venerdì 30 novembre 2012

SPESA PUBBLICA, CASTA, CORRUZIONE: ECCO COME FUNZIONANO LE COSE NEL PALAZZO


La complessità spesso spaventa e pur di non guardarla dritta in faccia e capire quanto è profondo e difficile il cammino che porta alla verità, preferiamo trincerarci dietro facili semplificazioni: la spesa pubblica improduttiva, la casta spendacciona, la corruzione. A volte queste semplificazioni sono necessarie per non appesantire troppo il discorso e rendere scorrevole il ragionamento, altre volte invece rischiano di farci precipitare verso la più assoluta vacuità. Deragliamo facilmente dalla giusta direzione, sbagliamo il bersaglio. Un’analisi molto più accurata di ciò che succede negli ingranaggi dell’amministrazione pubblica, come quella proposta dall’ottimo blog Orizzonte48, ci mostra invece come con prudenza, lucidità, competenza si possa aprire un varco di luce all’interno del palazzo e una volta capiti alcuni suoi meccanismi, distorsioni, cominciare ad avere meno paura di quella complessità che tanto ci spaventa. La sensazione di sospensione e disorientamento che ho avuto io leggendo questo articolo tutto d’un fiato è stata molto simile a quella fuga onirica e surreale che si prova leggendo i libri di Kafka (il Processo e il Castello in particolare). Vi consiglio di leggere con attenzione questo articolo, magari a pezzi, a piccoli sorsi, per assimilarlo e metabolizzarlo bene. Ne vale la pena. E’ un arricchimento in tutti i sensi.


Dopo aver perso molto tempo utile dietro vani tentativi di dare forma e sostanza ad un Movimento Democratico Aggregante per la riconquista della sovranità nazionale a tutti i livelli, mi sono accorto amaramente che forse ancora è troppo presto, è prematuro perché si creino solo le basi per la nascita di un simile Movimento. Nei prossimi mesi vedrete sfilare davanti a voi tanti carrozzoni elettorali colorati di arruffapopoli al grido di: “Sovranità Monetaria! Fuori dall’euro! Piena Occupazione! Noi siamo i giusti! Noi siamo i vincenti! Noi siamo l’Italia”. Ma per esperienza personale e diretta vi dico che all’interno di questi Movimenti c’è il vuoto più assoluto, nessuna percezione reale della complessità dei problemi che ci troviamo ad affrontare, solo slogan accattivanti, emotività allo stato puro, fanatismo della peggiore specie e la foga, la fretta, l’affanno di conquistare qualche poltrona in parlamento. Per non parlare poi dell’opacità mostruosa con cui vengono gestiti i processi decisionali interni, il flusso di denaro, la selezione della presunta classe dirigente, la condivisione dei metodi e delle regole, la contraddizione di termini nel voler combattere il sistema oligarchico e privatistico che ha imposto dall’alto l’Unione Europea ai popoli senza chiedere mai la legittimazione democratica dei cittadini riproducendo esattamente al proprio interno i suoi stessi vizi di forma: tutto viene calato dall’alto, lavorando sulla pressione e il ricatto psicologico, in nome della continua eccezione alla regola, alla forma, al metodo perché i tempi sono stretti ed è talmente tanto importante il nostro obiettivo che qualche accelerazione è d’obbligo. Vi ricorda qualcosa questo modo di fare e di pensare?

lunedì 26 novembre 2012

IL MOVIMENTO DEMOCRATICO ANTI-EUROPEISTA SI ARRICCHISCE CON UN NUOVO BLOG


Cosa vi dice la parola Quarantotto? Una data, forse? Un richiamo ai moti risorgimentali del 1848? L’evocazione ad un’epoca di tumulti e sommosse di piazza? Fuocherello. In realtà il nome del nuovo blogger Quarantotto, a cui diamo il benvenuto e che ci aiuterà a capire ancora meglio e in profondità la complessità degli eventi che siamo chiamati a fronteggiare ed interpretare, si riferisce alla data del 1° gennaio 1948, giorno in cui entrò effettivamente in vigore la nostra beneamata e tanto sconosciuta Costituzione Italiana. Il suo nuovo blog Orizzonte48 si prefigge infatti di colmare quel vuoto di informazione, comunicazione e divulgazione che riguarda appunto l’analisi economica del diritto (costituzionale, europeo, fiscale e pubblicistico in generale), in modo da avere un punto di riferimento in materia istituzionale di altissimo livello. Nel mio piccolo, io cercherò di promuovere per quanto possibile la diffusione del blog Orizzonte48, sia perché ho avuto modo di conoscere meglio la statura, la serietà, la competenza, la professionalità del suo autore, sia perché riconosco che a livello giuridico-istituzionale abbiamo ancora parecchi passi avanti da fare. Senza avere chiari i limiti e gli orizzonti del diritto costituzionale e internazionale difficilmente riusciremo a rendere credibili e attuabili tutte le proposte e le istanze del nascente Movimento Democratico Anti-Europeista, che spontaneamente sta nascendo e si sta creando nella rete.


