiamo essere noi a creare dal basso i presupposti per la transizione e il cambiamento...
      Oggi è stata una giornata di ribellioni e proteste in tutta Europa, ma secondo me manca ancora la consapevolezza diffusa per portare avanti un'offensiva seria, determinata, compatta, organizzata e io spero solo che si crei questa consapevolezza prima che sia troppo tardi...

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    2. Questa è solo una goccia d.acqua...l.eversione consiste che non esiste una moneta pubblica ...i trattati internazionali hanno prevalso sui principi supremi degli stati che devono esercitare la loro sovranità anche sulla moneta..così non è stato e si sono ribaltati i principi

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  3. Grande Piero
    Chiaro e tristemente raffigurato, questa macchietta in cui ci troviamo, come raffigurarlo altrimenti???
    Mi viene da pensare che alle dimissioni di Berlusconi tutti festeggiavano, Piddini in primis, ma da quando c'e' Monti, sono iniziati i suicidi... In nessun posto, bar compresi, non si parla piu' di nessun politico. Spero che sia segno che gli italiani adesso riflettono prima di dire bischerate. Comunque sia, fate leggere i bambini in modo che da grandi siano uomini che pensano, si , che pensino prima di parlare ed agire.
    Complimenti per la compattezza dell articolo e come l'hai esposto.
    Un saluto.
    Leonardo IL_CECCHE

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    1. L'invito a far leggere i bambini è proprio la speranza più bella che possiamo nutrire per il futuro, perchè per troppo tempo ci hanno subdolamente invitato a leggere poco, tranne la gazzetta della sport, e ad impegnarci politicamente ancora meno...facevano tutto loro ci avevano detto, sia il mortadella Prodi che il tuttofare Berlusconi e noi ci siamo fidati...
      Adesso dobbiamo solo rimanere vigili, attenti e non farci fregare più dalle nuove rassicuranti fregnacce demagogiche del più Europa, perchè questi non mollano tanto facilmente la presa...il problema per loro è che quando cade il latte per terra è impossibile rimetterlo dentro la bottiglia e il nostro compito deve essere sempre quello di gettare semi da ogni parte, in modo che domani possa nascere davvero qualcosa di importante...e ti dirò, malgrado abbiamo davvero tutto contro, io rimango ancora fiducioso, perchè l'umanità e l'Occidente in particolare è riuscito sempre a rialzare la testa e superare periodi di declino, dispotismo, oscurantismo ben peggiori di questo...

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  4. Oggi si sono picchiati in piazza in tutta Italia; Grillo ha invitato i poliziotti a unirsi ai manifestanti. Ovviamente non lo avevo previsto solo io, praticamente tutti quello che scrivono qui e in altri blog indipendenti sapevano che a novembre sarebbe cominciato il brutto. Spero davvero che al momento giusto non ci presenteremo in ordine sparso.
    Mi spiace che ci siano delle discussioni pure qui a casa di Piero, spero che avrà pazienza, ma se ci sono io che insisto troppo, dall'altra parte forse si è perso un po' di tempo.
    Il punto è che uscire dall'euro significa strappare il pallino del gioco alle élite (trovatemi un'altra parola se non vi piace questa) e temo che il paragone con il '92 non regga proprio perché allora il potere rimaneva saldamente nelle mani dei "soliti"; non sarà così questa volta e i problemi saranno molto più seri di "quanto svalutiamo" e "che inflazione ci sarà". Per questo mi preoccupo che ci sia un'organizzazione, anche perché ci sono dei ragazzi che vanno a farsi bastonare in faccia come oggi senza un piano preciso, senza aver capito esattamente cosa fare e perché (né mi interessa avere dei ruoli particolari essendo particolarmente pigro, anzi se volete fare tutto voi è pure meglio. Ho paura però che serviremo tutti).

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    1. "strappare il pallino del gioco alle élite"....esatto....Purtroppo l'elite ha le idee chiare...:http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=171509.
      Volevo ricordare,inoltre, e scusate se sono ripetitivo, che bisogna sensibilizzare "l'operaio"...c'è bisogno dell'operaio informato..più di ogni altra cosa. Abbiamo, avete bisogno di noi (sono da 30 anni operaio)...

      Saluti Santo

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    2. E' la prima volta che, istintivamente, sono dalla parte degli studenti che sfasciano . Non lo avrei mai immaginato! Spero che queste prime manifestazioni siano l'inizio di una nuova primavera della democrazia. Solo che oltre agli studenti e centri sociali dobbiamo andare anche noi a manifestare, ovviamente pacificamente, in buon numero. A quel punto, non credo proprio che saremmo picchiati dai poliziotti italiani! Non vedo alternative, in questo fine 2012. Gli italiani sono troppo imbesuiti, frastornati, per sperare di vincere le elezioni, ammesso che ci si faccia a presentarsi alle elezioni con un movimento che proponga chiaramente il ritorno alla sovranita' monetaria in capo alla stato (dobbiamo comunque attivamente lavorare a cio'). Forza Piero!
      Volevo inoltre dire che non sono d'accordo con il simpatico Branca Doria, l'approccio di Piero e' utilissimo, i post lunghi permettono a chi si affaccia per ultimo, di capire meglio e di piu'. Ripeto anzi la mia opinione, dobbiamo trovare la maniera migliore per divulgare questi post!

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    3. @Santo
      Lo so che hai ragione e cerco di dirlo dappertutto prendendomi anche delle pernacchie da chi proprio non capisce. Qualcuno dovrebbe rendersi conto di cos'è la realtà dell'ambiente operaio, il tradimento di alcuni, lo scoraggiamento, i rapporti di lavoro pesantissimi che molti vivono come un angoscia e la confusione delle iniziative, guidati da sindacati del tutto incapaci. Non sono un operaio ma forse per l'età certe cose le intuisco pienamente e la chiave di tutto (ma proprio di tutto) è quella che indichi tu. Sarà evidente fra non molto.
      Quelli che la pensano come me e Santo insistano a far capire questa che dovrebbe essere un'ovvietà. Abbiamo ragione noi su questo, è un fatto.

      P.S.. Non c'è molto tempo perché si lascia che tutto questo succeda al fine di creare una situazione di paura che giustifichi delle leggi speciali per l'ennesimo stato di eccezione sul cammino della sospensione permanente della democrazia. Pensiamoci.

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    4. CS, quello che tu hai scritto era esattamente ciò che pensavo guardando le immagini degli scontri di oggi: temo che molti di quelli che manifestavano (a parte quelli che avevano rivendicazioni ben precise, gli esodati, i NoTav etc) non sapevano nemmeno per quale motivo si trovassero lì a farsi bastonare dai poliziotti...alcuni rivendicano vagamente il futuro, ma il futuro non viene per caso, perchè ognuno se lo deve costruire il futuro con l'impegno, la volontà, la determinazione, la capacità di leggere e interpretare la realtà che lo circonda...andare lì in ordine sparso, presi dalla foga, senza sapere bene quali sono i veri motivi per cui bisognerebbe protestare, non porterà probabilmente a nulla...ma è quantomeno un promettente segnale di risveglio (quello che per esempio che non ho visto io al No Monti Day)...
      Tutti sapevamo che continuando su questa linea folle del rigore saremmo andati incontro a tensioni e scontri sociali, ma gli eurocrati in fondo sperano che la rabbia si incanali e venga repressa soltanto nelle piazze...la sorpresa sarà per loro quando scopriranno che ormai esistono gruppi e movimenti che si stanno organizzando in modo più preciso, compatto, puntuale, specifico sui temi del contendere e non scenderanno in piazza solo per invocare in modo astratto il lavoro o il futuro, ma a chiedere la democrazia e la sovranità politica, popolare, monetaria che ci è stata sottratta...non dobbiamo però avere fretta, farci prendere dalla foga, dalla concitazione perchè rischiamo di commettere leggerezze e bruciarci subito in partenza...
      Io posso dirvi che per mio conto mi sto impegnando con altri movimenti per creare una struttura solida, inattaccabile, che non abbia come orizzonte temporale soltanto le prossime elezioni...come vi ho sempre anticipato la struttura non può essere costruita in modo condiviso da tutti, perchè ci perderemmo in mille rivoli e dettagli, ma una volta che questa struttura sarà pronta, operativa, tutti, ma proprio tutti devono dare il loro contributo per migliorarla e ottimizzarla...con due grandi valori aggreganti: la sovranità monetaria e la democrazia diretta...per il resto, speriamo di arrivare in tempo con la nostra organizzazione, prima che la situazione precipiti, in caso contrario, se il momento della resa dei conti arriverà prima del rivisto, ognuno dovrà contare per sé, prendersi le proprie responsabilità, fare le proprie scelte in base a ciò che intanto avrà capito, letto, studiato, avvicinandosi volta per volta ai gruppi, movimenti, partiti che meglio rappresentano queste istanze...certo, andare tutti insieme, uniti sarebbe molto meglio, ma capite bene che non è un progetto facile e immediato, serve del tempo...ma mi sento di dire che finchè continuiamo a tenerci informati, aggiornati questo tempo secondo me non è assolutamente sprecato...più sappiamo e più precise ed efficaci potranno essere le nostre rivendicazioni...

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    5. Scusa, ma si può sapere quali sono i problemi che ritardano? Ma su cosa si può stare a discutere adesso? Davvero non riesco a immaginare, se me lo dici ti ringrazio (spero che non ci siano questioni di personalismi fra prime donne perché sarebbe deprimente).
      Qui c'è da creare un gruppo diviso in "manovali" e "esperti"; i manovali vanno in giro a cercare i contatti, a proporre incontri, gli esperti si presentano e fanno l'omelia. C'è una rivendicazione operaia? Gli esperti esaminano la questione e aiutano gli operai e i loro sindacati a impostare una piattaforma di richieste, di lotta, dando così un quadro teorico generale e contemporaneamente le motivazioni (perché sapranno che non sono soli). Alla logistica ci pensano i manovali. Ci sono spese? E su ragazzi, la maggior parte di noi se lo può permettere e la causa merita un impegno anche economico.
      Fatto questo si sarà formato un GRUPPO e anche le finalità diventeranno più chiare e condivisibili per tutti. Sembrate gente che vuole imparare a nuotare a tavolino; bisogna entrare in acqua sennò si conclude poco.

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    6. sono pronto a fare il manovale, a chi devo rivolgermi?

