venerdì 12 luglio 2013

L’ALTRA FACCIA DELLA MONETA: L’UNICO MODO PER FARE ECONOMIA ATTIVA PER I CITTADINI


Dopo due settimane di fitti colloqui, incontri, convegni, conferenze, progetti editoriali è giunto il momento di tirare il fiato e fare un breve bilancio di ciò che ho visto e sentito un po’ in giro: l’Italia c’è, la Sicilia si muove, gli italiani stanno iniziando a capire, ma hanno le idee ancora piuttosto confuse e urgente bisogno di metabolizzare tutte le novità che gli stanno venendo addosso in questo ultimo periodo. E vorrei vedere dopo trent’anni e passa di lavaggio del cervello e propaganda di regime degna delle peggiori dittature: debito pubblico, inflazione, svalutazione, potere d’acquisto dei salari, mutui, tassi di interesse, costo della benzina e delle materie prime, posizione geopolitica dell’Italia all’interno dello scacchiere internazionale. I loro dubbi e le loro domande su un eventuale scenario di uscita dall’euro e recupero della sovranità monetaria e politica nazionale sono quasi sempre le stesse. Ma il fatto che la gente si faccia assalire dai dubbi è già qualcosa: il dubbio è spesso un chiaro sintomo di risveglio, volontà di ricerca e desiderio di consapevolezza. Senza dubbio non esiste alcuna verità, sia essa economica, scientifica o filosofica.


Tuttavia la mia sensazione quando qualcuno mi chiede la solita domanda sui costi e benefici dell’uscita dell’Italia dall’euro è quella di parlare ad uno schiavo con le catene alle caviglie che ha davanti una scodella riempita di scarti e frattaglie: invece di pensare a quanto cibo avrai domani nella scodella, non sarebbe meglio cominciare a preoccuparti di quelle grosse catene di ferro che ti impediscono di essere libero? Non che il cibo non sia importante, ma sei sicuro che vivere per sempre con gli scarti della cena del padrone sia meglio che cominciare a cercarti da solo la frutta, i semi, la selvaggina nel bosco? Come si può pensare a mangiare quando sull’altro piatto della bilancia ci stiamo giocando la nostra libertà di popolo? E’ meglio un uomo libero a pancia vuota o un malnutrito in catene? Capite bene che disquisire di costi e benefici, discorso utilitaristico comunque da fare, quando qui si sta parlando di libertà politica-economica e autodeterminazione democratica di una nazione risulta agli occhi di un disincantato idealista come me una questione abbastanza risibile. Con pazienza mi metto a snocciolare numeri, grafici, tabelle, ragionamenti ma nel mio intimo penso: “questi ancora non hanno capito un emerito c… di quello che ho detto prima”.