In questi ultimi giorni io sono stato assente perché impegnato a cercare di dare una forma e un contenitore concreto al Movimento, cosa che potete capire non è di facile realizzazione: sono così tante le sfumature e le declinazioni del Movimento che cercare di contenerle tutte è praticamente impossibile. Dovendo scegliere alcune direttrici fondamentali che abbiano solo lo scopo di aggregare, includere e non di escludere, abbiamo deciso dunque di puntare su due istanze che formino la base comune, le fondamenta da cui partire insieme e su cui non ci possono essere tanti dubbi: la sovranità monetaria e la democrazia partecipativa. Il programma politico-economico, che presto vi proporrò nella sua ultima versione, sarà molto più complesso e comprenderà inizialmente 10 punti, che possono poi essere ampliati, modificati, aggiornati, rettificati in qualsiasi momento secondo quelle che sono le migliori istanze e proposte degli attivisti del Movimento. Nei prossimi giorni vi coinvolgerò anche per quanto riguarda la scelta del nome e del simbolo da utilizzare in campagna elettorale, dato che le proposte si sono ridotte praticamente a due e gli elaborati sono attualmente in mano ai grafici, che stanno preparando le bozze da cui poi si dovrà ricavare la versione definitiva, in base anche alle vostre reazioni e ai vostri suggerimenti. C’è parecchia carne al fuoco insomma e malgrado il madornale ritardo sul ruolino di marcia per arrivare alle prossime elezioni (anticipate non a caso al 10 marzo per impedire che le forze realmente attive e propositive del paese abbiano il tempo materiale di aggregarsi), noi confidiamo ancora di presentarci con una nostra Lista Civica Nazionale. Con tutti gli ostacoli e le difficoltà che ciò comporta e comporterà e sapendo anche che il nostro orizzonte temporale sarà molto più ampio delle prossime elezioni, perchè "tecnicamente" prima o dopo il nostro momento arriverà. Il vostro aiuto, sostegno e supporto in questo caso sarà determinante per accelerare il processo di transizione e favorire il successo dell’intero progetto.

venerdì 16 novembre 2012

IL MOVIMENTO DEMOCRATICO ANTI-EUROPEISTA CONTRO LA VIOLENTA DITTATURA DEI TECNOCRATI

Scrivo di getto, d’impulso, dopo avere visto e rivisto le immagini degli scontri e delle violenze che hanno insanguinato l’Europa durante le manifestazioni di protesta e gli scioperi di mercoledì scorso, 14 novembre. In questo sito potrete trovare un buon archivio fotografico per capire quello che è successo. Si tratta nella maggior parte dei casi di ragazzi, giovani studenti, adolescenti manganellati a sangue dalla polizia per il solo fatto di aver voluto manifestare la rabbia e l’inquietudine per il loro futuro negato e vilipeso. Dall’Italia, alla Spagna, alla Francia, alla Germania, alla Grecia, a Malta, tanti ragazzi, lavoratori, comuni cittadini sono scesi in piazza per dire no alla dittatura europeista e tecnocratica che sta massacrando le democrazie e i popoli del vecchio continente. Ufficialmente la propaganda di regime ripete fino allo sfinimento che le manifestazioni sono state soltanto contro le politiche di austerità, facendo intendere che basterebbe alleggerire un po’ la morsa del rigore fiscale è tutto in Europa potrebbe riprendere a pacificarsi e a prosperare. Non è così. L’Austerità è un principio fondante con cui i tecnocrati hanno progettato questo mostro giuridico-economico-istituzionale chiamato eurozona. L’euro come moneta è nato per essere austero, scarso, sottratto dalle mani legittime del popolo sovrano per essere consegnato agli artigli feroci dei banchieri rapaci. Questo è l’euro, mentre tutto il resto, gli Stati Uniti d’Europa, la moneta unica come strumento di pacificazione dei popoli, la fratellanza universale, sono solo menzogne inventate ad arte dalla propaganda per infinocchiare i fessi.