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    7. CS, praticamente ti sei risposto da solo...perchè gli argomenti in discussione per adesso sono appunto chi deve fare cosa (tesoreria, comunicazione, sito internet, economia, diritto e diritto del lavoro, sanità, ambiente etc) e ci stiamo dando una mossa per accelerare al massimo queste attività puramente burocratiche per definire una piattaforma credibile e affidabile di referenti (non responsabili, perchè la struttura deve essere quanto più possibile piatta e non verticistica e gerarchica) per evitare che si crei il caos in cui tutti fanno tutto e poi non si conclude un bel niente...il referente deve tenere traccia di tutte le discussioni, le riforme, le azioni pratiche da intraprendere per ogni singolo settore e deve assicurare un impegno massimo per assolvere bene questo ruolo di collettore...
      Il protocollo di intesa fra i vari gruppi e movimenti è stato approvato, ma anche lì puoi immaginare che ci sono state parecchie discussioni su cosa mettere e cosa levare...ogni movimento porta con sè un'istanza, una rivendicazione che può andare dalla piena occupazione, auto-determinazione terapeutica, alla nazionalizzazione delle aziende strategiche e delle banche, alla libertà religiosa e puoi capire che ognuno non per personalismo o egoismo, ma perchè crede fortemente in quello per cui combatte magari da anni, vorrebbe che la sua istanza fosse prioritaria e in cima alla lista delle cose da fare e da proporre...anche qui abbiamo trovato dopo incontri, riunioni, discussioni un minimo denominatore comune e siamo andati avanti...non è facile CS, ti assicuro che non è facile e io a costo di diventare ripetitivo ho puntato sempre i piedi per passare alla fase operativa e agli obiettivi di breve termine che possiamo raggiungere ora e subito, lasciando gli altri come progetti di lungo termine a cui tendere, valori di riferimento che facciano da sfondo alla nostra lotta...e finalmente abbiamo trovato un minimo denominatore comune e stiamo andando avanti...ora siamo alla fase di decidere il nome e il logo del movimento e anzi se avete idee fornitele pure che le valutiamo (il nome comunque deve avere un certo collegamento con la nostra costituzione che è la migliore del mondo: "In nome del popolo italiano", "la sovranità appartiene al popolo" o qualcosa del genere...ma anche lì dobbiamo trovare un nome inattaccabile dai nostri avversari e dalla propaganda di regime che se tutto andrà come deve andare ci attaccherà con maggiore foga di come sta facendo adesso con Grillo...)
      Sulle rivendicazioni operaie, la piattaforma di richieste, i rapporti con i sindacati, ti rispondo con una domanda: ma secondo te perchè vogliamo uscire dall'euro??? Non è forse la moneta unica che ci costringe a recuperare competitività puntando soltanto sulle deflazioni dei salari e dei diritti dei lavoratori??? Mica vogliamo tornare alla lira per stampare soldi a manetta come pensa qualcuno, ma per ridare dignità al lavoro, respiro alle piccole e medie aziende, protezione al nostro tessuto produttivo massacrato da decenni di globalizzazione selvaggia e sregolata...e siccome i sindacati per ragioni loro e di carrierismo personale non vogliono guardare in faccia la realtà e deviano il dibattito non sulle cause vere (l'euro) ma sugli effetti (le modifiche all'articolo 18), noi per adesso con loro non possiamo cercare alcun dialogo e ci abbiamo provato credimi, ma nella maggior parte dei casi i sindacalisti (non tutti per carità, ma quelli che hanno più visibilità televisiva) sono persone integrate e funzionali al sistema attuale...

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    8. Sul tuo sospetto che noi siamo un conclave di accademici e studiosi che non hanno mai messo le mani in pasta e distanti dalla realtà, io ti posso rispondere per me: sono figlio di un ebanista, dopo la laurea ho lavorato per tre anni in un'azienda metalmeccanica, costruivamo grossi macchinari a controllo numerico, ho trascorso i primi mesi di apprendistato nel reparto produzione insieme agli operai e poi sono stato spostato nel reparto assistenza insieme ai tecnici...ho combattuto giorno per giorno con loro per dare più dignità al lavoro non solo a chiacchiere (gli ho fatto avere nuovi uffici, telefoni, computer, scrivanie con pareti di separazione etc) e strumenti informatici, intranet, gestione dei processi interni non più cartacea ma informatica, per farli lavorare sempre meglio e ti assicuro che soddisfazioni ce ne siamo tolte tante (un anno siamo stati premiati come miglior customer service italiano...)...ma come avrai capito, io sono una persona infinitamente curiosa, ho una fame di conoscenza insaziabile e dopo avere bene o male concluso il mio progetto lì, volevo fare altro, vedere altro, conoscere altro e sono andato a Milano...e sai cosa mi dissero i ragazzi quando sono andato via: "Piero ma noi non sapevamo che tu fossi un ingegnere...", perchè io ero uno di loro, non mi sono mai messo la giacchetta e la cravatta, ma mi sporcavo le mani insieme a loro per capire come caspita funzionassero quelle macchine infernali e in che modo si potessero prevenire e riparare i guasti...
      Ti racconto queste cose, solo per dirti che la retorica dello scribacchino che non conosce la dura vita dell'operaio con me non funziona, sia perchè sono figlio di operaio e sia perchè conosco come si vive in fabbrica e non solo (visto che durante la frequenza di un master a Milano, ho lavorato anche in un call center)...ma in ogni luogo o progetto in cui ho lavorato e collaborato, ho cercato sempre di capire a fondo i meccanismi di funzionamento e i processi operativi, perchè solo così puoi sperare ed essere capace di trasformarli e migliorarmi...ora noi ci stiamo mettendo davanti ad un progetto colossale come la trasformazione di un'intera struttura sociale, economica, politica e pensi che dovremmo avere fretta??? Che è finito il momento dello studio, per passare direttamente all'azione??? Qui mettiamoci subito in testa che lo studio, l'informazione, la divulgazione non deve finire mai perchè se ci hanno fregato è solo per la nostra mancanza di conoscenza...quindi teoria e pratica, azione e riflessione devono andare sempre di pari passo, perchè se no ci fregano un'altra volta...io pungolo ogni giorno gli altri per accelerare gli aspetti pratici e operativi, ma nello stesso tempo, quando posso, continuo a studiare, a leggere, a scrivere, ad informarmi (ho una pila di libri da leggere che ci vorrebbero dieci vite per leggerli tutti...)...

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    9. CS, io comprendo le tue perplessità e mi sento molto vicino al tuo modo di pensare, perchè se fosse per me scenderei in piazza a spaccare tutto insieme ai ragazzi perchè è tanta l'energia, la rabbia accumulata che è davvero difficile tenerla a bada...ma per esperienza personale, ti assicuro che non è così che si vince, non funziona, se ci facciamo prendere dalla foga ci fregheranno un'altra volta...non ti preoccupare se questo fantomatico movimento ancora non è ufficialmente sceso in campo, perchè il movimento già esiste ufficiosamente, siamo noi, io, tu, tutti gli altri che insieme a noi ci teniamo in contatto, scambiamo informazioni, conoscenze, esperienze, ci carichiamo e sosteniamo a vicenda...se per qualche motivo o impedimento non riuscirò io a portare avanti il progetto con le altre persone con cui sono in contatto, ci riuscirà sicuramente qualche altro e una volta valutate le reali intenzioni e finalità, non perderò tempo a saltarci su...mancano solo i dettagli, ma il movimento già esiste, è palpabile, vibrante, cammina già sulle gambe della gente che parla con i parenti, i conoscenti, gli amici per farli riflettere sul modo sottile e diabolico con cui ci hanno fregato...
      Ti ripeto che mi sento molto molto vicino alla tua posizione e comprendo benissimo ogni tua sollecitazione, critica, invito ad agire hic et nunc, subito, senza perdere altro tempo, ma ti chiedo di fare lo sforzo di comprendere anche la mia di posizione, se hai capito che tipo di persona sono e da quale fuoco sono animato...

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    10. "Sulle rivendicazioni operaie, la piattaforma di richieste, i rapporti con i sindacati, ti rispondo con una domanda: ma secondo te perchè vogliamo uscire dall'euro???"

      Piero che c'entra? Ho letto la risposta che è esauriente ma su questo non ci siamo capiti e cerco di chiarire perché è importante.

      Sulle rivendicazioni operaie il punto non è che noi sappiamo il ruolo dell'euro ma CHE LO CAPISCA LA GENTE E QUINDI ANCHE GLI OPERAI. Allora se durante una lotta sindacale un "esperto" che possibilmente deve essere un prof di università esamina la questione e poi va a parlare all'assemblea degli operai presentando le sue conclusioni e OVVIAMENTE illustrando il ruolo dell'euro e della sovranità nazionale; se questo succedesse sarebbe un grande risultato perché gli operai aprirebbero gli occhi sul quadro generale e non solo sulla loro problematica (importantissimo), i loro sindacalisti troverebbero argomenti di "qualità" e soprattutto i lavoratori comincerebbero a capire che non sono più soli e divisi.

      Il punto chiave è (importante e SONO MESI E MESI CHE LO DICO MANNAGGIA): LA CLASSE DOMINANTE SI STA SPLITTANDO IN DUE. DA UNA PARTE QUELLA ANCORA LEGATA AL TERRITORIO E ALLA PRODUZIONE, DALL'ALTRA QUELLI CHE DELLA VALLE CHIAMA "I FURBETTI COSMOPOLITI". I PRIMI, QUELLI LEGATI AL TERRITORIO STANNO PER ESSERE "SPAZZATI VIA" INSIEME AI LAVORATORI E ALLA CLASSE MEDIA!
      QUINDI PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA SI PUO' FORMARE UN'ALLEANZA INEDITA FRA LAVORATORI E LA PARTE CHE "RISCHIA" DELLA CLASSE DOMINANTE. NON SI PUO' PERDERE UN'OCCASIONE UNICA NELLA STORIA!!!

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    11. "Sul tuo sospetto che noi siamo un conclave di accademici e studiosi"

      Ma io non lo penso...mi sembra di aver capito che c'è qualche ragazzo a livello di dottorato di ricerca e anzi, secondo me la presenza di professori è assolutamente indispensabile.

      Quello che vedo, anche in blog molto operaisti negli intenti, è una distanza fra le proposte e il modo di realizzarle che rimane sempre molto vago, in cui si evocano azioni future e sostanzialmente improponibili, blog in cui si criticano tutte le forze politiche ma non si propone un altro tipo di riferimento, in cui ci si lamenta fatalisticamente dell'a passività delle masse ma non si fa niente per risvegliarle...