Non so quanti ragazzi manganellati per strada avessero chiaro questo concetto: per liberarsi dall’angoscia che li opprime non serviva andare in piazza per gridare tutta la loro rabbia. Non serviva sfilare con gli striscioni e intonare slogan contro la polizia o il governo ladro. I loro aguzzini non sono i poliziotti, poveri cristi anch’essi che hanno confuso lo stipendio e la sicurezza economica con l’unico valore che abbia significato in questa vita: la dignità. I loro nemici non sono neppure quegli indegni e inqualificabili politicanti rinchiusi e barricati nei palazzi, schiavi pure loro di una regola divina bancaria o dogma finanziario di cui non hanno più alcun controllo o podestà. Per liberarsi dal boia che sta martorizzando il loro futuro, i ragazzi dovevano soltanto aprire il loro portafoglio e bruciare tutte le banconote in euro che custodivano gelosamente, perché sono proprio quelle banconote lo strumento di tortura con cui li stanno lentamente annientando. Uno Sato democratico di diritto non può essere subordinato e umiliato da una vile moneta, non è mai stato così nella storia e mai lo sarà. Tramite l’euro e lo svilimento dell’impalcatura giuridica dello Stato democratico di diritto, i tecnocrati stanno tagliando i ponti con il passato e il futuro, per isolarci tutti in questa gabbia. Tramite l’euro e le politiche di austerità, i banchieri ci stanno soffocando fino a togliere il fiato, il respiro, la capacità stessa di pensare e guardare con fiducia ai giorni luminosi che ancora hanno da venire. La tecnocrazia europeista sta giocando con il fuoco e lo sa, lo aveva previsto. La finanza e il mercantilismo che i tecnocrati rappresentano stanno massacrando e offendendo il più alto valore che l’umanità ha mai avuto nella sua storia: la gioventù. La speranza. La fiducia nel futuro. La capacità di contribuire, partecipare, lavorare attivamente per migliorare la propria condizione personale e il benessere dell'intera società.

mercoledì 14 novembre 2012

LA PROCURA DI TRANI, IL DEBITO PUBBLICO E LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE


Parto subito fornendo il mio totale appoggio ad un’iniziativa promossa dal sito NoCensura: inviare un’e-mail all’indirizzo tribunale.trani@giustizia.it per far sentire il nostro sostegno, ringraziamento, la nostra vicinanza alla Procura di Trani, che lunedì scorso 12 novembre ha rinviato a giudizio ben 7 importanti responsabili delle agenzie di rating americane Standard&Poor’s e Fitch. Servirà a poco, forse a niente, ma secondo me è sempre utile in un periodo così turbolento e confuso dichiarare apertamente da che parte stare e mandare un segno di riconoscenza a chi si presume stia lottando con grande impegno e determinazione dalla nostra stessa parte, riuscendo pure a passare dal piano astratto delle parole a quello concreto dei fatti: tutti noi ci proponiamo a parole di riformare il mondo della finanza, eliminare il conflitto di interesse fra enti controllori e controllati, arrestare il processo in corso di finanziarizzazione spinta dell’economia, regolamentare l’intero settore, svelare i complotti e i retroscena che si nascondono nell’intreccio micidiale fra politica e affari, ma poi alla prova dei fatti siamo ancora incapaci di promuovere a livello istituzionale una singola azione di riforma. I magistrati di Trani, nel silenzio e nell’indifferenza più assoluta, sono invece riusciti a mandare un segnale forte al potente mondo finanziario, con tanto di carte bollate. E devo dire che conforta parecchio sapere che esiste ancora qualcuno in Italia capace di schierarsi con la parte debole, i cittadini, i consumatori, il popolo italiano contro chi in forza del suo enorme prestigio internazionale agisce spesso in modo truffaldino e in violazione della legge per frodarli.