      Qui c'è da capire solo una cosa: LA LOTTA SI PORTA AVANTI ANDANDO PER LE STRADE E LE ASSOCIAZIONI FRA LA GENTE. LO SCOPO DELLA LOTTA E' PRIMA DI TUTTO RIDARE CONSAPEVOLEZZA POLITICA, VOGLIA DI PARTECIPARE E ORGOGLIO DI APPARTENENZA AI LAVORATORI; SENZA DI QUESTO NULLA SARA' POSSIBILE.

      P.S.: Quindi non sto facendo il generale che da ordini, sto esprimendo le mie idee di cui come è intuitivo sono convintissimo e quindi (lo so che qualcuno proprio non lo tollera) uso l'indicativo invece del condizionale.

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    12. CS, ma io mi chiedo, sei un ragazzo preparato, mi sembri tanto sveglio, non so che lavoro tu faccia ma mi pare che tu abbia abbastanza tempo libero, hai apparentemente legami con qualche sindacato, partito politico, associazione, ma perchè non ti prepari una bella presentazione in power point da divulgare in un'assemblea operaia o condominiale???
      Credimi non lo dico in tono allusivo o provocatorio, ma proprio come proposta fattibile e realizzabile in breve tempo, anche se credo, con tutto il rispetto, che gli operai stanno già cominciando a informarsi per i fatti loro, visto l'apatia dei loro organi rappresentanti...
      Questa attesa messianica del santone di turno che venga ai cancelli della fabbrica a spiegare in che modo li hanno fregati è controproducente e illusoria, perchè se l'operaio non crede e capisce da solo la fregatura non crederà e capirà nemmeno il professore... l'operaio deve credere ai fatti, ai dati, alle circostanze, non alla persona che li spiega, sono i fatti che hanno autorevolezza...e se io che non sono un professore bene o male questi fatti riesco a spiegarli, significa che non ci vuole affatto un professore per spiegarli...basta organizzarsi per bene, decidere una scaletta, mostrare due grafici (se vuoi ti dico io quali utilizzare...) e la gente capisce, ti accorgerai pure tu da solo se capisce...
      Se poi tu non ha voglia di preparare questo lavoro, io ho sempre detto che sono pronto e disponibile a partecipare a qualsiasi incontro o dibattito divulgativo, però poi non lamentatevi che non sono un professore per avere l'alibi per non capire i fatti, perchè è chiaro che per capire i fatti ci vuole un pò di impegno e volontà personale...
      Ho già fatto altri convegni anche se la situazione logistica non mi permette di spostarmi agevolmente visto che risiedo a Palermo, gente che tiene altri blog so che è sempre in giro per l'Italia a fare convegni, i professori tengono la media di un convegno o intervista a settimana (a proposito puoi integrare la presentazione in power point con spezzoni di interviste dei professori che trovi su youtube per renderli più credibili... anche qui non ci vuole molto, basta un pò di dimestichezza e pazienza con gli strumenti informatici)...ma cosa devono fare di più??? Non è forse arrivato il tempo che ognuno faccia la sua parte senza aspettarsi più il santone che arrivi dal cielo a mostrare le tavole della legge??? Ma davvero abbiamo così poca fiducia o aperto disprezzo degli operai da credere che questi non capiscano delle semplici spiegazioni logiche, ma solo all'aurea mistica e autorevole del prooooofessssoree???

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    13. E ti parlo sempre per esperienza, perchè avendo avuto rapporti di lavoro con gli operai (fra l'altro io questa distinzione fra operai, professori, dirigenti non l'ho mai fatta...per me erano solo ragazzi, uomini, miei coetanei con cui lavoravo insieme, cercando insieme di trovare i metodi per lavorare sempre meglio...), loro non mi credevano perchè fossi innnngegnnnnere, ma perchè spiegavo loro dei fatti comprensibili, delle proposte innovative interessanti, dei modi di lavoro più soddisfacenti, magari c'erano dei mugugni iniziali (per la solita resistenza al cambiamento, che non riguarda solo la classe operaia, ma tutta l'umanità in genere...), ma poi provavano e se qualcosa non gli andava giù sul nuovo metodo da seguire o dispositivo da utilizzare, erano loro stessi che facevano delle proposte migliorative...era un lavoro vivo, collaborativo, partecipativo, in cui non c'erano nè generali nè caporali nè soldati semplici...si partecipava tutti insieme al progetto e soprattutto alla fine capiva anche quello più scettico che all'inizio non voleva capire o cambiare perchè erano gli altri a convincerlo che stavamo cambiando in meglio e non in peggio...
      Non so se questa mia proposta potrebbe interessarti, ma sono sempre disponibile a collaborare con te per preparare il lavoro divulgativo oppure a venire io stesso lì dove tu mi dici che dobbiamo andare...la mia e-mail la trovi sotto, ma la conosci già...più di così non so cosa fare, credimi!!!!
      Fra l'altro quell'alleanza che tu auspichi fra operai, casalinghe, piccoli e medi imprenditori, lavoratori autonomi si è già creata nella prassi perchè ai convegni a cui ho partecipato sia come relatore che come pubblico c'erano sempre componenti di tutte queste categorie e dopo pochi minuti capivano tutti allo stesso modo, facendo domande da cui si intuiva benissimo che avessero capito perfettamente tutto il meccanismo...forse dovremmo avere un pò più di fiducia nella classe operaia che tanto ci sta a cuore, perchè l'operaio è sempre più avanti di quanto pensiamo e non è un caso che poi siano proprio loro, quelli pratici, quelli che hanno le mani davvero in pasta a trascinare avanti la Storia e ad anticipare i cambiamenti...

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    14. Piero, per cortesia non pensare che io ti stia criticando o che metta in dubbio il tuo impegno (sul power point dico alla fine).
      Ma non mi chiamare "ragazzo preparato"; l'ho già detto che sono un "signore" pure un po' spelacchiato.

      Sugli operai la penso in maniera diversa; per alcuni che sono già "svegli" la maggioranza è completamente scoraggiata e terrorizzata per il proprio futuro e per quello della loro famiglia. Quando si è in quelle condizioni, soli, senza un partito che ti sostenga, aiutati da sindacati che a loro volta per lo più campano alla giornata è ovvio che ci si aggrappa proprio a chi ti sta sfruttando ma che almeno ti promette un tozzo di pane. Hai visto quella drammatica trasmissione alla 7 qualche giorno fa? C'erano i 19 della FIOM reintegrati e dall'altra parte quelli che a suo tempo avevano firmato l'accordo con Marchionne che rischiavano la mobilità proprio per il reintegro dei 19.
      I secondi attaccavano i primi urlandogli che non avevano firmato l'accordo e adesso cosa pretendevano, che la FIAT gli dava comunque un lavoro, che i magistrati della sentenza di reintegro avrebbero dovuto farsi gli affari loro; fino a chiedere nuove regole sul lavoro che limitassero la possibilità di reintegro per i licenziati. Cattivi? Disinformati? No, spaventati e senza sapere cosa fare. Noi dobbiamo offrirgli delle proposte, la capacità di interpretare la realtà dei padroni, un'organizzazione nella quale tutti possano dare un contributo, un senso di appartenenza, la possibilità di un riscatto.

      Di tempo libero ne ho molto e ne ho sempre avuto; sono disposto a metterlo a disposizione di una giusta causa nei limiti delle mie capacità ma ci devono essere delle condizioni senza le quali a mio avviso non si concluderebbe nulla (non devi essere d'accordo, naturalmente).
      Serve un movimento organizzato (è necessario presentarsi a nome di un gruppo che "esista"), con delle proposte precise, con delle figure di riferimento di riconosciuto carisma professionale; Forza Italia e M5S non sarebbero nati senza Grillo e Berlusconi. Noi potremmo, spero, offrire di meglio: dei professori che decidano di mettersi in gioco personalmente, la cui competenza non può essere messa in discussione, in grado di sostenere qualsiasi confronto dialettico, la cui presenza garantirebbe sulla nostra serietà e ci darebbe immediatamente una grande credibilità. Quei lavoratori, piccoli imprenditori etc che vengono ai convegni sono già forze attive, il problema è smuovere la maggioranza dei cittadini; non credo di essere il solo a rilevare un deficit di consapevolezza e partecipazione né l'assenza di proposte politiche valide, ci sarà un motivo.
      Mi sembra che metà del lavoro sia stata fatta, ora manca l'organizzazione politica (o almeno a livello di movimento se non di partito) e l'impegno personale di alcuni intellettuali di quelli che si sono già ampiamente espressi nei blog e nei convegni (ma davvero vogliono restare in disparte???).
      La mia opinione è che al di fuori di queste premesse rimarremmo come siamo adesso e cioè una nuvola di dissenso consapevole che non ha la forza di imporsi. E' un peccato perché qui ci viene gente di ottimo livello che in una squadra darebbe un contributo straordinario.

      Oh, non ce l'ho solo con te, queste cose le dico da tutte le parti; mi pare che tu abbia già degli agganci quindi lo scrivo anche a casa tua.
      Adesso nei casi in cui è possibile contribuisco con delle modeste donazioni (già fatto in tutti i blog che ho frequentato, pure ai Forconi. Se farai raccolte parteciperò sicuramente); la parte dell'organizzazione vedo che rimane una cosa fra voi evidentemente per dei buoni motivi ma quando si concretizzerà garantisco un appoggio (attivismo e/o contributo mensile) almeno per tutto il primo anno, sia come sia. Sul Power Point si può vedere, io non so niente di informatica ma qualcuno che la fa lo troverò.
      Se nasce il movimento tracciamo le linee di questa presentazione e poi la realizzazione sarà a carico mio.

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    15. Voglio dire: una presentazione deve parlare anche di un programma e dovrei almeno avere le linee generali. Non può essere solo sovranità monetaria e nazionale. Io comincerei con una breve illustrazione della situazione e delle cause che ci hanno portato alla crisi. Proseguirei con le domande più comuni (es. sulla spesa pubblica da ridurre, sull'importanza dell'intervento dello stato sia per i lavoratori che per le PMI, sulla corruzione dei politici che andrebbe attentamente contestualizzata etc) con delle risposte possibilmente di signori di nome che chiariscano il quadro generale. Si possono mettere filmati in PP?
      Poi però serve un programma politico un minimo dettagliato in nome di un movimento, sennò parliamo di aria fritta. Mi sembra di aver capito che un PP non è che sia una cosa difficilissima e comunque uno che me lo fa lo trovo; se serve qualcosa di più sofisticato di un PP (che?) facciamo pure quello.

      QUINDI A TUTTI: diamo delle idee
      A TE (VOI): datemi un programma politico da illustrare.

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    16. CS, mi scuso per il ragazzo, ma dal famoso "fuoco sacro" della gioventù che sprizza dalle tue parole mi sembravi molto giovane e questo ti fa onore, perchè si vede che stai invecchiando molto bene...sul resto mi trovi pienamente d'accordo e non a caso io sto cercando di portare avanti questo progetto del movimento, perchè condivido che se andiamo uniti sotto un'unica sigla e organizzazione saremo più efficaci e identificabili...di professori che in corsa potrebbe entrare nel movimento e fornire il loro contributo di autorevolezza, professionalità, competenza ne abbiamo già parecchi, ma capisci bene che in questa prima fase di progettazione non possono entrare per questioni di tempo e impegni personali...ma quando la struttura sarà pronta, sono sicuro che ci aiuteranno e ci forniranno utili suggerimenti per migliorarla e partecipare alle nostre attività...
      Fosse per me io farei entrare tutti in questa prima fase, ma la scelta di altri è stata quella di limitare il gruppo per non creare il caos e la dispersione di energie e di obiettivi (siamo già una ventina e ti assicuro che è tanto difficile andare avanti così)...capisci bene quindi che non si tratta di una scelta elitaria, esclusiva, massonica, ma solo di una scelta di buon senso e di opportunità, ma siccome come ho già detto la struttura non è fissa, granitica e deterministica, ma flessibile, elastica e modificabile ci sarà tempo in futuro per intervenire e suggerire tutti i cambiamenti possibili...
      Per il resto, hai sempre tutta la mia stima per la disponibilità umana e non solo che tu offri a questa causa e da parte mia sai che questa disponibilità è illimitata, perchè credo fortemente in questa battaglia di civiltà e credo che sia decisiva non solo per me, ma anche per i miei figli, i miei nipoti, i bambini che non ho mai conosciuto...qui, o si fa la democrazia o si muore lentamente...e chiudo appunto con il ricordo della bella poesia di Pablo Neruda, si muore lentamente, che potrebbe essere un buon manifesto di tutto quello che non dobbiamo mai diventare!!!

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  5. esiste un libro in cui si narrà la storia di un uomo che nasce e vive in una società distopica in cui leggere è reato, un grave reato. In questo libro - che sicuramente conoscerete bene - i pompieri sono incaricati di incendiare i libri rimasti e di punire coloro che impavidamente ancora si prestano alla lettura.
    In questa società da incubo ci si informa solo attraverso i mezzi televisivi che hanno il compito di lobotomizzare la gente con trasmissioni idiote e asservite.

    In Italia non servirebbe certo uno scenario come quello di Fahreneit 451. Forse Bradbury non aveva in mente questo Paese ma il mondo anglosassone del futuro o il mondo tout court.
    in Ogni caso questo futuro già è in parte compiuto.
    in Italia nessuno legge e la tv idiotizza.
    Un giorno sarà reato persino esprimere un'opinione. sulla libertà di stampa non serve mettere ulteriori gravose leggi, già gli italiani non leggono un ciufolo.
    semmai scoraggiare chi legge.
    la Legge Levi approvata nel settembre 2011 mira forse a questo: scoraggiare la lettura eliminando gli sconti superiori al 15%.
    per quei pochi che ancora leggono libri.

    Tu forse sei ottimista ma io non lo sono. non trovo motivo per esserlo.
    anzi sono pessimista: alle prossime elezioni gli italiani voteranno qualche guru come Grillo o qualche astuto volpone come Renzi e tutto rimarrà come oggi, forse peggio.
    non si governerà e ci si affiderà al Dracula-Monti bis.

    e magari se continui a scrivere ciò che scrivi ti ritroverai dei signori vestiti di nero con elmetto azzurro in capo, incazzati neri e con la voglia matta di spaccarti il muso.
    Oggi c'erano le prove in piazza. Chi porta una divisa e viene lasciato libero di sfogarsi si sfoga.
    agli uomini piace esercitare il potere, li fa sentire uomini. li fa sentire vivi.

    Aldebaran

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    1. Non ho letto il libro, ma ho visto il film di Fahreneit 451...non voglio essere troppo ottimista, ma anche lì se ricordi si creò un gruppo di ribelli che viveva lungo il fiume e imparava a memoria tutti i libri, perchè in qualunque epoca di repressione e oscurantismo c'è sempre qualcuno che si ribella e prova ad aprire altre strade, strade nuove...perchè la Storia non finisce e non può finire così...
      Io capisco sempre tutti quelli che si scoraggiano, perdono speranza, diventano fatalisti (il mondo è sempre stato così e sempre andrà così), ma bisogna sapere che questo è l'obiettivo principale di chi ci governa: avere una massa di pecore ammansite, disperate, scoraggiate da portare con il bastone e la carota dove vogliono loro...quindi, per quanto sia difficile e quasi irrealistico da fare data la realtà deprimente che ci circonda, NON SCORAGGIATEVI, NON MOLLATE, andate lungo il fiume ad imparare a memoria tutti i libri che ritenete utile conoscere e poi tornate fra la gente a diffondere e condividere tutto ciò che sapete o avete imparato...questa è l'unica vera lotta che dobbiamo portare avanti con tutto il nostro impegno per trascinare ancora avanti la Storia...
      Aldebaran hai scelto pure un nome di battaglia magnifico, sei una stella, e quindi cerca di illuminare con la tua luce e la tua grazia chi ti sta accanto: la SPERANZA è un'arma che spiazza tutti e crea vertigine ai nostri avversari che vogliono soltanto esercitare il potere...e poi se verranno con gli elmetti azzurri casa per casa per venirci a prendere, che vengano pure, io sono pronto a resistere fino all'ultimo appellandomi alla carta dei diritti dell'uomo del 1948, mentre se vogliono usare soltanto la forza, allora significa che hanno già perso e perderanno ancora e ancora una volta, perchè hanno più paura di noi...

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    2. Ma no dai, quello sconto serve ad arginare lo strapotere di siti come amazon, che coi loro mega-sconti possibili appunto grazie alla loro mega-grandezza manderebbero in rovina gradatamente prima, e poi di colpo (questa è una piccola citazione da Hemingway, tanto per restare in tema) le librerie ordinarie.
      Del resto a quale governante potrebbe venire in mente di impedire o anche solo di scoraggiare la lettura?
      I libri sono prodotti e come tali "fanno PIL".
      Oltre a ciò, più libri non significa automaticamente più cultura, più consapevolezza.
      Anzi, i libri più venduti (come i film campioni d'incasso) sono molto spesso i più stupidi, o irrilevanti.
      Per aumentare il benessere intellettuale oltre che morale dei suoi cittadini, uno stato dovrebbe agire più che altro sulla formazione, perché una volta acquisita quella anche se un buon libro costa un 15-20% in più io un pensierino ce lo faccio comunque.
      Alessandro

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  6. Apprendo con orrore da questo post che oltre da aver alimentato il surplus dei Paesi Centrali e continuare a pagare il debito inestinguibile stiamo anche contribuendo all'alleggerimento del debbitopubblicoamericano di cui si parla tanto in questi giorni ( le disgrazie non vengono mai sole ). Ho capito bene? E come avviene questo tecnicamente? A proposito come mai questo nuovo tormentone quotidiano del pareggio di bilancio obamiano? Ho trovato questo...molto preoccupante

    Se le accuse repubblicane che il presidente Obama sta guidando l’America sulla rotta «dell’Europa» sono sensate, non si tratta affatto di socialismo, ma dell’austerità finanziaria neo-liberista, stile Grecia. Il suo compito, nei prossimi due mesi, sarà evitare di usare la spesa a deficit per far rivivere l’economia.
    neo-liberisti che Obama ha nominato come maggioranza nella Commissione Simpson-Bowles hanno già lanciato i loro ballon d’essai sostenendo che il governo deve riequilibrare il bilancio tagliando Social Security, Medicare e Medicaid, non reintroducendo la tassazione progressiva. Il mio collega alla UMKC Bill Black, definisce questo il Grande Tradimento. «Solo un democratico può rendere politicamente sicuro per i repubblicani il fare a pezzi quella la rete di sicurezza che loro tanto odiano». (Wall Street urges Obama to commit the Great Betrayal)
    Nel suo primo dibattito con Romney, Obama ha assicurato il pubblico che i due erano d’accordo sulla necessità di pareggiare il bilancio (il suo eufemismo per ridurre Social Security, Medicare e Medicaid). Chiamando ciò «Il Grande Affare», il presidente Obama ha ridefinito i termini orwelliani: è come se George Orwell fosse andato dai pubblicitari.
    L’elicottero di Ben Barnanke, capo della Federal Reserve, volteggia solo su Wall Street, non sul resto dell’economia.
    Wall Street urges Obama to commit the Great Betrayal
    http://neweconomicperspectives.org/2012/11/wall-street-urges-obama-to-commit-the-great-betrayal.html#more-3643

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    1. Contessa, la follia europeista sta contagiando anche gli USA, ma si tratta di una follia molto calcolata, ragionata, voluta dalla classe dirigente americano: in fondo loro invidiano sotto sotto i tecnocrati europei per come sono riusciti a schiavizzarci e verrebbero in qualche modo imitarli, portando l'intero popolo americano a credere nelle scemenze dell'austerità (e non sarò tanto difficile visto il livello medio culturale degli americani ...ed è proprio per questo motivo che paradossalmente noi europei abbiamo più speranze di loro di salvarci, per quanto in questo momento siamo messi oggettivamente peggio di loro...)
      Sulla faccenda del collegamento debito pubblico americano e disastro europeo, mettiamola così: loro non hanno mai avuto un problema di debito pubblico, ma al massimo di debito privato e debito estero...gli americani si indebitano per comprare pure uno spazzolino di denti, poi cosa fanno attraverso i titoli derivati vendono questo debito in giro per il mondo, nella fattispecie alle banche europee...poi all'improvviso si scopre che questo debito è irredimibile, le banche europee subiscono perdite e sono costrette a chiedere aiuti agli stati, che questi sì devono aumentare il debito pubblico per salvare le banche...come per magia il debito privato americano si è trasformato in debito pubblico europeo...
      Ora il problema americano è che il governo e la Fed hanno scaricato una massa enorme di denaro nei conti di riserve delle banche, che è una bomba ad orologeria pronta a scoppiare in ogni momento, ma per il momento se ne sta buona lì oppure transita all'estero...il governo vuole quindi togliere denaro dai mercati interni tagliando la spesa pubblica e aumentando le tasse per due motivi:

      1) Attutire i danni della bomba quando le banche ricominceranno ad investire e a fare prestiti come ai vecchi tempi rilanciando un'altra volta la follia della crescita trainata soltanto dall'indebitamento privato

      2) Togliere risparmi agli americani per creare di nuovo le condizioni affinchè ci sia nella gente di nuovo la necessità di chiedere prestiti per comprare qualunque cosa e soprattutto costringerli ad abbassare le loro pretese sul fronte delle remunerazioni lavorative, in modo da garantire maggiori profitti agli investitori...e quindi tutta questa fobia del debito pubblico viene creata ad arte per fregare il popolo americano...in fondo, loro pensano che se questa montatura del debito pubblico ha funzionato in Europa perchè non dovrebbe funzionare negli USA??? Se ci saranno rivolte e scontri di piazza, gli americani tanto sono messi meglio di noi in quanto a repressione brutale e stato di polizia, no???