Come recitava il titolo di un film americano di qualche anno fa, tutti noi dovremmo avere una personale “guida per riconoscere i nostri santi” e a mio parere i magistrati della Procura di Trani meriterebbero un posto d’onore nella lista, perchè sono dei segugi eccezionali e instancabili che da anni indagano sui crimini palesi o occulti commessi dal settore finanziario e bancario, dall’anatocismo all’usura, alle truffe dei prodotti derivati, all’aggiotaggio, fino all’attuale denuncia delle società di rating per manipolazione del mercato. Secondo l'accusa, coordinata dal pubblico ministero Michele Ruggiero, le agenzie di rating avrebbero con una serie di annunci abusato di informazioni riservate e violato più volte le regole del mercato finanziario rivelando in anticipo l'imminente intenzione di declassare il rating dell'Italia, cosa questa che ha dato avvio alla svendita in massa di titoli del debito pubblico italiano da parte dei grandi operatori del settore e procurato gravi perdite per i piccoli risparmiatori. Le prime dichiarazioni di Ruggiero sono abbastanza esplicite in questo senso: “Le agenzie di rating hanno tentato di destabilizzare l’immagine, il prestigio e il merito creditizio dell’Italia sui mercati finanziari, alterando il valore delle obbligazioni italiane a causa dei continui deprezzamenti”. Tutti sanno che le società di rating lavorano al servizio delle banche, vengono finanziate dagli istituti che dovrebbero giudicare, basano i loro giudizi sulle informazioni fornite dalla banche e forniscono addirittura consulenza alle stesse banche sui metodi migliori per ottenere un buon rating, ma sono sempre pochi quelli che hanno il coraggio di denunciare apertamente questo gigantesco conflitto di interesse strutturale. Entrando nel merito della questione, cerchiamo però adesso di capire meglio su quali circostanze si basa la Procura di Trani per formulare la sua accusa.

giovedì 8 novembre 2012

L’USCITA DALL’EURO E I TERRORISTI DELL’INFLAZIONE E DELLA SVALUTAZIONE


Siamo assediati. Sentendo parlare in televisione tutti i membri del partito unico dell’euro (giornalisti, politici, semplici opinionisti occasionali) possiamo forse capire da dove prendono ispirazione certi scrittori di fantascienza quando devono immaginare il mondo del futuro disumanizzatorobotizzato, automatizzato. Questi adepti della dottrina mistica dell’euro non sono infatti esseri umani “normali”, “razionali”, “senzienti”, ma automi che ripetono in modo meccanico una lezioncina che hanno imparato a memoria da qualche parte e qualcuno gli ha imposto di recitare in tutte le occasioni pubbliche disponibili. Anche rileggere “1984” di George Orwell può essere utile per comprendere i metodi di lavaggio del cervello usati dalla propaganda di regime per manipolare, addomesticare e rendere docile l’opinione pubblica. Per chi non ha tempo e voglia di leggere, rivedere il film “Matrix” è sempre un buon modo di trascorrere una serata e riflettere sulla natura illusoria e posticcia della realtà che può essere creata quando si altera la verità dei fatti con credenze consolatorie e abitudini rassicuranti. Bisogna insomma imparare a convivere con gli automi e regolarsi di conseguenza, dato che l’agente Smith del partito unico dell’euro è il nostro nuovo interlocutore dialettico, politico: non un uomo, ma una macchina programmata per fare e dire certe cose. Tranquilli, questi automi al momento sono innocui, non uccidono (almeno fino ad oggi, domani chissà), ma chi vuole anche solo iniziare a ragionare sul fallimento dell’euro e le possibili alternative, deve sapere subito che si troverà presto o tardi circondato, assediato, aggredito da un esercito sterminato di agenti Smith, che come gli zombies dell’“Alba dei morti viventi” cercheranno di zittirlo e di fargli cambiare idea con le buone o con le cattive maniere.


Queste suggestioni un po’ gotiche e visionarie mi sono venute in mente riguardando con attenzione gli ultimi interventi televisivi dell’economista Alberto Bagnai a Telenova e L’Ultima Parola, dove il professore si è dovuto difendere come un leone dagli attacchi degli automi che ripetevano le loro strampalate teorie sull’inflazione e la svalutazione, senza ascoltare minimamente le spiegazioni razionali che confutavano ad una ad una quelle tesi prive di fondamento scientifico, empirico, storico. Ovviamente Bagnai non ha bisogno di una difesa d’ufficio, perché il professore si difende benissimo da solo e meglio di chiunque altro in Italia su questi argomenti, ma mi interessava solo fare un approfondimento sulla mentalità contorta e raccapricciante che avviluppa gli automi, che senza troppi giri di parole potremmo anche chiamare terroristi o criminali della democrazia. Come anche sottolineato più volte dallo stesso Bagnai, una vera democrazia compiuta si basa sulla correttezza e trasparenza delle informazioni trasmesse ai cittadini, quindi chi consapevolmente o inconsapevolmente continua a propinare notizie false, allarmismi infondati, paure ingiustificate alla gente è a tutti gli effetti un terrorista o un criminale. Da rimarcare infatti come Bagnai non si ponga in questi dibattiti come il sostenitore di una particolare teoria economica o movimento politico, ma solo come semplice divulgatore di verità empiriche e dati di fatto acclarati che non possono essere contestati sulla base di slogan propagandistici e meccanici, ma al massimo confutati portando altri dati, numeri, fatti più affidabili e certi. Cosa che non è mai avvenuta in questi dibattiti, perché gli automi non solo non supportano mai i loro discorsi con i dati ma nella maggior parte dei casi non conoscono neppure lontanamente il significato degli argomenti dibattuti.