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    2. IL QE della FED è una bomba pronta a scoppiare....non capisco questo punto. È pericoloso perché può creare nuove bolle? Non capisco perchè se la gente sarà immiserita e avrà bisogno di prestiti questo dovrebbe attutire l'effetto di suddetta bomba....

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    3. Beh, il debito è sempre meno pericoloso quando viene diffuso invece che concentrato in un unico settore (vedi il caso della bolla immobiliare quanti danni ha fatto...)...chissà, visto il calo dei redditi e le condizioni di miseria in cui versano gli americani, magari il governo intende rilanciare il credito al piccolo consumo, che è tanto caruccio, innocuo: ti indebiti anche per comprare un frullatore, così piccolo capitale di rischio, elevato interesse, debito spalmato su un maggior numero di persone...
      Ma possiamo vedere la faccenda anche dal punto di vista del debito estero: gli USA come sappiamo hanno un elevatissimo debito estero, che sia pubblico (vedi i titoli di stato acquistati dai cinesi) che privato...ora visto che lo zio Ben ha dato i soldi ai privati per consentirgli di rinnovare i loro debiti, non resta che puntare tutto sul debito pubblico per ridurre parte dell'enorme debito estero...e zio Ben la stampante per il debito pubblico non vuole più utilizzarla, perchè sa di avere fatto parecchi danni ed è sempre nell'aria il rischio dell'ipersvalutazione del dollaro...tu pensa cosa succedere se i cinesi invece di investire in titoli americani cominciassero ad investire in titoli brasiliani, australiani, inglesi, norvegesi, portando al cambio i dollari con le rispettive valute, mi sa che ci sarebbe un bel patatrac per gli USA, l'armageddon finale per un'economia già a pezzi...
      Questo per dire che è bello avere la stampante come gli USA, ma bisognerebbe anche saperla usare...se questa viene utilizzata soltanto per creare debito estero, prima o dopo i guai arrivano, perchè il debito quando si accumula e non viene ripagato crea instabilità, una condizione di pace apparente o tregua armata...

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    4. Va bene, piano piano ci arrivo...solo un'altra domanda.Lo zio Ben ha dato i soldi ai privati...intendi le banche o anche i "privati" cittadini e le "private "
      Imprese, insomma alla fine il qe nell'economia ci è trapelato o è servito solo alle banche per pagamenti tra di loro?

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    5. Attenzione ad una cosa: la PBOC non diversifica su altre valute dal dollaro per non causare una svalutazione forzata della divisa americana. Se così facesse, innescherebbe una fuga generalizzata dal dollaro, forzandone una svalutazione che si tradurrebbe in una enorme perdita in conto capitale nel suo stesso portafoglio (dato che i Cinesi investono in dollari, visto che ne hanno in abbondanza data la sua natura di valuta di riserva) con conseguente contrazione monetaria e deflazione interna. E questo la Cina, che è ancora un paese in grande parte rurale e povero, non se lo può permettere!!

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    6. Passata la nottata ho capito perchè era confusa...non hai sempre detto che la moneta di Banca Centrale non può mai uscire dal circuito bancario?
      Come si fa allora a comprarci i frullatori?

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    7. Cara Contessa, in Ammerrrreka fanno così...

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    8. Caro Flavio....mi chiedi troppo! Sono in grado di leggere Dickens in lingua originale senza sforzo, ma l'inglese finanziario....già alla prima frase ero stramazzata! Non mi potresti fare un riassuntino nel nostro idioma nativo? Please.....

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    9. Breve riassunto (anche perchè se traduco tutto l'articolo, ri-stramazzi al suolo per la secondo volta causa: NOIA): a metà settembre 2012 ha dato il via al suo terzo "round" di Quantitative Easing (let. Alleggerimento Quantitativo), cioè in sostanza l'acquisto di MBS in cambio di liquidità (40mld dollari al mese). Così facendo ha permesso alle banche di disfarsi di crediti a rischio, dando loro in cambio quel denaro da riutilizzare in economia per aumentare, traduco letteralmente "la fiducia, inducendo le persone ad investire, assumere, spendere...i nostri acquisti di titoli garantiti da ipoteca (MBS) dovrebbero abbassare le rate dei mutui e metterne pressione al ribasso, creando più domanda per il mercato immobiliare e per il rifinanziamento.". Naturale che il problema qui è appunto, come diceva Piero, che questo è praticamente un voler "invogliare" le persone, o le imprese ad inbitarsi (la Fed presta alle banche fra allo 0,25% circa, quindi nulla, e le banche quindi tenderanno a prestare con tassi "inferiori") attraverso tassi d'interesse bassi. Il problema dell'economia statunitense resta però l'indebitamento privato. Con un debito delle famiglie statunitensi aumentato dal 66% al 135% del loro reddito disponibile nel periodo 1984-2007, a mio avviso non c'è QE (Quantitative Easing) che tenga. O si fanno nuovamente politiche per l'occupazione, oppure i consumi non ripartiranno mai più. Ed è inutile illudersi che tagliando i tassi famiglie ed imprese, già indebitate fino al collo, pensino di accendere ulteriori mutui con lavori che definire precari è dire poco...E fino a quando la liquidità delle banche continuerà ad essere veicolata (come purtroppo ri-accade) verso i dividendi o le fusioni o gli investimenti a rischio (e qui urge riproposizione Glass-Steagall-Act abolito da Clinton), non potremo che rimanere qui a guardare il lento declino della nostra società (europea o americana che sia)...

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    10. Grazie Flavio, gentilissimo. Quindi si, il qe alla fine serve per indebitare ulteriormente gli americani. Rispetto al mio dubbio...forse le banche avendo più riserve possono creare più moneta elettronica? Piero?

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    11. A mio avviso non guardarla da quel lato la questione. Nel senso: Bernanke, che è un banchiere centrale, non vuole far "indebitare" ulteriormente gli americani. Fa il suo lavoro di capo FED, cioè abbassa il costo del denaro (il tasso dello 0,25% significa questo) per dare una scossa, "stimolare" l'asfittica economia (quindi l'acquisto di case attraverso stipula mutui, gli investimenti delle aziende per le migliori produttive, il credito al consumo ecc.). Egli quindi non può far altro che "intervenire" con i mezzi a sua disposizione per tentare di dare una spinta ad una economia, quella Usa, ancora debole (causa recessione UE ora come ora), "sterilizzando" ad esempio le ferite (mutui subprime ad esempio e derivati) del sistema finanziario americano - per noi è una cosa naturale, la banca ce l'abbiamo sotto casa, ma volenti o nolenti sono loro a veicolare l'offerta di risparmio (i nostri depositi) verso la domanda di risparmio (delle imprese, per mutui, ecc.)- e per permettere loro di convogliare questa mole di denaro nell'economia. Questo purtroppo non avviene, o avviene solo in parte...perchè? Perchè i "consumi americani" devono fare i conti con l'elevato indebitamento privato statunitense (chi ha una soglia elevata di debiti, giunto al punto critico tenta di rientrare...risparmiando su tutto), perchè le banche pensano, come ti dicevo sopra, ad investire in operazioni a rischio o fusioni fra società. Cioè l'azione di Bernanke ha due effetti, che i sono i due lati della stessa medaglia: da una parte, fa tutto quello che è in suo possesso per rimettere in sesto il motore americano, dall'altro però, se questo denaro non viene utilizzato adeguatamente, concorre a poter - purtroppo è vero - formare nuove bolle speculative. Ma qui il problema diventa di regolamentazione bancaria (non quindi di banca centrale, perchè quest'ultima fornisce denaro se questo è richiesto, la moneta quindi è endogena, come si dice in gergo tecnico), cioè ritorniamo al discorso del Glass Steagall Act e dell'abolizione separazione fra banche commerciali ed investimento ecc.ecc...

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    12. Contessa, come sempre poni le questioni più giuste e interessanti per risollevare il dibattito, a cui peraltro Flavio ha già risposto egregiamente (complimenti davvero! E come ho fatto già ad altri, faccio anche a te la proposta indicente in diretta che se vuoi un giorno scrivere un articolo su un argomento che ti interessa e ti sta particolarmente a cuore, in questo blog troverai sempre le porte aperte...questa si chiama informazione reticolare o tentacolare, che parte da un punto e poi ne accende altri tramite relazione...sono un polpo insomma!!!)...io aggiungo solo questi elementi, che spero possano servire a chiarire alcune faccende:

      1) "Va bene, piano piano ci arrivo...solo un'altra domanda.Lo zio Ben ha dato i soldi ai privati...intendi le banche o anche i "privati" cittadini e le "private ""
      Lo zio Ben tramite la stampante può accreditare soltanto i conti di riserve di banche commerciali e di investimento, banche d'affari, società finanziarie in genere, quindi assolutamente non privati cittadini...tuttavia c'è da dire che la struttura economica americana è molto diversa da quella nostra europea...le grandi aziende, multinazionali, corporations quando hanno bisogno di soldi e finanziamenti non li chiedono alle banche, come facciamo europei (bank based economy), ma si rivolgono direttamente ad una loro banca o società finanziaria interna per collocare titoli sui mercati finanziari e raccogliere così i soldi necessari (market based economy)...quindi quando zio Ben accende la stampante un pò di soldi anche alle grandi aziende private tramite le loro banche interne...

      2)"non hai sempre detto che la moneta di Banca Centrale non può mai uscire dal circuito bancario? Come si fa allora a comprarci i frullatori?"
      Ho sempre detto che la moneta di Banca Centrale, le riserve, non possono mai uscire dal circuito interbancario perchè in effetti è così...tuttavia le banche quando hanno grandi quantità di riserve e il tasso di riferimento (il costo del denaro) è basso come adesso, si sentono un pò più tranquille e generose a prestare, quando esiste ovviamente la domanda di prestiti da parte dei clienti, aziende o privati che siano (la moneta circolante è sempre endogena come dice Flavio) e sono rispettati i requisti patrimoniali della banca e i vincoli di merito creditizio del cliente...ricordiamo infatti che quando la banca concede un prestito, apre dal nulla un nuovo deposito, crea dal nulla nuova moneta scritturale o creditizia o di banca centrale, ma poi se il cliente comincia a spendere il suo deposito, la banca dovrà utilizzare le riserve per compensare i pagamenti effettuati dal cliente a favore di altre banche...quindi se la banca ha già tante riserve e non deve chiederle in prestito nel mercato interbancario o alla Banca Centrale, si sente appunto più tranquilla e serena a prestare...ecco perchè l'aumento di riserve liquide prodotta dai QE della Fed incide indirettamente sulla maggiore attività creditizia delle banche

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    13. 3)"forse le banche avendo più riserve possono creare più moneta elettronica? Piero?"
      Certo, la risposta è già stata data sopra, quando le banche hanno più riserve hanno maggiore facoltà a creare moneta creditizia, scritturale, bancaria (io non la chiamerei moneta elettronica, per non confonderla con le riserve che sono pure moneta elettronica) tramite la concessione di prestiti e l'apertura di nuovi depositi...tuttavia come ha sottolineato Flavio, l'elevato indebitamento privato americano, l'elevato rischio di insolvenza diffuso, la domanda ancora scarsa di consumi e investimenti, incoraggia le banche ad utilizzare le riserve sul mercato finanziario in operazioni di fusioni, scorporazione, azioni e titoli nazionali ed esteri...quindi gli effetti di impulso e rilancio della cosiddetta economia reale sono abbastanza scarsi e impalpabili, mentre è vero che Wall Street tutto sommato sta reggendo il colpo grazie all'iniezione continua, a cadenza mensile (40 miliardi di dollari), di nuove riserve...

      4) E' vero che la Cina non avrebbe ancora alcun reale vantaggio a favorire la svalutazione del dollaro e di conseguenza dei titoli denominati in dollari, che possiede in grande quantità...tuttavia, con altre manovre, sta cercando in vario modo di uscire dall'accerchiamento e dalla dipendenza dal dollaro, per esempio utilizzando direttamente lo yuan negli scambi commerciali con paesi vicini, come il Giappone o l'India...questo alla lunga potrebbe rendere i dollari mantenuti in riserva meno utili e quindi una maggiore tendenza a liberarsene gradualmente...e lo zio Ben comincerebbe a tremare, perchè si vede che si avvicina il momento ormai imminente dell'esplosione del dollaro!!! Cosa che tutto sommato a noi potrebbe andare bene, perchè a quel punto gli americani comincerebbero a puntare sulla frantumazione della zona euro per ricominciare a riprendere campo e rialzare i tassi di cambio nei confronti dei paesi della periferia, compreso l'Italia...

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    14. bellissima spiegazione, grazie. ....rialzare i tassi di cambio nei confronti...vuoi dire rivalutare il dollaro?

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    15. Beh, diciamo che se i paesi della periferia escono dall'euro e ritornano alle loro monete nazionali, la prevedibile svalutazione di queste ultime farà di fatto rivalutare il dollaro, che avrà maggiore potere di acquisto nelle nostre economie...insomma i merikani per adesso un pò bastonati con il cambio con l'euro potrebbe di nuovo venire in vacanza nelle nostre spiagge...
      Ma soprattutto con la lira, saremmo noi italiani a preferire le nostre spiagge invece dei lidi esotici, ma questo è tutto un altro discorso...

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    16. Caro Piero, ti ringrazio per la considerazione! Ma devo dire che il tuo lavoro qui è già ottimo!! Io mi limito a dare qualche indicazione in merito a quanto so...ti ringrazio ancora e ti saluto!! A presto!

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  7. succedono cose "strane":
    ieri a Milano il Presidente dell'Ecuador Rafael Correa ha tenuto un lectio magistralis alla uni Bicocca davanti ai rettori delle università lombarde

    http://www.unimib.it/open/eventi/Rafael-Correa-presidente-dellEcuador-incontra-i-Rettori-delle-Universita-lombarde/6499155691483036534

    ha spiegato come NON PAGARE IL DEBITO e investire quelle risorse in infrastrutture, sanità e scuola e degli effetti nefasti di una moneta controllata da "altri"

    http://lacittanuova.milano.corriere.it/2012/11/15/quando-i-piccoli-dicono-non-pago-il-debito-la-lezione-del-presidente-dellecuador/

    naturalmente non ne ha parlato quasi nessuno, tranne qualche trafiletto

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-15/lezione-ecuador-default-ripartire-063909.shtml

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    1. Non sapevo della visita di Correa, grazie Zapper...ecco un altro motivo per cui l'Italia non farà la fine della Grecia, perchè studenti e professori universitari si stanno attrezzando, si stanno informando e non sono così sprovveduti come vogliono farci credere...veicolare la protesta soltanto nelle piazze dove viene più facile reprimerla, circoscriverla, contenerla è il vero scopo della classe dirigente, mentre è chiaro che sono stati molto più rivoluzionari ed efficaci i rettore delle università lombarde ad organizzare questo incontro...
      Correa con i suoi funzionari ed esperti di diritto internazionale ha compiuto un vero miracolo trovando gli appigli giuridici per non pagare il debito odioso, però ora deve andare fino in fondo al suo capolavoro diplomatico, economico, politico: eliminare il dollaro e introdurre una moneta nazionale dell'Ecuador!!!

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  8. Eccoli i neomercantilisti che fanno finta di esser di sinistra: Bagnai, Brancaccio, Piero e tutti voi.

    La bilancia dei pagamenti che cavolo c' entra col debito pubblico? Mica siamo uno stato ipercomunista, le importazioni e le esportazioni sono operate da una miriade di privati.
    Il debito pubblico si ha perché le spese DELLO STATO superano gli introiti sempre DELLO STATO.
    Che l' aumento della pressione fiscale danneggi l' economi dovrebbe esser pacifico.
    Sulla spesa, come facciamo ad aumentare la spesa se già siamo indebitari? Dovremmo comunque emetter più debiti qd alto tasso di interesse per sostenere questa nuova spesa.
    E dove sono le prove che un' aumento di spesa, in un paese che ha fià una spesa elevata come il nostro, porti ad un aumento del PIL. superirore all' aumento di debito assoluto che provocherebbe?

    L' Austeruty montiana non è sbagliata. Le balle che raccontate voi peggio di tutto.

    la colpa di questo schifo è solo la nostra lasciate perdere la crisi americana (che abbiamo causato noi) e le banche (che non c'entrano un cazzo).

    finitela di raccontare balle

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    1. Anonimo ti consiglio di leggere le domande di Flavio riportate più sotto e di fornire una risposta, se riesci (anche solo a mente, non c'è bisogno che ci metti al corrente delle tue fantasmagoriche scoperte...perchè noi le abbiamo già fatte da un pezzo...)
      Sul collegamento fra debito pubblico e debito estero (il primo corrisponde circa ad 1/3 del totale del secondo), ti faccio solo alcuni esempi: se i politici del palazzo a cui suppongo tu dai ancora fiducia perchè sono tutti pro-Monti, comprano le BMW invece delle Lancia, oppure i cacciabombardieri americani invece di quelli italiani, secondo te il debito pubblico non diventa debito estero? E se un tedesco si compra un BTP a 10 anni, secondo te questo non deve essere conteggiato nel debito estero? (Rispondi sempre a mente se vuoi...ti fai i tuoi bei disegnini e arrivi all'incredibile conclusione...)
      Il fatto che facendo più spesa in questo periodo ne ricaveremmo un vantaggio in termine di aumento di PIL, quindi di gettito fiscale e rimborso del debito pubblico pregresso, non lo diciamo noi, ma addirittura il FMI che ha calcolato un moltiplicatore fiscale fra lo 0,9 e l'1,7, che diventa ancora più alto per i consumi governativi correnti rispetto a quelli in conto capitale: significa che se lo stato spende 100, il PIL si alza fra 90 e 170, e su quel PIL maggiore lo Stato potrebbe incassare più tasse dirette e indirette...non solo, ma è possibile che la crescita farebbe abbassare i tassi di interesse a cui siamo costretti a finanziarci oggi, con tutti i benefici che ciò comporta in termini di risanamento del bilancio pubblico, visto che come ormai risaputo l'aumento della spesa pubblica e quindi del deficit è dovuta solo al pagamento degli interessi, perchè da almeno vent'anni produciamo avanzi primari con una certa continuità (io ho scritto che ormai questa storia degli interessi in Italia la sanno anche le pietre, ma non vorrei mai alludere che tu sia un sasso...era solo un'iperbole, anche se qui prima di parlare per iperboli dovremmo fare un bel ripasso di tabelline....)

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  9. 1) sai cosa significa avanzo primario? Lo sai che l'Italia è vent'anni che è in questa condizione?
    2) sai quantificare la spesa per interessi di questi ultimi 20anni (cfr. tavole ISTAT)? e la sua incidenza sul debito pubblico complessivo italiano?
    3) sai che il debito pubblico è, in soldoni, debito dello Stato verso i cittadini che usufruiscono dei suoi servizi? E che se lo Stato risparmia sui servizi da erogare ai cittadini, per ripagare gli interessi di cui sopra, finisce per impoverirli?
    4) capisci che se uno Stato importa più beni di quanto esporta, viene a crearsi un flusso di ricchezza che dal paese importatore segue la via dell'estero?
    5) hai letto l'ultimo paper FMI in cui si afferma che, in questa congiuntura, ogni taglio di spesa da 1 euro produce un calo di PIL che da dagli 0.9 agli 1.7euro?
    6) hai capito che è proprio l'AusterUty montiana ad aver causato questo?
    ANSA: "Il terzo trimestre 2012 è il quinto consecutivo in cui si registra un calo congiunturale del Pil...". Se la risposta è no a tutte queste semplici domande, è meglio se ritorni agli ameni luoghi da cui sei venuto.