lunedì 5 novembre 2012

FINE DELL’EURO ATTO QUARTO: RITORNA L’INCUBO DELLA GRECIA E IL DOGMA DELL’AUSTERITA’


Ricomincia puntuale l’opera buffa dell’eurozona, con il suo quarto atto strappalacrime incentrato sulla sorte della sventurata ancella Grecia, sedotta e stuprata dagli impassibili funzionari della trojka e dai loro spietati mandanti, i progettisti e fautori del regime sovranazionale, totalitario e assolutista che ci governa. La terra che un tempo era la culla della civiltà e ha dato lezioni di politica e democrazia a tutto il mondo è diventata la miserabile sede di una delle più assurde tragicommedie di tutti i tempi, che potrebbe tranquillamente intitolarsi così: “Come conquistare l’Europa senza sparare un colpo di mortaio”. Altro giro, altra corsa: dopo il ridicolo terzo atto del vertice di Bruxelles, in cui si è deciso di rafforzare lo strapotere bancario sotto la guida premurosa della BCE, il carrozzone dei buffoni riparte dal luogo in cui tutto è partito. E mentre noi spettatori siamo distratti ad osservare le evoluzioni che si avvicendano sul palcoscenico, i soliti noti, banchieri e compagnia bella, continuano nel buio della sala a sottrarci tutto ciò che abbiamo: soldi, patrimoni, diritti, dignità, libertà individuali. Un piano formidabile, in cui ogni cosa, anche quella in apparenza più insignificante, è stata studiata nei minimi dettagli per fregarci.


Sia chiaro, la buffonata si intitola “Fine dell’euro”, perché prima o dopo questo odioso spettacolo finirà, ma non sappiamo ancora quando: fra un anno? Due anni? Fra dieci, trenta, cinquanta atti? Chissà. Purtroppo questa strana e grottesca rappresentazione si concluderà soltanto quando qualcuno tra il pubblico pagante avrà la forza di accendere la luce in sala e di risvegliare tutti gli altri dal torpore, potendo infine ammirare lo scenario raccapricciante da cui erano circondati: solo allora infatti si accorgeranno che da anni a loro insaputa una torma di uomini viscidi e impomatati stava strisciando senza sosta fra una fila e l’altra della platea per depredarli: a qualcuno aveva già tolto le scarpe, a qualcun altro il portafoglio, la giacca ad un uomo anziano, la borsa ad una donna. Questa è l’eurozona, bellezza! Sconvolti da questa scoperta, i visi pallidi, stralunati e imbambolati degli spettatori si guarderanno in faccia come se si fossero alla fine liberati da un sortilegio, un incantesimo che gli impediva di capire cosa stava accadendo attorno a loro, chi stava manovrando le marionette sul palco, come è iniziata questa truffa, questa razzia furibonda. Solo a quel punto si farà la conta dei danni di questa guerra silenziosa e subdola alla nostra pace, che da più di trenta anni sta devastando il vecchio continente. Ognuno chiederà al vicino cosa gli hanno portato via: “a me la casa, a me l’azienda, a me il negozio, a me il lavoro, a me la libertà di informazione, a me la dignità, a me il diritto ad avere un futuro”. E i popoli dovranno ripartire da zero, con una nuova ricostruzione degli stati e delle carte costituzionali, una fase del tutto simile a ciò che normalmente avviene dopo una guerra. Purtroppo però è ancora presto anche solo per immaginare questo momento liberatorio, e ci troviamo nel bel mezzo della tragicommedia, con le luci dei riflettori che abbagliano gli occhi, e il buio impenetrabile della sala che ci confonde, ci spaventa. Dicevamo della Grecia, già la Grecia.