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    2. Piero, al punto 4 dovevo scrivere "che se un sistema paese importa", invece mi è venuto fuori "Stato" nella foga ed ho sbagliato termine (perchè sennò si fa confusione fra Stato inteso come "debito pubblico", mentre invece sistema paese (Pubblico+Privati) da meglio l'idea di come nasca il debito estero)...dipende chi intendi per "diretti interessati"... se parliamo di chi ci governa, stiamo freschi. Loro sanno benissimo quello che sta accadendo, cioè il loro fine è questo. Risucchiare ricchezza dai cittadini italiani, ed americanizzarne il sistema welfare, del lavoro e del risparmio (elite pro-Bundesbank che tessono le fila nascono infatti all'ombra scuola di Chicago, con annesse simpatie dell'oligarchia finanz-capitalista post '29 Usa verso il nazismo). E, cosa non meno importante, mettere in ginocchio il sistema produttivo italiano al fine di acquisirne le proprietà rendendoci utile fabbrica "cacciavite"...Oh, in merito al moltiplicatore fiscale, oggi è uscito un bell'articolo sul Sole24ore a firma Gawronski-LaMalfa http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-11-15/scelta-neokeynesiana-063949.shtml?uuid=AbU0I32G . Non ne condivido la conclusione, ma i dati sono interessanti sull'effettivo peso recessivo imposto dalle politiche suicide di Monti...

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    3. 1. non me ne frega niente di cosa vuol dire avanzo privato. il debito pubblico in Italia c'è da un sacco di tempo. almeno dagli anni '70 e infatti da quegli anni siamo in recessione.

      2. a questo punto non so risponderti

      3. su questo posso risponderti. il debito pubblico è quando lo Stato spreca, chiede soldi e si indebita. Uno Stato veramente virtuoso e ricco non potrà quindi mai avere più del 10-12% del debito pubblico in rapporto al pil. trovami un solo Paese ricco e industrializzato che abbia un debito superiore al 10%. ovviamente non è solo questione di Stato. quando anche il cittadino spende più di quanto può permettersi allora il debito pubblico aumenta.

      4. su questo punto ti do ragione. e quindi?

      5. qui non ho capito

      6. Monti utilizza un ragionamento chiaro. bisogna far ripartire la produzione e spingere la gente a consumare e quindi tassa le industrie e i consumatori esortando così a riprendere a consumare. il suo è un ottimo lavoro.
      difatti il debito pubblico è in costante diminuzione e il pil sta crescendo.

      il resto è demagogia spiccia da sovietici


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    4. AVANZO PRIMARIO non avanzo privato...

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  10. Certa gente approfitta dell'ambiguita delle parole, ma questa puo essere risolta.
    Quindi da oggi in poi definisco:

    QMC (quantità di moneta circolante o a credito) : la quantità di moneta creata dallo stato e distruibuita nel suo sistema (quello che erroneamente viene chiamato DEBITO pubblico)

    QMD (quantità di moneta a debito) : la quantita di DEBITO privato di un'azienda verso un'altra azienda. Questo riguarda SOLO il settore privato. Solo gli enti privati devono avere un pareggio di bilancio dato che non POSSONO creare moneta dal nulla come fa invece lo stato. Le entrate di un ente privato dipendono solo da una "bilancia commerciale" diversamente dallo stato. (questo è il vero debito)

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  11. "5) hai letto l'ultimo paper FMI in cui si afferma che, in questa congiuntura, ogni taglio di spesa da 1 euro produce un calo di PIL che da dagli 0.9 agli 1.7euro?
    6) hai capito che è proprio l'AusterUty montiana ad aver causato questo?"

    Esatto. Ma vuoi che uno del livello di Monti non le sappia già perfettamente queste cose?
    Vuoi che uno come Draghi, che nella tesi presentata con Federico Caffè aveva detto che l'euro era una pessima idea, non lo sappia già?
    Attenzione ragazzi che questo non è un problema economico ma è un disegno vecchio di quarant'anni il cui fine è lo svuotamento della democrazia; il conflitto sociale inevitabile che seguirà e forse anche le guerre, saranno funzionali a perpetuare lo stato di eccezione in nome del quale sospendere per sempre la democrazia e i diritti dei cittadini.
    Leggetevi il capitolo scritto da Samuel Huntington nel 1975 in questo libro della Trilateral Commission e capirete di cosa parlo. Se non avete tempo leggetevi solo a pagina 113 "Conclusion: toward a democratic balance" (3 pagine) in cui "balance" in realtà significa (ovviamente) limitazione (a chi interessa nel saggio di Michel Crozier dello stesso libro ci sono delle considerazioni interessanti sugli intellettuali)

    http://www.trilateral.org/download/doc/crisis_of_democracy.pdf

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    1. CS, sono pienamente d'accordo con te. Non ci sono errori. Come ho scritto poco più su a Piero, stanno imponendo a noi Europei il Washington Consensus che il Sudamerica ha rifiutato negli ultimi anni. Americanizzare i sistemi pensionistici, precarizzare, togliere di mezzo lo Stato con i pareggi di bilancio inseriti in Costituzione significa sostanzialmente distruggere il suo ruolo di intermediario finanziario, liberando così ulteriori risorse da utilizzare per creare nuove e ben più pericolose bolle speculative. Il fine è questo. Ed andrà a creare nuova instabilità. Senza lavoro, l'uomo non trova più scopo nella società post-industriale, e la deriva violenta non potrà che essere il naturale sbocco per una massa di disadattati che non avranno di che da vivere... il rischio è questo purtroppo...

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    2. Se c'è un moltiplicatore keynesiano c'è anche un de-moltiplicatore, ovvero la controparte negativa.
      "Austerità espansiva" è semplicemente un ossimoro.
      C'è chi lo dice da sempre, e chi comincia adesso, così, magari solo per poter dire domani:"anche io l'avevo detto".

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    3. Infatti i dati sui "miglioramenti" greci dovuti al fiscal multiplier reverse sono agli occhi di tutti ... l'austherity pan-Europea infine causa questo in Italia . E, rendiamoci bene conto che dobbiamo ancora arrivare all'austherity vera e propria nel nostro secondo partner commerciale europeo...la Francia...

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    4. ...La Francia...e lì non battono le pentole come nei cacerolazos, lì non spaccano vetrine e bancomat...lì ritirano fuori la Louisette e la mettono a Place de la Concorde con operatività immediata.

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  12. Il referendum contro il nucleare è stato una autentica catastrofe, perchè ha sancito definitivamente l'appartenenza dell'Italia al novero delle Nazioni del Terzo Mondo, almeno dal punto di vista tecnologico-produttivo.

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    1. Una catastrofe! Quasi come Fukushima.

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    2. I Giapponesi non la ritengono, evidentemente, una catastrofe dato che hanno riattivato due reattori su tre.
      Viceversa, i Tedeschi hanno deciso di stoppare il loro programma nucleare e l'effetto è stata l'inaugurazione di un megamostro a carbone da 2,2 GW di potenza.
      Questa è una catastrofe, altro che.
      Prima di Fukushima le centrali in costruzione al mondo erano 45, oggi sono 60.
      Però noi Italiani abbiamo il brutto vizio di pensare di essere sempre i più furbi di tutti..

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    3. Cyrano..

      i giapponesi hanno disattivato tutte le centrali e su 100 reattori ne hanno riattivato 2. secondo te perché non li hanno riattivati tutti?
      poi spiegami perché molti Paesi Europei tra cui la Germania entro il 2016 inizieranno le procedure per smantellare le centrali.
      rispondi alle domande che uno ti pone invece di fare spot elettorali pro-nucleare.
      domandati anche se in Italia - con appalti in mano alla mafia - ci sarebbe la sicurezza di non costruire centrali veramente sicure.

      ricordati che in Italia quando piove si allaga tutto. sicuro che sia il caso di costruire 4 o 5 centrali?

      inoltre: per il fabisogno energetico italiano e per non dipendere dall'estero ce ne vorrebbero almeno 30. I soldi ce li metti te?

      io comunque sono fiducioso: prima o poi i troll come te si stancheranno di scrivere scemenze in questo blog. del resto la rete è vasta. prima o poi approderete ad altri lidi.

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    4. I Giapponesi hanno 58 reattori attivi, esattamente quali hanno disattivato?
      La Germania non smantella nulla, semplicemenmte sostituisce le nuove centrali con centrali a carbone.
      Le insinuazioni ed offese, infine, te le puoi infilare dove non batte il sole.
      O mi rispondi con dati quantitativi, oppure chiudi la fogna.
      Grazie.

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    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    6. Una semplice mossa politica, come dimostra il fatto che durante l'estate 2 reattori sono stati riattivati
      http://www.ilpost.
      it/2012/06/16/il-giappone-riattiva-due-reattori-nucleari/
      In ogni caso, Noda ha già deciso di riattivare gradualmente l'intero parco elettronucleare
      http://www.greenstyle.it/il-giappone-riattiva-le-centrali-nucleari-al-via-reattori-3-e-4-di-oi-10202.html
      Credo che la decisione sia intervenuta quando ha visto l'effetto delle importazioni sulla bilancia dei pagamenti.
      In ogni caso, puoi continuare ad insultare, oppure mi spieghi esattamente quale politica energetica dovremmo seguire come italiani dato che il nucleare non ci piace, i rigassificatori non ci piacciono, il carbone non ci piace, ecc...

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    7. Anonimo, ho cancellato e ripulito il tuo commento perchè se giusto e condivisibile (almeno secondo me, che non credo al fatto al nucleare e lavoro pure nel settore delle rinnovabili..) nei contenuti, è altamente volgare nella forma...possibile che non si riesca a dialogare in modo civile e garbato con chi la pensa diversamente da noi??? Possibile che non capite che portando avanti le vostre tesi giuste in questo modo, rischiate poi di mettervi dalla parte del torto??? Possibile che vi debba sempre controllare a vista perchè non siete capaci di portare avanti un dibattito civilmente ed educatamente???
      Mi scuso con Cyrano, che è una persona garbata, educata e non un troll, che ha sempre sostenuto con estrema lucidità le sue ragioni senza insultare nessuno e quindi merita tutto il mio rispetto per la serietà e maturità con cui affronta il dibattito...
      Entrando nel merito, io non so quante centrali abbia riattivato il Giappone e cosa intenda fare nel prossimo futuro, ma è indubbio che per me la questione del nucleare non vada solo affrontata in termini di profitti immediati e costi vivi, ma anche di costi collaterali immediati e figurati futuri: il problema dello smaltimento delle scorie non provoca soltanto un costo vivo immediato, ma anche un gigantesco costo figurato futuro...quanto costerà infatti alle generazioni future gestire le scorie stoccate nel sottosuolo o in fondo al mare??? Quanti costi collaterali affronta un paese quando avviene un qualsiasi incidente, in termini di salute umana, contaminazione dei cibi e dell'ambiente??? Insomma il calcolo non può essere solo in termini semplicistico di produzione, il nucleare mi costa poco e quindi va bene, ma anche in termini di costo-opportunità calcolando quanto perdo complessivamente evitando di seguire altre strade...inutile ribadire che le tecnologie attuali di produzione di energie rinnovabili hanno ormai raggiunto un elevato grado di efficienza, e con un buon mix di fonti rinnovabili (comprese le politiche di risparmio energetico) e un rinnovamento della rete di distribuzione si potrebbe tranquillamente a fare a meno del nucleare...anche qui, così come la faccenda dell'euro, si tratta di una scelta soprattutto politica e non solo economica...
      Scusandomi ancora con Cyrano per l'increscioso incidente "diplomatico", spero che in futuro il dibattito su temi così delicati e decisivi possa continuare su questa linea di dialogo aperto e costruttivo, che contenga e valuti serenamente tutti i punti di vista, anche quelli che apparentemente contrastano con le nostre idee e convinzioni...

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    8. Da Anonimo a Cyrano: comunque i reattori sono 54 e sono stati spenti come puoi leggere (se sai leggere) qui

      http://www.repubblica.it/ambiente/2012/05/05/news/giappone_dopo_42_anni_non_ci_sar_pi_energia_atomica-34487669/

      dovrebbero bastarti come dati.

      buona sera

      ah dimenticavo. sostituire le centrali atomiche con centrali a carbone vuol dire - appunto -abbandonare il nucleare per tornare ad un altro tipo di energia.

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    9. Cyrano, però anche tu mi deludi, quella chiusura "chiudi la fogna" non è da te...fair play please!!! Per il momento vi beccate entrambi un virtuale cartellino rosso e andate sotto la doccia...ma possibile, che invece del moderatore debba fare l'arbitro???

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    10. Grazie Valerio.
      Entriamo allora finalmente nel merito, cosa che volevo fare da subito.
      Se vuoi dopo parliamo del non-problema delle scorie, ma dato che hai parlato delle cosiddette rinnovabili, mi preme concentrarmi su quelle.
      Non su tutte ovviamente (l'idroelettrico è fantastico) ma quelle che derivano direttamente o indirettamente da Sole (eolico e fotovoltaico nella fattispecie).
      Queste sono, saranno sempre ed indipendentemente dalla tecnologia affette da tre gravissimi problemi:
      1) Intermittenti
      2) Diluite nel tempo
      3) Diluite nello spazio
      Dato che sei un ingegnere immagino che tu preferisca una seppur sommaria quantificazione.
      Prendiamo il fotovoltaico:

      INTERMITTENTI
      Il picco della domanda elettrica in Italia è alle 19 dei mesi invernali per circa 15 minuti ed è pari a circa 60GW.
      Indi, alle 19 dei mesi invernali, dobbiamo avere in rete 60GW non fotovoltaici perchè il sole non brilla a quell'ora.
      In tutti gli altri momenti la potenza richiesta è minore, ergo ogni aggiunta fotovoltaica è ridondante.
      Certo, di solito a questo mi si risponde che possiamo accumulare l'energia prodotta di giorno ed usarla di notte, ma in realtà
      DILUIZIONE NEL TEMPO
      In un annno ci sono 8760 ore.
      Un kW elettronucleare eroga in un anno 8000 kWh di energia, uno fotovolotaico in Emilia Romagna (dove scrivo io) circa 1000. All'equatore (punto di massimo irraggiamento) circa 2400.
      Il confronto non regge.
      Certo, potremmo compensare il minor fattore di carico installando pannelli in modo più che proporzionale alla potenza nominale.
      Chessò, 8 kW per ottenere la stessa energia che otteniamo da 1 kW elettronucleare (o termoelettrico, o idroelettrico).
      Certo, potremmo farlo peccato che
      DILUITA NELLO SPAZIO
      A mezzogiorno, con cielo limpido d'estate la potenza incidente al suolo è ridicola: 1kW/m2 di media.
      Quindi, a mio giudizio, puntare sul fotovoltaico è un'allucinazione.
      Una bellissima allucinazione ovviamente, dato che è affascinante l'idea di questa sorta di equilibrio con le forze della natura.
      Ma irrealizzabile.
      E, (ma questo sarebbe un discorso troppo lungo) sostenuta da gente abbastanza discutibile per motivi abbastanza discutibili sfruttando la buona fede di tutti quelli che sono seriamente preoccupati per i problemi dell'ambiente.

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  13. Germania, Olanda, Danimarca e non ricordo quanti altri Stati hanno deciso di ridurre il nuclerare e quindi di uscirne (la danimarca già è uscita) nei prossimi anni.

    Tutti Paesi del terzo mondo?

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    1. Quello che si annuncia è un pò diverso da quello che si fa.
      Gli unici coerenti in effetti sono i tedeschi, ma appunto il prezzo da pagare sarà troppo alto.
      Dopo quel megareattore, il pòiano prevede la costruzione di altri 22 in 10 anni.
      Io non ci sto.

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    2. tu non ci stai! chi sei tu? domanda semplice: hai tre opzioni.

      1. Un troll da strapazzo
      2. un contestatore d'accatto che gira per i blog a scrivere idiozie
      3. un perditempo in crisi d'identità.

      scegli tra le tre. Non si vince nulla ma almeno sarai coerente con te stesso.

      Elimina
  14. Concordo con CS e vorrei lasciare un video che forse...
    Grazie a tutti , e non e' SPAM certamente.
    https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=p8P9ig6gNak
    Leonardo IL_CECCHE

    RispondiElimina
  15. Caro Piero,

    Visto che hai esortato a fare proposte su logo e nome della nuova entità, stasera tornando a casa mentre guidavo in mezzo al traffico mi sono messo a riflettere ed ho partorito il seguente topolino. Una volta a casa è elaborato anche il logo ma l'immagine ahimé non sono riuscita a caricarla.

    P Partito o Progetto
    A Antropocratico o Antropocrazia
    X = I Italiano o Italiana
    C Comunità e popoli
    S Sovrani

    E' solo una proposta di buona volontà. Per chi non comprendesse significato ed il contenuto del termine Antropocrazia, lascio questo link:
    http://www.antropocrazia.com/bellia/ngb/capiantro.htm

    A presto ed un saluto,
    Elmoamf

    RispondiElimina
  16. Nome del movimento:

    Italia del Popolo

    RispondiElimina
  17. Ciao Piero,

    Ti riporto questa notizia che ho appena terminato di leggere:
    Palermo scontri studenti polizia: sassi e cariche, 3 feriti
    http://www.wallstreetitalia.com/article/1460156/tensioni/palermo-scontri-studenti-polizia-sassi-e-cariche-3-feriti.aspx

    Un saluto,
    Elmoamf

    RispondiElimina
  18. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Y7xXXyyCC1E
    Questo Avvocato ha qualche cosa di molto interessante da dire....
    Se vi va ascoltatelo. Grazie a tutti,a Piero in particolare.
    Leonardo IL_CECCHE

    RispondiElimina
  19. Caro Piero,

    Perdonami l'afflato, condivido i tuoi "freni" sull'eccesso di frenesia da risultati richiamati con il buon CS. Rimane, però ed ahimé, un'istanza non risolta ed in sospeso. Ossia quella di non menar il can per l'aia. Ora, sinceramente, ti dirò che questi son giorni topici. Un certo malessere aleggia infido tra i banchi, i ranghi, le lenzuola, sotto i tappeti. Capisco le lungaggini burocratiche come intendo che non ci si possa affidare pedissequamente ad altri per la lotta contro i soprusi nei confronti della dignità umana. Se, però, seriamente ti stai o vi stiate facendo portavoci di un movimento di resistenza... gli indugi risultano quantomeno inopportuni. E non perché io personalmente voglia correre. Semplicemente per un fattore di credibilità. Se vorrai contattarmi poiché mi rendo disponibile la mia mail potrai facilmente trovarla. Non sono qui per farmi pubblicità ma solo per mettere un mattone nel muro. In questo mi rispecchio un poco in CS. La staticità può rivelarsi un "cattivo pagatore" come un "negativo messaggero" od un "presagio nefasto". Ben venga la riflessione e l'analisi. Ben venga l'attivismo personale. Se però viene a mancare la condivisione ed il progetto e l'amicizia e la passione allora ci ritroveremmo di fronte al solito matrimonio fallito.

    Con affetto,
    Elmoamf

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  20. E' la prima volta che intervengo e faccio i miei complimenti a Piero per la chiarezza espositiva e gli articoli sempre ben documentati. Non so se può servire ma sul sito della CDP nella sezione Media, ho trovato la risposta della stessa relativamente all'acquisto di titoli dalla BCE... http://www.cassaddpp.it/static/upload/ris/risposte-cdp-a-report_untesorodicassa1.pdf
    28)La Cdp può interagire con la Bce al pari delle altre banche? Può
    prendere fondi a prestito dalla Bce? CDP non è una banca, ma è
    soggetta a uno speciale regime di vigilanza della Banca d’Italia. Alla
    liquidità BCE possono accedere anche istituzioni finanziarie diverse dalle
    banche, come le Casse depositi e prestiti: lo ha fatto la Cassa francese e
    lo abbiamo fatto noi.
    29)La Cdp ha comprato titoli di stato italiani? Se sì, per comprarli
    ha utilizzato i fondi Ltro? Si, li ha acquistati, sia di recente sia in
    passato, per esigenze di tesoreria (ossia, non per interventi straordinari
    a favore della riduzione del debito pubblico, ma per opportunità
    gestionale di CDP), utilizzando risorse di vario tipo, tra cui recentemente
    anche la liquidità BCE
    30)Il Governo potrebbe utilizzare la Cdp per comprare Btp, al fine di
    abbassare lo spread? No, il governo non può “utilizzare” CDP. La CDP viene gestita dai suoi organi statutari. Al punto 38 si precisa inoltre che la CDP come qualsiasi spa, è autonoma nelle scelte (anche dal Tesoro) e il consiglio d'amministrazione rende conto solo agli azionisti del suo operato.
    Anche se ha maggioranza pubblica, sembra che l'indipendenza la renda a tutti gli effetti un soggetto privato con il fine di remunerare gli azionisti. Un altro successo delle politiche neoliberiste che minano da anni la nostra democrazia.

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  21. Ha ragione il prof.auriti la proprietà della moneta spetta al popolo all.atto dell.emissione ..le banche pubbliche devono separare il fine della spesa :banca privata per la spesa privata e la banca pubblica per la spesa pubblica senza debito ...ai politici che spendono più del dovuto o richiedendo denaro più del fabbisogno basterebbe solo la certezza del reato penale.chi sbaglia in galera

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  22. Finanziamento di prestito di denaro tra Privato
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